Il Blade si fa CUBO… dinamico!

Nuovo concetto di alimentazione e raffreddamento per ridurre i costi energetici; miglioramento delle prestazioni grazie alla virtualizzazione dinamica; elevato uptime attraverso un’alta disponibilità dinamica; protezione dell’investimento grazie a una nuova architettura di sistema che offre scalabilità dinamica. Questi i plus del nuovo blade con il quale Fujitsu si appresta a erodere quote di mercato nella fascia dei server x86. Lo presenta a ZeroUno Antonio Gentile (nella foto), senior product manager Primergy Server di Fujitsu Technology Solutions

Pubblicato il 12 Giu 2009

Adattare gli ambienti IT in maniera dinamica in base alle proprie esigenze, aumentando la flessibilità delle infrastrutture tecnologiche da un lato e riducendo i costi dall’altro. È il “sogno” di tutti gli It manager responsabili dei data center ed è la principale premessa, secondo il vendor, di Primergy BX900 di Fujitsu, il nuovo sistema blade su cui l’azienda sta strategicamente puntando per la crescita globale della società, nonché per incrementare la quota di mercato dei server di fascia alta (quelli in cui oggi domina Ibm).
“Una pietra miliare per i nostri progetti futuri” è stato definito il nuovo blade direttamente da Fujitsu. ZeroUno ha incontrato Antonio Gentile, senior product manager Primergy Server di Fujitsu Technology Solutions (it.ts.fujitsu.com) che ci ha illustrato le principali novità e i principi sui quali si fonda la nuova tecnologia. “Innanzitutto – esordisce Gentile – stiamo parlando di un’architettura ad alta densità e affidabilità che raggiunge le 18 lame di espansione (i blade fino ad oggi consentivano un’espandibilità fino a 16 lame) ognuna delle quali ha 16 corsie di banda passante (ciascuna a 22Gbit al secondo per un totale di 64.000 Gbit/sec)”. Parliamo, insomma, di una macchina di nuova generazione che sfrutta il meglio delle tecnologie oggi disponibili (Intel e VMware) sul mercato e che garantisce, dice Gentile, ”Elevati livelli di ottimizzazione degli standard energetici e migliori risultati in termini di efficienza a livello di virtualizzazione”. Fatta questa doverosa premessa, però, Gentile

sottolinea come il blade Primergy BX900 sia parte di una strategia aziendale denominata Dynamic Cube che, accanto alla macchina server, affianca un’infrastruttura software in grado di gestire correttamente ed efficacemente la server farm (Dynamic Cube raduna componenti di storage , networking, computing management software). “Abbiamo preso il software di management già esistente sviluppato per sistemi operativi  Solaris e lo abbiamo “adattato” alla gestione delle macchine x86 (la cui gestione è tipicamente simile a quella delle macchine Sparc Enterprise, ossia i server sviluppati da Fujitsu insieme a Sun Microsystem lanciati nel 2007)”, spiega Gentile. “Il software di gestione gestisce oggi macchine blade Fujitsu ma a fine luglio verrà rilasciata la versione aggiornata che consentirà di gestire anche altri tipi di hardware Fujitsu (tower, rack, blade); stiamo comunque già lavorando affinché attraverso un unico software di gestione e un’unica consolle si possano gestire architetture eterogenee (non solo targate Fujitsu ma anche quelle dei competitors)”.
Entrando nel dettaglio delle novità legate al lancio del blade BX900, Gentile elenca i tre principi innovativi a cui si ispira la soluzione: “Dynamic Power&Cooling (il sistema adotta un nuovo modello di raffreddamento e design progettato da Fujitsu, denominato Cool-safe, che secondo i calcoli di Fujitsu permette di ridurre i costi energetici nell’ordine di migliaia di euro per chassis all’anno); Dynamic Virtualization (nuovi processori Intel Xeon 5500 Series con memoria estesa per gestire processi di virtualizzazione e consolidamento); Dynamic scalability (design componibile, come un cubo, e ad alta densità per incrementi di prestazioni attraverso l’aggiunta di nuove unità; se le performance del sistema non sono sufficienti, è possibile connettere tra loro fino a 4 chassis – ciascuno dei quali può contenere fino a 18 lame – per cerare un’unica server farm)”. A cui va aggiunta l’elevata disponibilità dinamica: “Primergy BX900 è progettato per garantire ridondanza completa, riducendo i downtime di sistema improvvisi – spiega Gentile -. Il sistema integra funzioni di failover hardware gestite via software e ogni suo componente attivo è sostituibile a caldo”.

Dynamic Power&Cooling
Il nuovo Primergy BX900 sfrutta un sistema di raffreddamento denominato Cool-safe progettato direttamente da Fujitsu per garantire un ciclo di vita più lungo alle componenti e le massime prestazioni possibili da parte del sistema. “Le macchine vengono controllate anche attraverso un software chiamato Power Consumption Monitoring che indicano l’esatto livello di carico e consumo di ogni singola macchina e, sulla base di analisi statistiche di 365 giorni è possibile predefinire un corretto utilizzo delle macchine, sia fisiche che virtuali, predisponendone, per esempio, lo spegnimento o la messa in stand by in certi periodi (con conseguenti riduzioni di costi energetici)”, dice Gentile. “Questi dati, incrociati con quelli del performance monitoring, consentono di avere una fotografia esatta dello stato dei server e di “disegnare” a seconda delle proprie necessità il modello di utilizzo più opportuno del data center (impostando le modalità di utilizzo per ciascun singolo server)”. Una gestione similare permette di avere una vista certa anche dei consumi e, quindi, dei costi legati all’energia riconducibili al data center (Fujitsu stima un risparmio dei consumi energetici fino al 70% attraverso questo sistema di controllo e gestione).
Non solo, il BX900 è equipaggiato con i processori Intel Xeon 5500 Series che introducono tutte le novità dell’architettura Nehalem anche nei server (architettura prima utilizzata solo nei processori Core i7). “Attraverso l’architettura Nehalem si è riusciti a portare sul mercato server tutti quei i vantaggi già introdotti in quello desktop, quali maggiori performance e minori consumi energetici”, dice Gentile. “Lo Xeon 5500 permette di abbattere i consumi visto che quando non è utilizzato consuma appena 10 watt, circa la metà rispetto alla precedente generazione di Xeon”.

Dynamic Virtualization
Altro pilastro su cui si fonda la nuova soluzione lanciata da Fujitsu è il concetto di Dynamic Virtualization.  “Con la totale integrazione del software di gestione Fujitsu Server View chiamato Resource Coordinator Virtual Server Edition (RCVE), disponibile embedded nel BX900, si semplificano le operazioni It garantendo uniformità operativa per i gruppi di server fisici e virtuali e visualizzando le connessioni delle reti”, spiega il product manager di Fujitsu. “Inoltre, è in grado di automatizzare le operazioni It riducendo il tempo di provisioning o di scambio fra server fino al 90%”.
“Una delle funzionalità più importante è la dynamic orchestration che permette di spostare gestire al meglio i server e le risorse facendo, per esempio, uno switch in modo da accorpare gli applicativi laddove si voglia incrementare il carico di lavoro su una macchina, oppure dividere il carico degli applicativi sulle varie macchine se necessario per meglio distribuire la potenza”.

Dynamic Scalability

Infine, il design del nuovo blade targato Fujitsu è stato ottimizzato per una migliore scalabilità (che per le aziende significa anche una miglior protezione dell’investimento complessivo).
Creato in collaborazione con Intel, il sistema adotta un design componibile che agevola gli incrementi di prestazioni attraverso l’aggiunta di nuove unità. “Questa particolare architettura permette a Fujitsu di offrire due blade aggiuntivi in uno chassis standard da 10U, raggiungendo così la capacità di 18 blade installabili, che si traduce in un 12% in più in termini di prestazioni del sistema rispetto ai blade che raggiungono le 16 lame”, afferma Gentile.
In conclusione abbiamo chiesto al product manager di Fujitsu quali sono le aspettative legate a questa nuova proposta: “La fascia a cui ci rivogliamo è quella delle grandi aziende, coperta molto bene dal principale fornitore mondiale di server di fascia alta (Ibm); la sfida è quindi riuscire a conquistare fette di mercato sottraendole al leader del settore. È certamente un obiettivo importante e impegnativo ma crediamo nella tecnologia innovativa che stiamo lanciando e nelle sue potenzialità. Inizialmente, indirizzeremo gli sforzi verso il segmento Finance (una delle applicazioni su cui si cala molto bene questo blade grazie alle sue prestazioni è quella della gestione del rischio), per coinvolgere poi anche il settore delle Telecomunicazioni. Un occhio di riguardo lo abbiamo per i grandi system integrator e gli outsourcer. Infine, nonostante le difficoltà legate alla Pubblica Amministrazione, crediamo che il BX900 possa essere ben collocato all’interno delle Università, in particolare nei centri di calcolo e ricerca”, conclude Gentile.

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