Il cloud computing sta creando posti di lavoro,
ma favorirà anche la ripresa economica migliorando la
produttività delle aziende.
Giunge a queste, provvisorie, conclusioni uno studio del
London School of Economics (Lse), condotto su aziende in
Italia, Usa, Regno Unito e Germania e promosso da Microsoft.
Provvisorio perché è in progress: è cominciato nel 2010 e
finirà nel 2014. Ha selezionato le aziende, inoltre, da due
settori molto specifici: l’industria degli smartphone e
quella aerospaziale.
Comunque i risultati, per quanto parziali,
sono interessanti per indicare come e quanto il cloud sta
incidendo sui processi di business e sui posti di
lavoro. Lse prevede quindi che, di questo passo, si
creeranno 54.500 posti di lavoro dal cloud nel 2014.
Molti di più rispetto ai Paesi europei (4.040 nel Regno Unito),
perché negli USA è più conveniente piazzare datacenter (per
via di inferiori costi dell’energia e di condizioni di
lavoro più favorevoli alle aziende).
Il 25 per cento di questi posti è relativo ai nuovi
datacenter per il cloud: per la loro costruzione,
gestione, manutenzione; per il personale di sorveglianza
eccetera.
La crescita di posti associati al cloud sarà del 268%
per l’industria smartphone e del 36% per quella
aerospaziale, in Italia. Questi valori sono più alti
nel Regno Unito (349 e 52 per cento); negli Usa sono 168 e 57 per
cento. In Germania, 280 e 33 per cento, rispettivamente.
L’impatto sarà quindi molto maggiore in un nuovo settore.
Ma anche uno tradizionale come quello aerospaziale conoscerà gli
effetti dell’ondata cloud.
Gli autori dello studio riconoscono che questi nuovi posti sono,
in parte, il risultato di una sostituzione. La centralizzazione
dei servizi nei datacenter ridurrà i posti come amministratori
IT nelle aziende.
Un altro effetto è inoltre che le aziende nei prossimi
anni cercheranno sempre più persone con competenze nella
gestione dei servizi cloud e di virtualizzazione,
offrendo loro salari più alti della media.
Lo studio afferma però che il cloud avrà benefici anche di
sistema, contribuendo a migliorare le condizioni generali
dell’economia; non si limiterà a uno spostamento di posti
di lavoro perché consentirà alle aziende di diventare
più produttive e più efficienti.
Una simile previsione è in uno studio pubblicato a fine 2011 dal
Centre for Economics & Business Research e promosso da EMC.
Stima che il cloud creerà in Italia 456 mila posti di
lavoro entro il 2015, per un giro di affari pari a 150 miliardi
di euro, nel mondo. In Europa i posti saranno 2,4
milioni e 763 miliardi di euro.