Se le tendenze attuali che interessano il datacenter si possono riassumere in un’espressione a effetto, si potrebbe definire questo periodo “l’era del servizio”.
Come? In primo luogo a livello di software e, a seguire rapidamente, sull’hardware, i servizi stanno diventando la norma negli ambienti IT aziendali perché forniscono un approccio puramente OPEX (commutando le spese in conto capitale in spese operative) a questioni di scalabilità e flessibilità dinamica, assolvendo al contempo l’impresa dalla necessità, complicata e assai costosa, di implementare costantemente nuovo hardware.
Quando si tratta di infrastrutture fisiche, l’approccio service based è possibile solo attraverso l’adozione diffusa della virtualizzazione. Con la creazione di immagini dell’hardware reale all’interno di ambienti puramente logici, l’impresa è libera di modificare con facilità capacità di elaborazione e storage, se necessario, godendo al contempo dei benefici di infrastrutture altamente dinamiche e infinitamente scalabili.
Eppure, è sorprendente che l’introduzione di una vera rete virtuale attraverso i network di nuova concezione basati su protocollo SDN (Software Defined Networking) non abbia portato, finora, a una diffusione più ampia del concetto di Networking-as-a-Service.
Mentre il concetto di NAAS è nell’aria da un po’, le piattaforme più recenti si concentrano sui servizi di connettività WAN come un mezzo per ridurre o eliminare i costi delle connessioni MPLS (Multi Protocol Label Switching), oltre che per apportare significativi miglioramenti in termini di flessibilità di larghezza di banda, deployment/provisioning e visibilità sulla rete.
Ma tutto questo potrebbe cambiare presto… HP sta rapidamente attirando i fornitori di servizi Cloud (CSP) verso il suo FlexNetwork Utility Advantage Program, che prevede un modello pay-per-use per i servizi di rete locale concessi in affitto ai provider di telecomunicazione migliori utilizzando hardware HP. La piattaforma si basa sull’architettura FlexNetwork della società che, con questa offerta, sta cercando di trovare un modo più conveniente per aumentare le risorse di rete a sostegno delle comunicazioni mobili, dei Big Data e delle applicazioni multimediali che, come tutti gli analisti prevedono, aumenteranno sensibilmente il carico sulle infrastrutture di rete tradizionali per il prossimo decennio. Come con la maggior parte delle offerte di servizi NAAS LAN-oriented, il nuovo servizio promette di fornire un metodo più economico per perseguire gli obiettivi di scalabilità della rete, fornendo l’accesso a un flusso costante di tecnologia all’avanguardia
Mentre tutte queste cose “magiche” che avvengono sullo strato virtuale, non va dimenticato che stanno avendo un impatto reale sulla progettazione e realizzazione delle infrastrutture fisiche. David Sonnier di LSI, per esempio, ha scritto di recente un articolo su come NAAS, reti Software Defined e altri sviluppi della tecnologia stanno impattando la progettazione di nuovi circuiti SoC (System on a Chip) che risulteranno, in futuro, fortemente orientati verso le tecnologie multicore e l’accelerazione hardware.
Poiché i dati continuano a inondare la rete, i processori sono ancora responsabili della gestione dei carichi di lavoro più pesanti indipendentemente dal fatto che siano in grado di supportare una concezione di rete tradizionale, virtuale o cloud-based. Ecco perché a breve il mercato dovrebbe essere inondato da chip con un numero crescente di moduli legati a funzioni specifiche utili per gestire attività come il signal processing, la transcodifica e la classificazione dei pacchetti che sono semplicemente troppo numerose e troppo complesse per essere gestite più in alto lungo lo stack.
Stante il fatto che gli ambienti di elaborazione dei dati sono sempre più “in the cloud”, le barriere tra le infrastrutture di rete locale (LAN) e le Wide Area Network (WAN) si stanno progressivamente assottigliando. Nel prossimo futuro gli utenti vorranno estrarre i dati e le applicazioni da qualsiasi tipologia di fonti, spesso ubicate anche “dall’altra parte del mondo” con la stessa facilità con la quale richiamano i file dal proprio disco rigido. Alla luce di questo fatto, non dovrebbe essere una sorpresa che i servizi di rete stanno iniziando a migliorare e, in ultima analisi, si preparano a soppiantare le infrastrutture del data center di tipo più tradizionale.
Come parte integrante della funzione IT, quindi, preparatevi a vedere come il networking sarà presto aggiunto all’elenco delle voci, tipo server e storage, che non necessitano più di un approccio tradizionale di gestione e manutenzione. Piuttosto, l’attenzione si sposterà sui livelli di servizio e sulle prestazioni, perché i guasti, in questo nuovo contesto, non richiedono necessariamente interventi di riparazione e sostituzione di risorse fisiche ma, più semplicemente (ma sarà poi così…) l’isolamento e la riconfigurazione del software.