Il cloud
computing è una realtà sempre più concreta per le imprese e
sta diventando una necessità imprescindibile per il mercato
globale ed europeo.
Tuttavia in
molti Paesi mancano ancora le strutture e i supporti economici
necessari a far decollare la tecnologia che nel futuro prossimo
potrebbe cambiare radicalmente gli scenari del business locale ed
internazionale.
Nel corso del
World Economic Forum di Davos, il Commissario per la Digital
Agenda Neelie Kroes ha annunciato che da quest'anno la UE
investirà affinchè la tecnologia Cloud possa diffondersi
capillarmente entro breve tempo. Kroes è stata molto precisa
sui tempi e sulle modalità in cui l'Europa si prefigge di
raggiungere l'obbiettivo.
I termini dell’accordo
Tramite un
investimento iniziale di 10 milioni di euro, la UE si impegnerà
nella promozione dell'European Cloud Partnership, un accordo
tra istituzioni, industria, consumatori e fornitori che sarà il
punto di partenza per affrontare i dubbi residui sul
cloud.
L'accordo
prevede che nella prima fase si individuino le esigenze comuni
tra i soggetti per la fornitura dei servizi, con un occhio di
riguardo alla sicurezza e alla libera concorrenza tra i
fornitori.
Una volta
individuate queste esigenze, la seconda fase prevede
l'offerta di soluzioni condivise da tutti i soggetti e nella
terza ed ultima fase si passerà alla vera e propria
implementazione dei servizi sfruttando il finanziamento
UE.
La European
Cloud Partnership non nascerà con l'intenzione di creare una
rete Cloud europea di enormi dimensioni e pretese, ma anzi
promuoverà una solida base comune per tutte le autorità
pubbliche.
Questo avverrà
facendo in modo che inizialmente ognuna di esse possa sviluppare
la propria rete in modo indipendente scegliendo gli appalti e
successivamente entri a far parte di un disegno comune locale,
regionale o europeo di condivisione delle risorse cloud.
I tempi
Entro fine anno
verranno definiti i dettagli della partnership. Benchè non siano
stati ancora definiti i tempi esatti in cui dovranno avere
termine le tre fasi del progetto, Kroes ha annunciato che si
aspetta di vedere i primi risultati complessivi entro il
2013.
I soggetti coinvolti
I soggetti
economici che utilizzeranno maggiormente il cloud saranno le PMI,
le quali negli incontri che hanno preceduto il World Economic
Forum si sono dette preoccupate per le questioni della protezione
dei dati, dell'interoperabilità e della certezza del
diritto.
La volontà
europea è proprio intervenire su questi punti per offrire
maggiori garanzie alle piccole e medie imprese e più in generale
per rimuovere qualsiasi ostacolo allo sviluppo della tecnologia
cloud.
Il commissario
ha ricordato che proprio in questa direzione nei mesi scorsi è
stato approvato il Regolamento sul Data Protection che riguarda i
rapporti tra privacy e tecnologia.
Le intenzioni europee
Durante il suo
intervento il Commissario si è detto convinto del fatto che la
tecnologia Cloud possa cambiare l'economia europea e porre la
UE su un piano di competizione mondiale
per quanto riguarda i ricavi delle imprese che utilizzeranno
questo servizio.
Secondo Kroes la
rete Cloud potrebbe portare significativi benefici in termini di
produttività per tutti, anche alle imprese più piccole e ai
singoli individui, attraverso servizi efficienti, sicuri,
flessibili e a costi ridotti.
Kroes si è
detta convinta che l’European Cloud Partnership sarà
“Un'azione che renderà la Ue non solo cloud-friendly
ma soprattutto cloud-active”. Il 2013 europeo potrebbe
essere l'anno della svolta per il Cloud.