Il mercato mondiale dell’outsourcing vede un rallentamento della crescita rispetto alle previsioni e si assesterà, secondo Gartner, a 288 miliardi di dollari con crescita contenuta al 2,8%. Questo, secondo gli analisti, per una serie di fattori che comprendono l’incertezza sull’evoluzione dei modelli di delivery dei servizi, sulle condizioni economiche, politiche e del lavoro, le performance dei service provider.
Nei mercati più maturi, come l’Europa Occidentale, ma anche nell’Asia/Pacifico la crescita dell’outsourcing è stata più bassa del previsto anche se rispetto al panorama generale, spiccano in rialzo sia l’outsourcing di applicazioni custom sia gli infrastructure utility services (IUS).
La valutazione di Gartner sul mercato dell’outsourcing esclude invece il software as a service (SaaS) che è in grande crescita, ma che gli analisti contabilizzano nell’ambito del mercato software.
L’impatto di IaaS e del Byod
Secondo Gartner il mercato dell’outsourcing è oggi influenzato dalle strategie delle imprese a favore di infrastrutture IT ibride e delle scelte delle piccole e medie aziende di adottare soluzioni dell’infrastructure as a service (IaaS). La dimensione di mercato mondiale per l’outsourcing dei data center è in graduale declino per via dello spostamento dei carichi di lavoro verso IaaS e IUS a un ritmo che supera quello dell’adozione del data center outsourcing.
Stando alle valutazioni di Gartner, la scelta delle imprese nella direzione del bring your own device (BYOD), e il conseguente minore impegno per il supporto degli end-user ha reso disponibile personale IT e quindi ridotto nello scorso trimestre il bisogno di outsourcing.
Il supporto di outsourcing per dispositivi mobili “end user” è comunque previsto in forte crescita almeno fino al 2017 per la sempre maggiore adozione di dispositivi mobili come smartphone e tablet nell’impresa.
Il desktop outsourcing, di conseguenza, appare in graduale declino salvo in America Latina e alcuni Paesi emergenti. In mercati maturi come nel Nord America, Gartner prevede che molte aziende possano decidere di trasformare il loro rapporto con i fornitori sulla base di contratti annuali, in modo da rendere più prevedibili i costi dell’IT.