Il livello di adozione del Cloud computing è ancora basso: solo
il 20% degli intervistati ha già adottato strategie Cloud. Ma è
in crescita il numero dei soggetti che le sceglieranno in futuro.
E’ uno dei dati dell’indagine sullo stato
dell’arte della nuvola in Italia realizzata da
EntertheCloud.it. La ricerca, che ha coinvolto un bacino di CIO e
professionisti IT su tutto il territorio nazionale, ha
riscontrato che secondo i CIO le aziende scelgono il
Cloud per risparmiare sui costi infrastrutturali nel 48% dei
casi. Per il 46% sono importanti i costi operativi,
mentre l’altra voce importante è quella relativa a
flessibilità e scalabilità. E per il 59% ciò che è importante
è l'accesso alle risorse e alle applicazioni.
Fra chi non sceglie la nuvola il 52% si appella a problemi di
sicurezza e privacy. Tornando agli utilizzatori, il Cloud privato
e l’opzione preferita dal 57% del campione, mentre il 25%
va verso l’ibrido.
La frammentazione dei vendor
Fra i vendor si impone VmWare che raccoglie il 48% delle
preferenze. A seguire Hyper-V, la soluzione proposta da Microsoft
per virtualizzare i propri server. Minori al momento le
percentuali per Xen (11%) e KVM (7%), soluzioni open source
pensate principalmente per macchine Linux ma adattabili anche in
contesti differenti.
Tuttavia lo spazio per i vendor è limitato dalla forte
presenza dei provider che, secondo quanto affermato dal
campione intervistato, raccolgono l’83% delle
preferenze. Il 17% che rimane va ai big del settore. In
più i vendor principali non sono riconosciuti come leader di
mercato: il 73% dei CIO che hanno deciso di acquistare strutture
per il Cloud direttamente dai vendor, hanno scelto
“altro” alla domanda “a quali vendor vi siete
affidati”.
La maggioranza, il 58%, ha investito meno del 10% del
budget ICT nella nuvola e il 24% tra il 10 e il 20%.
Solo il 6% ha in programma forti investimenti con oltre il 50%
dedicato alla nuvola. Per quanto riguarda le modalità di
applicazione si impone lo IaaS con il 59% delle preferenze.
L’applicazione prediletta, la prima che se ne è andata
sulla nuvola, è la posta elettronica per il 69% seguita da CRM,
conservazione sostitutiva e gestione risorse umane.
Cloud sì, ma in Italia
Anche se i dati vanno sulla nuvola che potrebbe essere ovunque in
molti non si fidano del tutto. Per questo anche se si sta
parlando di rete, il 30% vuole un legame con il territorio
nazionale. Il 30% infatti, punta sull’italianità e mai
affiderebbe i propri dati a fornitori i cui server non sono
localizzati sul territorio nazionale.