In pratica

Le domande da porsi per definire una roadmap verso il Cloud

Il percorso verso la nuvola non è univoco e ciascuna azienda deve trovare la propria strada. E se il private cloud è certo più rassicurante e per certi aspetti un passo inevitabile, il public cloud pone diversi interrogativi ai quali ciascun CIO deve dare una risposta. L’analisi della School of Management del Politecnico di Milano.

Pubblicato il 18 Lug 2012

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Nel valutare le varie anime e sfaccettature del Cloud, l’azienda arriva a un certo punto a un bivio: si prosegue verso un percorso interno di Cloud privato oppure si punta a un Public Cloud, dove i servizi sono erogati in modo aperto e condiviso?

La risposta non è ovviamente univoca; ogni azienda deve trovare la propria strada valutando e soppesando le caratteristiche peculiari dell’organizzazione.

Cloud pubblico o privato?

“Il private Cloud – spiega Stefano Mainetti, Responsabile scientifico dell’Osservatorio Cloud & ICT as a Service del Politecnico di Milano – pone certo qualche difficoltà, ma è rassicurante con l’insidia al limite delle isole applicative”.

Per dirla con un paragone ciclistico, basta “scollinare” e poi si va in discesa. Per certi aspetti, poi, il passo verso il cloud interno è inevitabile, spinto com’è dalle nuove tecnologie e dall’offerta.

“Ben diverso è invece il passaggio verso un’architettura di public Cloud – prosegue Mainetti – che richiede un cambiamento di paradigma e un forte trasformazione nella direzione ICT. Passare al Public Cloud vuol dire adottare un modello diverso di gestione e fruizione dell’ICT, un modello che può o meno essere compatibile con le aspettative e con le condizioni contestuali delle singola impresa”.

Questo percorso non va bene a tutti e non è uguale per tutti: ogni azienda deve comprendere quale possa essere la propria roadmap per poter arrivare al massimo dei benefici.

Scelte strategiche, le domande da porsi

Da dove partire quindi? Individuiamo due macrocategorie di riferimento: le scelte strategiche di fondo e le scelte operative. Nella prima casistica rientrano temi quali i modelli di costo adottati in azienda, l’approccio generale all’innovazione, la responsabilizzazione dei manager delle varie divisioni.

Secondo i ricercatori del Politecnico di Milano, le domande si possono così riassumere:

• L’azienda preferisce, per le spese ICT, una struttura a costi variabile con forte prevalenza di spese operative (Opex) su costi in conto capitale (Capex)?

• La direzione ICT si basa su un’organizzazione snella e flessibile in grado di modificare competenze, ruoli e professionalità delle proprie persone nelle direzioni richieste da un modello Cloud?

• Si vuole lasciare la possibilità alle Line of Business di sperimentare velocemente nuovi sistemi ed esplorare nuove possibilità, gestendone poi correttamente le inevitabili aspettative?

• Si ritiene possibile e opportuno esplicitare i livelli di servizio dell’IT alle Line of Business, responsabilizzandole sulle performance richieste e sui costi associati?

Queste domande già consentono di valutare il percorso e i tempi con cui affrontare con “serietà” il Cloud, senza considerarlo solo una fuga in avanti dettata dal fattore moda e destinata a rivelarsi, a posteriori, fonte di complessità.

Scelte operative, i quesiti da dirimere

Ma la strategia da sola non basta: va poi declinata in scelte operative, che riguardano ad esempio la convenienza economica, i vincoli sugli SLA o la sicurezza, l’esigenza di rapidità. A questo livello le domande chiave a cui rispondere sono:

• Quanto è economicamente conveniente, su uno specifico ambito, passare a una soluzione Cloud, tenendo in conto anche la probabilità che requisiti e risorse richieste possano variare nel tempo?

• E’ possibile e opportuno utilizzare una soluzione standard o viceversa occorre su quest’ambito un elevato livello di customizzazione?

• Si ravvede la necessità di livelli di servizio particolarmente stringenti o esistono particolari problematiche di sicurezza?

• Quanto è importante e urgente su uno specifico ambito agire velocemente, dimostrando una elevata reattività nei confronti delle Line of Business?

• Esiste sul mercato un’offerta matura di servizi? Le strategie evolutive delle aziende che forniscono le soluzioni Cloud appaiono affidabili e di lungo periodo? Il partner di canale è in grado di assistermi efficacemente nell’implementazione, integrazione e successiva evoluzione delle soluzioni scelte?

La risposta a tutte queste domande deve essere il più razionale e oggettiva possibile, e non viziata da ideologie o convinzioni “di principio” sul Cloud. Tanto più si forniscono risposte “ragionate”, tanto più l’azienda potrà posizionare correttamente ogni ambito applicativo all’interno di una propria roadmap verso il Cloud.

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