La videocomunicazione e la telepresenza (che rende possibile la realizzazione di riunioni virtuali con la stessa esperienza utente di quelle reali) sono tecnologie sempre più apprezzate dalle aziende. Questi sistemi o servizi, che svolgono un ruolo chiave nel più ampio contesto della collaborazione, permettono di ridurre i costi di trasferta e di aumentare l’efficacia delle interazioni tra le risorse umane delle imprese al loro interno e con i partner e i clienti attuali e potenziali. Le innovazioni avvenute negli ultimi anni – come la diffusione della banda larga, la disponibilità di videocamere ad alta definizione a costi più contenuti, e quella di tool per integrare tecnologie di attori differenti (vedi, per esempio, Skype) – hanno contribuito ad aumentare l’appeal della videoconferenza anche presso le aziende piccole e medie.
L’acquisizione di Tandberg da parte di Cisco – per un controvalore di 3 miliardi di dollari in contanti – rivela molti aspetti interessanti per entrambi i vendor. Tutti e due hanno sviluppato tecnologie di networking per la videoconferenza e la telepresenza. Tandberg, azienda norvegese con sede a Oslo, ha investito in modo prioritario nella videocomunicazione e dispone di un’offerta che spazia dai meno costosi sistemi per il desktop videoconferencing e i più sofisticati sistemi di telepresenza. Cisco, nell’ultimo triennio, ha lanciato una soluzione di telepresenza rispondente alle necessità delle aziende più grandi, mentre per la videocomunicazione in generale ha sviluppato delle tecnologie che rientrano sotto il cappello più ampio della sua piattaforma Unified Communication (che include anche tecnologie per la voce su Internet, VoIp, e per la collaborazione). Che Cisco intendesse conquistare una quota crescente del mercato della videocomunicazione e della telepresenza lo hanno dimostrato, prima di quella di Tandberg (la più grossa), anche le acquisizioni di produttori quali Scientific-Atlanta e Arroyo. L’operazione Tandberg si rivela strategica non solo per il peso specifico generale nel mercato del videoconferencing, ma soprattutto in funzione dell’obiettivo di aggredire il mercato sempre più sensibile verso queste tecnologie delle medie imprese (telepresenza inclusa) e delle aziende più piccole (videoconferenza integrata con altri strumenti di collaborazione).
La mossa, che prevede l’assorbimento di tutte le 1.500 risorse Tandberg in Cisco (il Ceo di Tandberg, Fredrik Halvorsen, assumerà la responsabilità del neonato TelePresence Technology Group di Cisco) avviene in un periodo in cui anche altri vendor di videoconferenza – come, per esempio, LifeSize Communications con il suo nuovo device Passport – cercano di portare le Pmi verso la videocomunicazione ad alta definizione ma a costi accessibili. Nel frattempo, non si può non intravedere un effetto sinergico tra l’acquisizione di Tandberg e il recentissimo accordo che Cisco ha siglato con Salesforce.com per lo sviluppo di un’offerta per la realizzazione di call center basati su soluzioni hosted e Web-based. Customer Interaction Cloud, questo il nome della soluzione, si rivolgerà ad aziende che hanno bisogno di realizzare customer service dai 30 ai 30mila agenti circa, e si basa sull’integrazione della piattaforma di software per call center virtuali Service 2 Cloud di Salesforce.com con le tecnologie Unified Contact Center di Cisco. L’offerta Customer Interaction Cloud sarà disponibile nel primo trimestre 2010.
Cisco acquisisce Tandberg nel segno delle medie aziende
Le due aziende condividono la visione del videoconferencing e della telepresence come elementi da integrare nel più ampio contesto della collaborazione. Tandberg dispone di una vasta offerta di tecnologie in grado di soddisfare anche le esigenze delle Pmi. Insieme i due produttori saranno in grado di portare soluzioni sofisticate di telepresenza anche alla media azienda
Pubblicato il 06 Ott 2009
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