Attualità

Intel: potenza e scalabilità per cavalcare la rivoluzione digitale

Con il forum SHIFT, rivolto a top manager e It leader, Intel si presenta come partner tecnologico per quella trasformazione digitale che sta accelerando, che investe ogni settore e richiede potenza crescente, scalabilità e sicurezza per trarre vantaggio dalle grandi quantità di dati. Con la famiglia di processori Xeon e i processori neurali, annunciati per fine anno, la società punta a mantenere il suo primato verso i cloud provider, gli operatori di comunicazioni, le imprese, gli sviluppatori di intelligenza artificiale.

Pubblicato il 25 Ott 2017

intelshift

NEW YORK CITY – L’incontro, avvenuto ieri nella città della Mela, è stato battezzato IntelSHIFT per indicare la rivoluzione epocale, oggi in atto in tutti i settori, trainata soprattutto dai clienti, i veri disruptor, supportati dalle tecnologie.
Il forum è stato l’occasione per esplorare come i diversi settori saranno toccati dalla nuova rivoluzione, visto che nessuno ne sarà immune. Come ha ricordato Shannon Poulin, Vp Sales and Marketing Group Intel, il 40% delle aziende top a livello mondiale subirà nel 2018 una digital disruption, ma al tempo stesso molte, anche in settori tradizionali, stanno già avviando la trasformazione. Si tratta allora di capire come si stanno muovendo gli early adopter, un’occasione per Intel anche per esplorare le esigenze future.

Shannon Poulin, Vp Sales and Marketing Group Intel

I casi portati riguardano tutti i settori, dall’ambiente ai media, dalla finanza alla medicina…
Mitchell Joachim, PhD, innovatore e co-founder di Terreform ONE, inserito da Wired fra le 100 persone che stanno cambiando l’America, esperto di ambiente urbano, ha parlato di un progetto basato su micro-droni “con i quali si riesce a simulare l’ambiente che piace alle farfalle con farfalle artificiali”.  La scomparsa di questi insetti è il segno di una criticità dell’ambiente urbano. Mentre Ted Willke, Sr Principal Engineer di Intel ha presentato un progetto in collaborazione Ocean Alliance che prevede di utilizzare tecnologie di Intelligenza Artificiale per correlare la salute delle balene e quella degli oceani. In entrambi i casi sono in gioco misure ed elaborazioni di grandi quantità di dati.
Anche l’agricoltura dovrà adeguarsi, vista la necessità del 70% in più di cibo prevista nei prossimi anni, come ha sottolienato Kraig Schulz, CEO di Autonomous Tractor, che produce trattori a guida autonoma, ricordando che la tecnologia digitale è indispensabile per automatizzare l’agricoltura, ridurre tempo e costi e aumentare la produttività.
Nel campo della sanità Michelle Ng Gong, Assoc. Dir. for Academic Affairs di Montefiore Medical Center ha sottolineato l’urgenza di usare al meglio i dati dei pazienti per una migliore la cura: “Ma in termini concreti, i dati da analizzare sono troppi: servono sistemi di machine learning e data scientist che devono affiancare ma non sostituire il medico”. Per usare i dati utili a scoprire nuove intuizioni e aiutare a identificare quali pazienti sono a rischio di declino improvviso, si devono integrare i dati di ciascun paziente in un unico sistema.
Questi sono solo alcuni dei casi che evidenziano la necessità di sistemi rapidi ed efficaci per macinare e dare valore ai dati, grazie a sistemi di analisi e di intelligenza artificiale.

I dati, protagonisti della rivoluzione

I dati sono sempre più indispensabili per prendere decisioni in ogni campo. Ma, secondo Andrew McAfee, Research Scientist del MIT, nelle aziende si trovano a confronto due modalità di prendere decisioni: quelle degli HiPPO (che sta per Highest-Paid Persons Opinion) basate su opinioni, giudizi, intuizioni che si rivelano spesso errate e distruggono valore e quelle Geek, basate sull’analisi dei dati, in una logica algoritmica. Invece di usare esperti super pagati, McAfee suggerisce alle aziende di utilizzare come innovation partner i milioni di cervelli interconnesi in Internet (the crowd).

Andrew McAfee, Research Scientist del MIT

Bob Rogers, Chief Data Scientist, Big Data Solutions, Data Center Group di Intel ha evidenziato che per trarre vantaggio dai dati serve una rivoluzione nel modo in cui si fa business, nella conduzione delle operation, nel modo di relazionarsi con i clienti, di progettare i prodotti, ma serve al tempo stesso una maggiore potenza computazionale per estrarre valore dai dati. I processori scalabili di Intel sono necessari per trasformare i dati, ormai dai più considerati il nuovo oro nero, in valore. E vista la diffusione crescente del cloud, anche le grandi aziende tecnologiche hanno bisogno di più potenza, in particolare i partner Intel che offrono una molteplicità di offerte differenziate in ambito cloud. “Un bene per le imprese clienti che hanno maggiori possibilità di scelta”, come ha sottolineato Lisa Davis VP & GM for IT Transformation, Enterprise, and Government Data Center Group, Intel, mettendo a confronto i responsabili delle soluzioni Amazon Web Services, Azure di Microsoft e RedHat.

La risposta di Intel

Per rispondere al massiccio spostamento (Shift) che investe tutti i settori, guidato da tecnologie disruptive (AI, IoT, 5G, cloud..) serve un’offerta  hardware completa che guardi ail futuro.
Un tassello è stato il lancio di Xeon a luglio. Questa famiglia di processori punta a ottimizzare le prestazioni del workload e ad aumentare la sicurezza a livello hardware. Lisa Spelman VP & GM, Intel Xeon Processors and Data Center Marketing della società ha sottolineato le caratteristiche di versatilità in ambito elaborazione, memorizzazione e comunicazione della piattaforma Xeon che ha moltiplicato per 4 il numero di macchine virtuali supportate e per 5 volte le transazioni al secondo rispetto ai sistemi di 4 anni fa.

Lisa Spelman VP & GM, Intel Xeon Processors and Data Center Marketing di Intel

La competizione non manca, anche se a tutt’oggi Intel mantiene la supremazia sui data center, che alcuni competitor, come Epyc di AMD, NVIDIA GPU e TPU di Google cercano di scalzare. “Non si tratta di sistemi general purpose – ha ribattuto Amir Khosrowshahi VP & CTO, Artificial Intelligence Products Group – GPU è nato per la grafica e ha buone performance soprattutto in quell’ambito, mentre TPU nasce per risolvere il problema del riconoscimento vocale e non ha la robustezza per gestire le applicazioni critiche che invece offre Xeon”.
Per l’Intelligenza Artificiale, l’asso nella manica di Intel è Nervana Neural Network Processor, che si prevede sarà disponibile a fine anno e  che Khosrowshahi descrive come un  “distributed linear algebra processor”, sottolineando: “Noi abbiamo la giusta architettura e siamo il migliore produttore. La strategia di Intel prevede l’impegno a fornire un prodotto per qualunque applicazione, in qualunque settore con la migliore performance”. Grazie alla continua relazione con i clienti finali, per capire i loro bisogni nei prossimi anni e con i partner che producono sistemi, software e soluzioni, Intel può orgogliosamente sostenere lo slogan che Lisa Davis ha ricordato: “Conosciamo il futuro perché lo costruiamo”.

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