L’Azienda Ospedaliera di Lecco è costituita da tre presidi ospedalieri, oltre 1.100 posti letto, diverse sedi territoriali, 14 dipartimenti a cui fanno capo oltre 45 unità operative complesse, strutture ambulatoriali, servizi diagnostici e riabilitativi e 3.000 dipendenti.
Fin dal 1998, l’Azienda ha attuato politiche di centralizzazione delle infrastrutture IT, evitando di distribuire dati e servizi sui singoli reparti, ma appoggiandosi su server centrali.
Tuttavia, la disomogeneità e la decentralizzazione del sistema rendevano difficoltoso il reperimento e lo spostamento dei dati, minandone la sicurezza.
Le esigenze
La necessità di una maggiore dinamicità e semplicità di gestione delle applicazioni e dei dati, connessa alla crescente esigenza di garantire continuità di servizio anche su siti distanti tra loro, hanno portato l’Azienda Ospedaliera ad avviare un progetto di private cloud nel 2008, combinando i sistemi di storage a elevate prestazioni con soluzioni di virtualizzazione.
La soluzione parte da 2 SAN
L’iniziativa è stata realizzata attraverso l’acquisto di due Storage Area Network distinte, integrate tra loro e dotate di sincronizzazione automatica, localizzate all’interno dell’Ospedale di Lecco.
Per garantire la business continuity è stato installato MetroCluster di NetApp: una soluzione che, offrendo un mirroring sincrono dei dati, è in grado di assicurare il funzionamento ininterrotto delle applicazioni critiche anche in caso di guasto.
Inoltre tale soluzione, eliminando le attività ripetitive di gestione delle modifiche, riduce notevolmente sia il rischio di errore umano sia le spese amministrative. Il passaggio a server virtuali, invisibile all’utente finale, è avvenuto in circa 2 mesi e ha coinvolto una decina di server.
I benefici rilevati
La soluzione ha permesso di ottenere diversi benefici in termini di riduzione dello spazio dedicato ai data center dell’ordine del 60%, gestione più efficiente di alcuni processi, come ad esempio il salvataggio degli allegati delle email che, precedentemente, avveniva in locale, mentre ora avviene tramite dei link univoci, riduzione dei tempi di backup e di ripristino dei dati.
Le statistiche hanno rilevato che 500 GB di dati contenuti nei vecchi file di salvataggio potevano essere ripristinati in circa 4 giorni, durante i quali era impossibile compiere altre operazioni, mentre ora la durata dell’intervento è stimata intorno ai 30 minuti, riduzione dei costi di gestione.
L’entità degli investimenti iniziali, inoltre, non è stata assai differente da quella che si sarebbe dovuta sostenere in caso di rinnovamento dei server. Il progetto ha richiesto il supporto di una società di consulenza e lo sviluppo interno di competenze, attraverso la formazione di due risorse della Direzione IT: ciò ha permesso di gestire al meglio la migrazione dei dati, il cambiamento e il successivo training per l’utilizzo della nuova soluzione da parte di tutti i dipendenti.
I progetti futuri di evoluzione sono relativi alla dislocazione delle 2 Storage Area Network in luoghi diversi e all’introduzione di soluzioni di desktop virtualization dopo una prima sperimentazione che ha coinvolto 40 desktop.