E’ noto che l’acqua rappresenta una delle principali emergenze del nostro pianeta, come è stato confermato nel corso del Forum Mondiale dell’acqua tenutosi a Istanbul nello scorso marzo. L’emergenza non preoccupa ormai solo i governi e le organizzazioni ambientaliste, un recente studio, condotto dall’Institute for Business Value Ibm, indica infatti un aumento dei problemi idrici per le aziende e le pubbliche amministrazioni. Secondo lo studio, che ha intervistato più di 100 dirigenti del settore pubblico e privato, il 77% dei dirigenti considera la gestione idrica “estremamente importante” per la propria organizzazione, mentre il 71% prevede che l’acqua genererà maggiori costi e complessità nei prossimi 5 anni. Eppure il 63% afferma di non possedere i sistemi necessari per gestire i problemi idrici attuali. La maggioranza degli intervistati ritiene necessaria una migliore integrazione e una migliore business intelligence, in aggiunta a una più solida collaborazione interna ed esterna.
Nel corso del Forum, Big Blue ha presentato il suo primo portafoglio di servizi e tecnologie intelligenti per l’acqua. Di particolare rilievo una nuova membrana in grado di filtrare sali e tossine letali, come l’arsenico, in modo rapido e affidabile. Oggi, una persona su cinque non può bere acqua potabile e, secondo la World Heath Organization, l’acqua contaminata dall’arsenico non ha mai raggiunto livelli così elevati dal 1990. La tossicità dell’arsenico è cumulativa in quanto si deposita lentamente nell’organismo. Alcuni studi effettuati su persone venute a contatto con acqua contaminata da tossine come l’arsenico hanno dimostrato che una persona su 10 potrebbe essere colpita da tumore.
La membrana di filtraggio è a tutt’oggi considerata una delle tecniche più efficaci per desalinizzare e migliorare la qualità dell’acqua. Tuttavia, le membrane che vengono solitamente utilizzate possono essere facilmente danneggiate dal cloro, sostanza chimica che viene comunemente aggiunta per prevenire la crescita di batteri che causano danni alla salute.
Da qui l’importanza della membrana proposta da Ibm, che rappresenta un concetto nuovo in fatto di materiali, in quanto assicura sia resistenza ai danni causati dal cloro sia alte prestazioni nell’eliminazione dell’arsenico. La membrana, infatti, utilizza una tecnica chimica esclusiva per creare un’“autostrada idrica” sicura ed efficiente. La velocità a cui questa “autostrada idrica” elimina l’arsenico dall’acqua contaminata raddoppia parallelamente all’aumento del pH. Nel momento in cui l’acqua contaminata passa poi attraverso la membrana, vengono eliminati per filtrazione i sali e una serie di tossine, permettendo così il passaggio solo di acqua potabile pura. Resistente anche ai danni da cloro, la membrana è stata sviluppata dagli scienziati di Ibm Research, in collaborazione con Central Glass of Japan, la King Abdul-aziz City for Science and Technology in Arabia Saudita e la University of Texas, Austin.
Le nuove Strategic Water Management Solutions Ibm comprendono diverse offerte che vanno da sistemi e soluzioni per l’analisi e la visualizzazione dei dati rilevati da sensori per la misurazione e la gestione delle risorse idriche a sistemi di rilevazione per gestire l’infrastruttura idrica, quali gestione della supervisione degli argini e controllo delle piene, fino a servizi di consulenza per individuare dove l’acqua viene utilizzata, in che misura e come monitorarne l’utilizzo al fine di ridurre i consumi.
Emergenza idrica: da Ibm una membrana di filtraggio innovativa… e non solo
Pubblicato il 11 Mag 2009
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