Data center: efficienza green

Seeweb ha da diversi anni intrapreso una strada di rinnovamento dei propri data center che oggi si sta estendendo a scelte “green oriented” dove a guidare il piano di sviluppo e innovazione non è solo la ricerca di efficienza, ma anche l’attenzione ai consumi energetici e agli impatti ambientali

Pubblicato il 22 Lug 2009

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MILANO – Nell’ultimo paio d’anni è fortemente cresciuta l’attenzione esplicita dai parte dei vendor di server e di infrastrutture informatiche nei confronti degli aspetti energetici dei loro prodotti; attenzione traslata poi anche alle aziende utenti e ai provider di servizi che, come Seeweb, considerano la vetustà del parco server e l’opportunità di procedere all’aggiornamento tecnologico attraverso metriche e parametri di scelta che tengono conto anche dell’efficienza energetica oltre alle features ed alle perfomance.
“Le caratteristiche tecnologiche di server e altre infrastrutture It adottate all’interno dei nostri data center, che oggi ci consentono di raggiungere gli attesi livelli di ottimizzazione ed efficienza, vanno, per esempio, da un numero ridotto di ventole e di alimentatori sensibilmente più efficienti di altri, così come sistemi che integrano meccanicamente sia i server sia gli switch di rete e di storage, i cabblaggi ecc”, spiega Antonio Baldassarra (nella foto in alto), amministratore delegato di Seeweb, società fornitrice di soluzioni tecnologiche di Hosting & Housing, sviluppate in server farm proprie (situate a Frosinone e a Milano) che dell’efficienza dei data center ha fatto uno dei pilastri del proprio piano di sviluppo.
“A seguito di alcune analisi ci siamo orientati verso architetture consolidate come i BladeCenter di Ibm che sono estremamente ottimizzati dal punto di vista energetico. Inoltre tutti i server fisici sono usati attraverso dei sistemi di virtualizzazione che consentono di sfruttare al meglio la potenza di calcolo disponibile. In una normale installazione un server ha un tasso di utilizzo medio tra il 10% ed il 20%; di contro in un’infrastruttura virtualizzata si raggiunge agevolmente un tasso di utilizzo medio delle CPU “accese” del 70%”, spiega Baldassarra.
Ripercorrendo gli step della strategia di efficientamento delle infrastrutture di Roma e di Milano (il piano di rinnovamento è iniziato nel 2003 con un progetto di consolidamento e virtualizzazione, ndr), l’amministratore delegato sottolinea come “Se lo spazio per fare efficienza agendo sui server e sui software di base e middleware è molto ampio, molto c’è anche da fare sul fronte delle facilities, considerando che allo stato attuale su 100W di consumo del datacenter solo 56W sono realmente consumati dai server, il resto se ne va in dissipazioni da basso rendimento o viene consumato dai sistemi di refrigerazione”. “Da un nostro assessment effettuato a fine 2007 – aggiunge Baldassarra – è risultato che ben 33W vengono impiegati dai chiller di raffreddamento. È proprio partendo da quest’analisi che abbiamo quindi messo in campo un progetto che mira ad aumentare l’efficienza media complessiva dell’ecositema data center adottando un sistema di freecooling aria/aria di concezione molto innovativa che dovrebbe consentire di ridurre i consumi per il raffreddamento tra il 30% ed il 50% su base annua”.
“Prevediamo inoltre di installare particolari chiller per la generazione dell’acqua refrigerata capaci di raggiungere dei rendimenti doppi o tripli degli attuali”, dice ancora il numero uno di Seeweb che anticipando a ZeroUno alcuni degli interventi futuri dice: “Sicuramente, oltre al completamento dei progetti attuali sui data center di Milano e Frosinone, tra i nostri obiettivi c’è la realizzazione di un sistema intelligente per valutare in tempo reale il comportamento energetico delle facilities attraverso dei “cruscotti energetici” in grado di misurare con continuità i parametri più importanti e prendere delle contromisure, anche automatiche, al rilevamento di situazioni critiche dal punto di vista energetico”.
“Oggi già possediamo tutta una serie di sistemi di magement che si occupano della gestione della rete e delle infrastrutture dal punto di vista delle perfomance, della security e della compliance – conclude Baldassarra -. Vorremmo affiancare a questi un sistema di “supervisione energetica” di tutte le infrastrutture”.

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