Come viene usato il Cloud in azienda? Quali sono gli scenari concreti di utilizzo e le strategie di business nelle aziende italiane?
Sappiamo che il Cloud si sta diffondendo presso le grandi imprese italiane, e che le PMI rimangono un po’ al palo.
Sappiamo anche che il Cloud è uno dei pochi settori ICT che mostra un segno positivo (+11% per un controvalore di 493 milioni di euro).
Ma come viene usato concretamente nelle imprese?
Le iniziative Cloud possono riguardare l’infrastruttura, orientarsi al supporto di uno o più processi o arrivare infine a cambiare il modello di business dell’impresa. Ciò può avvenire con un approccio consapevole o maturo, oppure in modo estemporaneo e opportunistico.
Diversi sono quindi gli scenari. Per cercare di fornire un quadro interpretativo, l’Osservatorio Cloud & ICT as Service del Politecnico di Milano ha sviluppato una matrice che “cataloga” le diverse iniziative di adozione Cloud in Italia secondo due dimensioni: gli ambiti dell’iniziativa (infrastruttura, applicativo, prodotti e servizi) e la maturità di adozione (bassa, media, alta).
Cinque “cluster” d’adozione
L’analisi ha permesso di individuare 5 importanti “cluster” di comportamento, che rappresentano un po’ il percorso delle imprese italiane nell’adozione del cloud: sperimentazione ICT, grandi progetti infrastrutturali, sperimentazione business driven, progetti pilota, innovazione strategica
E’ interessante notare come non ci sia un cluster che prevale sull’altro. Le aziende italiane insomma metabolizzano il Cloud ciascuna secondo le proprie necessità ed esigenze.
Vediamo più nel dettaglio le differenti strategie di adozione.
- Sperimentazione ICT (13%): iniziative interne alla funzione ICT, che sperimenta soluzioni di Private Cloud o di Public Cloud con un approccio di breve periodo.
- Grandi progetti infrastrutturali (21%): iniziative strategiche, orientate al cambiamento profondo delle infrastrutture esistenti, con piani di trasformazione prevalentemente pluriennale.
- Sperimentazione business driven (23%): approccio che parte spesso dalle linee di business, che intraprendono un processo di cambiamento introducendo servizi orientati al supporto dei processi interni ed esterni, con una visione chiara dell’obiettivo finale, ma spesso con la mancanza di un piano formalizzato di gestione del cambiamento.
- Progetti “pilota” (22%): progetti per lo più voluti dall’ICT o da una linea di business, volti a supportare i processi. Diversamente dalla sperimentazione business driven spesso sono iniziative spot, orientate per lo più a sondare possibili ambiti di utilizzo per possibili estensioni future.
- Innovazione strategica (21%): in questo approccio vi è un coinvolgimento forte da parte del top management, delle linee di business e dell’ICT. I progetti sono orientati a supportare i processi interni ed esterni all’organizzazione e al cambiamento di modello di business. I piani sono pluriennali e il cambiamento viene accompagnato da piani e azioni esplicite.