“Le priorità aziendali che riscontriamo oggi sul mercato vanno nell’ordine della riduzione dei costi, dell’aumento di produttività e della ricerca di nuove opportunità”. A parlare è Matteo Mille (nella foto), direttore Server & Tools Business Group di Microsoft Italia (www.microsoft.it) che sottolinea come la virtualizzazione, in quest’ottica, diventi una risposta efficace, capace di garantire anche quell’aspetto di Green che, oggi, forse è più guidato dalla ricerca di maggior efficienza delle infrastrutture che da una reale coscienza di eco-sostenibilità. Soprattutto laddove i dati mostrano chiaramente quali sono gli sprechi: “Per ogni dollaro speso nei server, una cifra analoga è necessaria per il raffreddamento e l’alimentazione durante il ciclo di vita del server stesso (costo medio dell’hardware contro il costo del consumo elettrico calcolato su tre anni). Secondo Gartner i costi elettrici incidono sui budget It tra il 4 e il 7%”, dice il manager di Microsoft. “Dal nostro punto di vista Green It e Virtualizzazione sono da considerarsi come elementi di un’unica strategia che come driver primari ha la riduzione dei costi e l’aumento di produttività”, spiega Mille. “Una volta capito che la virtualizzazione riduce i costi (sempre secondo i dati Gartner, l’uso della virtualizzazione riduce i consumi energetici fino all’82% e l’occupazione dello spazio fino all’85%), però, le aziende devono trovare il giusto approccio e individuare quali possono essere le aree di miglioramento (virtualizzazione dei server, dei client o delle applicazioni) e identificare i benefici raggiungibili”.
Vantaggi che Mille riconosce nella riduzione dei costi operativi, dei consumi energetici e degli spazi fisici, dei tempi di messa in opera e nei tempi di gestione/manutenzione.
“Meno del 10% del parco server installato a livello globale è oggi virtualizzato; percentuale che scende addirittura all’1% se analizziamo i client (dati Idc)”, asserisce Mille. “Con questi dati è facile intuire che c’è ancora moltissimo da fare; ragione per cui noi vediamo una buona opportunità di crescita, anche nel segmento Pmi”. Secondo l’Enterprise Management Associates (www.enterprisemanagement.com), entro il 2010 oltre il 54% delle aziende con oltre 1500 impiegati utilizzerà più di un fornitore di virtualizzazione. Dato che Mille cita per sottolineare come in quest’ambito non debba annidarsi la convinzione di andare verso un regime di semi monopolio generato da pochi player. Ragione per cui Microsoft sta rafforzando la propria strategia che vede, come accennato, l’individuazione di un iter diviso in tre momenti: “Prima di tutto bisogna capire quali sono le priorità aziendali (riduzione costi, aumento produttività, nuove opportunità), cosa conviene virtualizzare e cosa si vuole ottenere”, ribadisce Mille. “Dal punto di vista della riduzione dei costi, rispondiamo con Windows server 2008 che ha già integrato il software per la virtualizzazione Hyper-V, andando ad offrire una tecnologia per il consolidamento dell’hardware, la riduzione dei consumi energetici e dello spazio occupato. La versione data center è ancora più efficace dal punto di vista della riduzione dei costi dato che offre la possibilità di inserire un numero illimitato di “stanze virtuali” (non c’è nessun bisogno di contare, tenere traccia o licenziare le macchine virtuali)”. Ma a parlare sono i successi già ottenuti da alcune aziende clienti. Edipower (www.edipower.it) si è trovata a dover riorganizzare e consolidare i server, diventati troppo numerosi e poco normalizzati. In questo caso la roadmap della virtualizzazione ha portato proprio a Windows server 2008 e ad Hyper-V come soluzioni. Già nella fase pilota, virtualizzando 20 server, Edipower ha ottenuto un risparmio di 35.000 euro l’anno. I tempi di predisposizione di un nuovo server (al netto dell’approvvigionamento) si sono ridotti del 50%: grazie a questi interventi, la società oggi può “Godere di un’infrastruttura realmente dinamica per un business che si sviluppa H24. Le centrali di Edipower – spiega Gianluca Fusco, direttore sistemi informativi dell’azienda – hanno necessità di un check ogni quarto d’ora: in questo modo, anche il servizio da noi garantito possiede la stessa efficienza”. Altro esempio di virtualizzazione, questa volta in ambito applicativo, viene da Brembo (www.brembo.it) che con l’aggiornamento della suite di Microsoft Office, dalla versione 2003 alla 2007, ha riscontrato, in fase di analisi preliminare che, a seguito del deployment, alcuni applicativi non avrebbero raggiunto i massimi livelli di performance. Brembo ha infatti deciso di procedere alla virtualizzazione di alcuni applicativi attraverso Microsoft Application Virtualization. La virtualizzazione introdotta per la prima volta da Microsoft in Brembo ha mutato l’approccio al tema del deployment delle applicazioni, semplificandolo. Oggi l’azienda può distribuire gli aggiornamenti delle applicazioni indipendentemente dalla postazione in cui si trovano.
Microsoft. Virtualizzazione e green It: elemento di un’unica strategia
Come efficientare le proprie infrastrutture non solo dal punto di vista economico ma anche di funzionamento? Attraverso la virtualizzazione, dice Microsoft, che può portare ad una riduzione del costo energetico e degli spazi fisici anche ben oltre l’80%. Bisogna però seguire il giusto approccio e identificare bene le aree di miglioramento
Pubblicato il 10 Mar 2009
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