“Grazie all’eco data su tutti i media alle più recenti calamità ed eventi naturali disastrosi, le imprese hanno preso veramente a cuore la questione di come replicare i loro dati su siti alternativi e hanno finalmente iniziato a implementare dei veri e propri piani di disaster recovery – esordisce Dave Bartoletti, senior analyst di Forrester Research, che ha recentemente intervistato 50 imprese sugli sforzi profusi nelle replica dati -.
C’è una grande fetta di dati aziendali, il 34%, circa, che ancora oggi non viene replicata. La maggior parte degli intervistati sostiene che vorrebbe affrontare questa questione, per soddisfare l’obiettivo chiave di ridurre i tempi di recovery, tuttavia il 54% del campione ammette di non riuscire a farlo a causa della limitata ampiezza di banda della rete geografica”.
Con il 39% delle imprese che si attesta intorno al petabyte di dati da replicare, secondo uno studio condotto proprio da Bartoletti per conto del fornitore di tecnologie di ottimizzazione WAN Silver Peak, le imprese sanno di dover proteggere al meglio i propri dati. Il 70% delle imprese sta valutando le opportunità e la convenienza di soluzioni di replica off-site per soddisfare l’obiettivo del contenimento dei tempi di recupero, ma questa prassi richiede la dotazione di reti geografiche WAN (Wide Area Network), che assicurino prestazioni adeguate. Proprio il problema delle performance delle reti geografiche è una limitazione che il 66% delle imprese indica come il maggior ostacolo al pieno sfruttamento delle tecnologie di replica off-site dei dati.
Le soluzioni possibili
Le imprese che vogliono eseguire il backup di un’ampia percentuale dei propri dati dovranno trovare un modo alternativo per aggirare il problema dei limiti della larghezza di banda. Un’alternativa può essere quella di acquistare maggior larghezza di banda, incrementando più o meno sensibilmente i costi mensili legati alla rete dati, anche se non sempre questa larghezza di banda addizionale risulta disponibile.
Si potrebbe dare al backup dei dati una maggiore priorità sulla WAN, ampliandone altresì la finestra temporale dedicata, ma questo potrebbe influenzare le prestazioni delle applicazioni di produzione.
Ecco perché molte aziende si rivolgono agli strumenti di ottimizzazione WAN per ovviare a tutti questi inconvenienti.
Aziende come Silver Peak o Riverbed offrono strumenti in grado di prioritizzare il traffico sulle WAN, migliorandone le prestazioni complessive.
Coastal Beverage Company, un distributore di bevande di Wilmington, Stati Uniti, ha quattro sedi sparse nella costa rurale orientale della Carolina del Nord. Mentre il backup è stato fatto da sempre a livello locale, la replica in un punto di ripristino off-site, situato a 120 miglia di distanza, era finora una scelta considerata folle a causa dei vincoli di ampiezza di banda, spiega Charlie Pope, IT manager della società. “Una cosa che volevamo veramente realizzare era la replica del nostro database contabile sul sito di failover, ma è molto difficile avere una buona connettività e disponibilità di banda sufficientemente economica nelle nostre aree rurali”, ammette Papa.
Le modifiche al database del sistema contabili dovevano essere quotidiane, ma l’infrastruttura di replica dei dati non riusciva a tenere il passo. L’azienda, allora, ha proceduto lo scorso anno a installare la tecnologia di ottimizzazione della larghezza di banda di Silver Peak, cosa questa che ha permesso la replica del database al sito off-site ogni 15 minuti. “Non solo la replica richiede molto meno tempo, ma utilizza meno banda che in passato – chiarisce il manager -. Silver Peak ci dà quel controllo della larghezza di banda che non abbiamo mai avuto prima, così da poter destinare una certa percentuale di questa banda ai soli scopi di replica dei dati”.
Anche la Canadian Cancer Society era alle prese con problemi di protezione dei dati dal centro dati primario di Toronto al sito di failover, ubicato a 25 miglia di distanza dalla città. “Abbiamo 30 uffici e dobbiamo provvedere al backup dei server di ogni filiale sulla WAN, ma non siamo stati in grado, fino a qualche anno fa, di eseguire il backup di alcuni degli uffici più remoti. Anche sfruttando le finestre notturne, durante le quali gli uffici sono chiusi, la larghezza di banda non era sufficiente”, premette Gerry Holmes, direttore IT della divisione Ontario della Canadian Cancer Society.
A seguito di un audit interno relativo alla sicurezza delle informazioni, che ha sottolineato il continuo rischio di perdita dei dati, l’organizzazione ha deciso di affrontare il problema della larghezza di banda tra le diverse sedi remote eseguendo un processo di ottimizzazione basato sui prodotti Steelhead WAN di Riverbed. Lo studio ha anche dimostrato a Holmes e al suo team che i server distribuiti potevano essere spostati nel centro dati primario senza compromettere l’esperienza dell’utente. “Dopo un primo test su una sola sede, abbiamo progressivamente installato unità virtuali di ottimizzazione delle WAN in ciascuna sede della provincia e abbiamo spostato tutti i server fuori dalle filiali, collocandoli all’interno del centro dati primario”, commenta Holmes.
La Cancer Society è ora in grado di eseguire il backup di tutto il centro dati primario ogni notte, sul sito di failover, in cinque o sei ore, un processo che avrebbe richiesto almeno il doppio del tempo prima dell’installazione della tecnologia Riverbed, chiarisce il manager.
Il backup e la replica dei dati off-site sono stati tradizionalmente processi costosi e spesso difficili da realizzare per le imprese. Ma oggi le aziende stanno profondendo nuovi sforzi nel tentativo di migliorare gli obiettivi di tempo di ripristino e i fornitori possono aiutarle nella misura in cui sono in grado di rendere più facili e intuitivi da utilizzare i software di replica, chiarisce l’analista di Forrester Bartoletti.
La replica dei dati a scopo di disaster recovery spesso coinvolge diversi team all’interno di un’organizzazione, come quelli focalizzati su virtualizzazione, lo storage e il networking. Questo significa che il coordinamento è fondamentale per la riuscita di un progetto di WAN optimization. “Il software deve essere più automatizzato e i fornitori dovrebbero cercare di ridurre il suo impatto sulla rete del cliente – conclude l’esperto -. Dallo studio emerge che le aziende intervistate hanno privilegiato i software di replica più facili da configurare e utilizzare”.