Il 2014 è stato un anno difficile per diversi motivi, soprattutto per le difficoltà finanziarie delle aziende, che mettono in secondo piano temi comunque importanti come gli investimenti IT, che pure, se bene affrontati, comportano benefici anche economici, spiega Flavio Radice, General Manager di CBT (Cosmic Blue Team), che ha appena annunciato l’acquisizione da parte del Gruppo Hitachi: «Questo non provoca tanto perdite di clienti o opportunità, ma paralizza i processi di investimento IT anche in realtà molto grandi». Ma il 2015, e probabilmente anche 2016 e 2017, saranno gli anni del Cloud Computing.
«Le organizzazioni grandi e medie vedono nel Cloud l’opportunità per cedere la complessità, aumentare i livelli di sicurezza e anche abbattere i costi». Questa è la visione per l’anno appena iniziato del Service, Technology & Cloud Integrator, che vanta 270 addetti e sei sedi in Italia.
Più in generale il percorso di cambiamento e investimento di CBT negli ultimi due anni si è concentrato in tre ambiti: Cloud appunto, Enterprise Information Management (EIM) in senso lato, e sicurezza.
«Nel primo campo abbiamo puntato sul rafforzamento dell’offerta di pacchetti “personalizzati” e complessi di Cloud Computing (infrastrutture, piattaforme e software come servizi), e degli standard di efficienza e sicurezza dei nostri due data center, nonché nella formazione dei sistemisti: abbiamo circa 1200 certificazioni complessive, un asset importante vista l’ampiezza di tecnologie che occorre padroneggiare. In particolare siamo tra i pochi in Italia che propongono servizi Cloud anche su piattaforme Power e AS400».
La seconda area prioritaria di investimento è WebRainbow, la piattaforma tecnologica di CBT per la gestione di informazioni (strutturate e destrutturate) e processi interni: «Non è solo information management in senso canonico, ma anche gestione di scambi e sincronizzazioni di informazioni tra diversi sistemi e domini applicativi».
Si sta affermando, prosegue il General Manager di CBT, una seconda generazione di sistemi documentali e di content management, con cui le organizzazioni utenti vogliono andare oltre la semplice gestione e archiviazione dei dati, arrivando a gestire i processi. «Il nostro sistema ha un BPM integrato e si presta bene ad applicazioni del genere, soprattutto dove ci sono processi complessi che attraversano vari comparti aziendali».
In questo caso, ma anche per il Cloud, CBT si muove sia con un modello diretto che indiretto. Infine la terza area prioritaria è la sicurezza: «Abbiamo aperto da poco una business unit con cui proponiamo soluzioni basate su diversi tipi di competenze, tecnologiche, di consulenza e di impatto legale dell’IT».
L’obiettivo è sensibilizzare aziende, amministratori e manager: «Partiamo dall’analisi dei rischi legati alla perdita di business per frode di dati, divulgazione di informazioni, danni di immagine, non conformità, e altri aspetti, spesso poco conosciuti dai CIO. In un approccio del genere, le varie soluzioni tecnologiche – sicurezza perimetrale, networking, endpoint, application e data security, monitoring, prevention e policy management – sono viste solo come strumenti».