DataSynapse, gestione dinamica dei servizi applicativi

L’efficienza e l’incidenza positiva delle soluzioni It sull’organizzazione aziendale passano anche dalla capacità di supportare e orchestrare le infrastrutture applicative usando piattaforme a basso costo e abbattendo i costi di esercizio

Pubblicato il 27 Ott 2009

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MILANO – Tagliare i costi ma allo stesso tempo vedere aumentare le capacità di elaborazione ad alte prestazioni a disposizione. Può sembrare un paradosso, ma le formule per raggiungere entrambi questi obiettivi ci sono già: si chiamano virtualizzazione, grid computing, utility computing, power on demand e cloud computing. Riuscire a migrare gli attuali servizi applicativi aziendali dai silos in cui si trovano oggi a un’infrastruttura in grado di sfruttare in modo dinamico tutte le ridondanze esistenti e a usare, in modo trasparente, risorse It interne e risorse disponibili sulla “nube” permette alle imprese di capitalizzare sugli investimenti effettuati in passato, ridurre quelli nuovi, diminuire i costi di personale addetto alle infrastrutture e, infine, implementare applicazioni di nuova generazione più performanti e idonee ad affrontare contesti di business in continuo cambiamento. Per supportare questo cambiamento, alquanto complesso da governare, occorrono delle piattaforme di gestione dinamica dei servizi applicativi dotate di funzionalità per governare architetture di nuova generazione come il grid e il cloud computing. Un esempio è la piattaforma Dynamic Application Service (Dasm) sviluppata da DataSynapse (www.datasynapse.com), una software house fondata nel 2000 a New York che nelle scorse settimane è stata acquisita da Tibco (www.tibco.com) per 28 milioni di dollari.

ZeroUno ha incontrato Mauro Invernizzi, country manager per l’Italia (nella foto in alto), e Massimo Milano, Senior Consultant Emea di DataSynapse (nella foto a sinistra), per farsi spiegare obiettivi di penetrazione in Italia e soluzioni. “Peter Lee, Ceo, e Jamie Bernardin, presidente, i fondatori della società – premette Invernizzi – sono persone che hanno fatto carriera in banche di investimento quali J.P. Morgan, Barclays Global Investor e Bank of America. Come tali, nel momento di creare l’azienda, si sono portati dietro l’esperienza nelle necessità di high-performance computing tipiche delle realtà dei mondi finance e assicurativo. Con le nostre soluzioni miriamo innanzitutto alle banche e alle divisioni vita delle assicurazioni, dove vengono usate applicazioni per gestire algoritmi e calcoli attuariali. Noi non produciamo applicazioni, ma supportiamo infrastrutture applicative consentendo di ottenere il massimo delle prestazioni utilizzando piattaforme a basso costo e abbattendo i costi di esercizio. Grazie a questa caratteristica, le nostre soluzioni risultano appetibili anche a imprese di settori diversi, compresi le telecomunicazioni, la logistica, la grande distribuzione e anche le medie aziende”.
Tre le soluzioni della piattaforma Dasm di DataSynapse, GridServer permette di prendere applicazioni che devono eseguire calcoli complessi – come quelli per la risk analisys, le comunicazioni alla Banca d’Italia, Basilea II o la definizione dei prezzi nella Gdo – e suddividere tali calcoli su tutte le risorse disponibili (comprese i Pc e i server inutilizzati di notte) in un’azienda. “FabricServer, che utilizza la stessa tecnologia di base – spiega Milano – offre invece funzionalità di provisioning e di orchestrazione. Per quanto riguarda il primo aspetto, la soluzione permette di creare dei template di situazioni infrastrutturali, utilizzando risorse fisiche, virtualizzate (molto importante la partnership con VmWare in questo contesto) e di cloud computing (Amazon tra gli alleati strategici). In questo modo, nel momento in cui si vuole implementare una certa applicazione, persino l’utente può avviare il deployment senza dover chiamare i sistemisti e quello che prima richiedeva dei giorni o dei mesi si può ottenere in pochi minuti. La funzionalità di orchestrazione, invece, si preoccupa di gestire il rispetto degli Sla (Service level agreement), occupandosi in automatico dello scaling delle infrastrutture solo nel momento dell’effettivo bisogno”. Federator, invece, permette di includere nell’infrastruttura sia le risorse interne sia quelle di provider esterni in modo trasparente all’utente, affinché l’azienda paghi solo quello che usa e solo per quanto tempo lo utilizza.

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