L’efficienza sul piano dei costi emerge come l’elemento chiave che spinge l’investimento sui Cloud nell’ambito della pubblica amministrazione dei Paesi dell’Europa Occidentale.
Questo emerge dai risultati della ricerca annuale condotta da IDC su responsabili IT e non IT che operano nell’ambito della pubblica amministrazione centrale e locale nei cinque principali Paesi: Francia, Germania, Italia, Spagna e Regno Unito.
I risultati
Il 56% dei rispondenti che operano nella PA locale e il 42% della PA centrale dichiarano di aver adottato o di avere in piano l’adozione di sistemi Cloud privati destinati a essere gestiti internamente.
Oltre il 50% dei rispondenti totali nella PA locale e centrale stanno invece adottando o pianificano di adottare Cloud privati che potranno essere fruiti attraverso un provider esterno.
Il Cloud publico compare in terza posizione, con il 28% delle risposte, seguito a grande distanza dal Cloud ibrido.
I portali per il cittadino (24% delle risposte) e di supporto ai gruppi di gestione (19%) sono le principali situazioni d’impiego per cui viene oggi considerato il Cloud Computing nella PA dell’Europa Occidentale.
Aspettando il Cloud pubblico
A margine della ricerca, gli analisti IDC rilevano come l’impiego di Cloud privati gestiti internamente non sia in grado di portare benefici significativi rispetto alle soluzioni tradizionali di consolidamento di data center e virtualizazione.
Man mano che il mercato maturerà e proseguirà la costruzione europea, i Governi dovranno giocoforza impegnarsi nel migliore sfruttamento del potenziale offerto dalla tecnologia Cloud. Cloud pubblici e ibridi emergeranno sugli attuali progetti di Cloud privato.