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Magro Brothers, un gestionale in Cloud per la startup senza dipendenti

Una struttura molto snella per entrare in Italia in un settore maturo e a bassi margini come l’alimentare. Tutti i servizi sono esternalizzati, compreso l’IT: «Ciò ha permesso di ridurre al minimo gli investimenti e di non creare responsabilità interne per disaster recovery e altri aspetti tecnici decisivi per la continuità del business»

Pubblicato il 01 Dic 2015

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Tra i casi raccontati al convegno di presentazione dell’Osservatorio Cloud & ICT As a Service 2015 del Politecnico di Milano c’è anche quello della filiale italiana di Magro Brothers, tipico caso di startup che, partendo da zero per quanto riguarda i sistemi informativi, ha adottato un software gestionale in Cloud.

Magro Brothers srl è nata a Faenza a fine 2013 per commercializzare la produzione di salse e condimenti della capogruppo Magro Brothers, che ha sede a Malta ed esporta in 30 paesi. Per entrare nel mercato italiano, la capogruppo ha creato una joint venture con Prima Srl, società di consulenza di marketing e commerciale specialista su grande distribuzione e GDO.

«La fondazione della filiale italiana rappresenta una sfida imprenditoriale molto coraggiosa per il momento di contingenza economica, e perché il mercato alimentare è estremamente maturo e consolidato – ha spiegato Maria Pia Bertoni, CFO e specialista di soluzioni informatico-gestionali di Magro Brothers srl -. In effetti la penetrazione del mercato italiano è stata più impegnativa rispetto alle aspettative della società e agli obiettivi dichiarati inizialmente».

La strategia di startup, continua Bertoni, si è basata su due capisaldi principali. «Primo: sfruttare tutte le migliori competenze dei due player coinvolti nella joint venture. La Magro ha messo a disposizione tutte le competenze sulla qualità del prodotto e sulle certificazioni necessarie nell’agroalimentare, che sotto questo profilo è un settore estremamente delicato. Prima Srl ha messo in campo le competenze utili ad aggredire il mercato italiano, in particolare il canale GDO».

L’altra strategia è stata di mantenere i costi fissi estremamente bassi. «Parlando di un mercato maturo e molto delicato, le marginalità attese sono bassissime. Si è pensato a una struttura snella, esternalizzando, in concreto, tutti i servizi. Una scelta basata su molte considerazioni, in attesa delle future evoluzioni e partendo da piattaforme e soluzioni scalabili che potessero crescere insieme all’azienda».

La startup – sottolinea Bertoni – è nata addirittura senza dipendenti. «Sono state esternalizzate anche la contabilità e tutta la parte “core” della gestione delle vendite, per cui è stata creata una rete di agenzie e agenti plurimandatari coordinata dall’interno. La parte organizzativa e quella legata ai sistemi informativi sono state affidate a me».

In questo contesto si è pensato ovviamente anche a un’esternalizzazione dei servizi IT e del supporto all’attività dei processi necessari a far funzionare l’azienda. «È stato deciso di adottare la soluzione gestionale Mexal di Passepartout, perché già disponibile anche in Cloud».

Rispetto a un gestionale “in casa”, continua Bertoni, la versione Cloud permetteva di fare minori investimenti, anche in termini di hardware. «Inoltre dal punto di vista della sicurezza non dava minori garanzie, e ci evitava di dover creare responsabilità interne per disaster recovery, e tutti gli aspetti, tecnici ma fondamentali, per garantire la continuità dell’attività di business».

In definitiva, ha concluso Bertoni, il Cloud è stata la risposta a una serie di esigenze che ha anche un’azienda che parte da zero, senza investimenti pregressi. «Parlando di una startup, per sua natura una realtà innovativa, l’implementazione è stata un processo estremamente semplice, e non sono state opposte resistenze da nessun attore coinvolto nel progetto».

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