Ricerche

Applicazioni “tattiche” aiutano l’adozione del cloud

Secondo Gartner lo sviluppo del cloud presso le imprese ha bisogno di applicazioni finalizzate alla soluzione di specifiche problematiche dell’ambito business. E con la Nuvola è più facile esplorare nuove opportunità di business. Risulta poi fondamentale disporre di casi d’uso reali

Pubblicato il 12 Set 2013

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Benché l’uso dei servizi cloud nelle grandi imprese registri livelli di crescita più elevati rispetto all’intero mercato IT, la spesa del settore rappresenta oggi solo una piccola parte di quella complessiva.

Un sondaggio di Gartner, condotto su 651 aziende mondiali in aree geografiche differenti, dice che solo il 38% fa uso sistematico dei servizi cloud, anche se l’80% afferma di avere intenzione di voler implementare, in qualsiasi forma, questo tipo di servizi entro i prossimi 12 mesi (la quota scende al 55% tra le aziende che oggi non fanno uso del cloud).

Secondo gli analisti di Gartner, il cloud computing è destinato ad avere impatto sempre maggiore sul’IT. Ben il 60% delle aziende prevede infatti di aumentare l’investimento nel corso dei prossimi 2-5 anni, con solo il 6% che, all’opposto, prevede di tagliare fondi a questi servizi.

Con il sondaggio sono state inoltre indagare le motivazioni che spingono le aziende a passare dalle tecnologie tradizionali ai servizi cloud.


I fattori chiave per passare al cloud
Il primo dei fattori che avvicina le imprese al cloud riguarda la disponibilità di applicazioni specifiche. Il primo utilizzo della tecnologia avviene generalmente con questo tipo di applicazioni. Da qui Gartner rileva l’importanza per lo sviluppo del mercato cloud di “applicazioni tattiche” mirate a risolvere specifici problemi di business più che di grandi infrastrutture strategiche.

Il secondo fattore risiede nell’impatto di business che accompagna i servizi cloud e che li fa salire sempre più nella catena del valore aziendale, facendone componenti chiave dei processi di business.

Il rimpiazzo dell’hosting con Infrastructure as a Service (IaaS) o Platform as a Service (PaaS) riguarda il solo reparto IT, ma il rimpiazzo delle applicazioni esistenti con servizi cloud di alto livello va a incidere fortemente sul modo con cui l’azienda fa il proprio business ed entra in rapporto con i clienti. Con il cloud l’impresa può vagliare nuove possibilità di business e introdurre nuovi modi per raggiungere i clienti con nuove tipologie di servizi e prodotti digitali.

L’ultimo fattore riguarda la possibilità di avere un portafoglio di applicazioni diversificato, con implementazioni realizzabili in tempi differenti. Applicazioni singole possono essere ricompilate per funzionare su PaaS, rimpiazzate con applicazioni SaaS oppure ancora ridisegnate completamente assieme ai processi di business che supportano.

Il ciclo di vita dei servizi cloud può essere quindi di mesi o decenni, in funzione delle alternative esistenti, al grado di criticità e di complessità dei carichi di lavoro.


L’importanza dei casi d’uso
Dall’indagine di Gartner emerge la grande importanza dei casi di utilizzo come fattore di convincimento all’adozione del cloud. Applicazioni molto critiche e complesse possono oggi essere portate su cloud computing con relativa tranquillità se esistono molti clienti a usarle.

La varietà nei tempi d’implementazione e negli approcci d’adozione del cloud richiedono comunque pianificazioni molto dettagliate della fase di passaggio, buona gestione e monitoraggio. Questo fa del cloud computing un’opportunità che si accompagna ad ampi livelli d’incertezza che casi utente significativi possono contribuire a risolvere.

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