La maggior parte dei responsabili IT pensa che i fornitori cloud offrano livelli di servizio più soddisfacenti rispetto all’IT in-house: è quanto ha messo in luce il 2017 Veeam Availability Report, sondaggio che ha preso in esame le opinioni di 1.060 professionisti IT occupati in attività di storage e backup in aziende con oltre mille dipendenti.
Dall’analisi emerge che il cloud registra un notevole tasso di penetrazione nelle imprese: il modello software-as-a-service (SaaS) risulta in uso in quasi il 40% delle organizzazioni prese in esame, seguito da infrastructure-as-a-service (31%), platform-as-a-service (28%) e i servizi di backup cloud (27%). Il software-as-a-service, inoltre, risulta essere il modello più attraente: il 21% degli intervistati che ancora non lo utilizzano ha riferito di avere intenzione di implementarlo prossimamente e il 19% si è detto interessato.
Gli analisti, inoltre, hanno rilevato che la maggior parte delle aziende ritiene ci sia un divario tra la propria attuale velocità di recupero delle applicazioni e la rapidità di cui avrebbero realmente bisogno per garantire una continuità di servizio costante e senza interruzioni.
Cloud versus it-in house: i modelli più utilizzati
Sorprendente la percentuale di operatori che hanno dichiarato di ritenere i livelli di servizio cloud di gran lunga più soddisfacenti rispetto a quelli forniti dall’IT in-house: i servizi dei fornitori cloud sono significativamente migliori rispetto a quelli in-house per il 12% dei professionisti interpellati e leggermente migliori per il 31%. Il 27% degli operatori ritiene invece che i due tipi di servizi si equivalgano, mentre solo l’8% pensa che ad essere peggiore sia quello cloud. Le opinioni di coloro i quali hanno in programma di implementare un modello as-a-service risultano particolarmente omogenee: sul fronte del backup-as-a-service, il 24% sta già pianificando l’implementazione e il 23% ne è interessato, mentre le rispettive percentuali si attestano a 25% e 24% per quanto riguarda il disaster-recovery-as-a-service, a 26% e 24% per lo storage-as-a-service, a 25% e 20% se si considera l’infrastructure-as-a-service e a 25% e 22% per il modello platform-as-a-service.
La maggior parte di chi gestisce applicazioni sul cloud (26%) ha dichiarato di ospitare in remoto tra il 21% e il 30% delle proprie applicazioni, mentre il 23% ha riferito di utlizzare il cloud per una percentuale di applicazioni che va dall’11% al 20% del totale. Solo l’1% degli intervistati, invece, gestisce più della metà delle proprie applicazioni sul cloud.