MILANO – Nate più di vent’anni fa, nel 1988, le applicazioni gestionali di Ibm, note come Acg, sono senza dubbio un punto di riferimento nell’offerta Erp indirizzata al cosiddetto midmarket. Il che, in un paese come il nostro, dove la piccola e media impresa (comprendendo con questo termine tutte le realtà al di sotto dei mille dipendenti), rappresenta l’asse portante dell’economia, significa in pratica l’offerta Erp ‘tout court’. Presenti ad oggi in circa 5.500 aziende, più o meno equamente distribuite tra il settore manifatturiero e quello dei servizi, le Acg sono, secondo Idc, le applicazioni business più diffuse presso le imprese al di sotto dei 100 dipendenti, con una quota del 20% di questo mercato, e occupano il secondo posto, precedute solo da Sap, fra quelle fino a mille dipendenti. Chiaramente, per restare adeguate alle esigenze degli utenti in un arco di vent’anni di vita, le Acg Ibm hanno avuto un’evoluzione continua, sia negli aspetti tecnologici sia in quelli funzionali. Oggi però, con il lancio, lo scorso maggio, delle Acg Vision4, ci troviamo di fronte a un cambiamento così sostanziale da configurare di fatto una soluzione del tutto nuova, completamente riscritta (in Java) e soprattutto disegnata applicando i principi della Soa e incorporando (a costo zero) soluzioni mutuate dalle tecnologie Ibm in ambito DB2, Cognos e WebSphere.
La base tecnologica del sistema (vedi figura sopra) è data dal Service Bus, il gestore di oggetti Soa che offre servizi alle componenti applicative. Queste coprono tutte le aree funzionali di un Erp, con suite di moduli per l’amministrazione, la logistica (acquisti, magazzino e vendite, nonché Crm e un inedito prodotto, Incontact, sviluppato per l’attribuzione di costi e fatturato alle persone che lavorano nelle società di servizi) e la produzione. Quest’ultima copre le produzioni discrete e per commessa (non quelle continue) e integra sistemi di simulazione, scheduling e Mes. Trasversali alle applicazioni troviamo infine gli strumenti di document management e di business intelligence, con costruzioni di data mart estratti automaticamente dalla base dati gestionale ed applicazioni analitiche. Ultima cosa, ma molto importante, le nuove Acg funzionano in ambiente OS400, Windows e Linux. Mentre le precedenti versioni Express erano soltanto compatibili con sistemi non-OS400, le nuove Vision4 sono multiplatform in modo nativo, senza interventi di sorta.
Ma, come ha sottolineato Renato Ottina (nella foto), Acg Business Leader di Ibm Italia, “Assieme all’innovazione tecnologica vi è l’esperienza dei molti business partner (per esclusivo tramite dei quali le Acg giungono al mercato -ndr) che sono stati chiamati a partecipare al progetto Vision4 lavorando all’interno della struttura di ricerca e sviluppo Ibm. In tal modo – osserva Ottina – ci presentiamo con un’offerta completamente nuova che però può già contare su centinaia di persone in grado di fornire adeguato supporto ai clienti”. Questi clienti sono, nella strategia Ibm, le aziende di servizi, distribuzione e manifatturiere dai 20 ai 500 dipendenti, cui si rivolge oggi un’offerta molto frammentata (la metà del mercato è composta da nomi che hanno meno dell’1% di market share). In questo quadro, l’affidabilità di un brand come Ibm sul fronte della protezione dell’investimento, unita ad una tecnologia avanzata e slegata da piattaforme specifiche e ad un pricing interessante, basato su utenti contemporanei (è l’idea del pay-per-use) e che parte da 7.000 euro per 5 utenti, dovrebbe risultare competitivo rispetto a una concorrenza che si identifica più che altro in Microsoft Navision.