Ca firma la qualità dei servizi

La società potenzia l’offerta per la gestione degli ambienti virtualizzati con novità e migliorie ai prodotti mirati a garantire Sla elevati per i servizi It erogati al business. mentre lavora a soluzioni di sicurezza per il ‘cloud’ e pensa, in una prospettiva non lontana, a un ruolo di service provider specializzato (Nella foto Russel Artzt, vice Chairman e cofondatore di Ca)

Pubblicato il 03 Feb 2010

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Milano – Secondo una recente ricerca condotta da Forrester negli Usa e in Europa sullo sviluppo delle soluzioni di virtualizzazione che non considera il numero dei server ma quello delle istanze dei sistemi operativi (un parametro direttamente legato al volume e alla complessità delle operazioni del centro dati), queste, entro il 2010, dovrebbero essere virtualizzate nella misura del 54%. In altre parole, più della metà delle operazioni per l’erogazione dei servizi It sarà (o è, perché nel 2010 ci siamo già) svolta da macchine virtuali in ambienti la cui gestione, come Gartner faceva notare sin dal 2008, rappresenta la vera sfida della virtualizzazione dell’infrastruttura.
La ricerca Forrester è stata citata da Ca per introdurre una serie di annunci, fatti prima di Natale in occasione di Ca Expo, la user conference italiana, comprendenti un’assoluta novità e tre significativi aggiornamenti nell’area appunto della gestione e automazione degli ambienti virtualizzati.
La novità è data da Ca Spectrum Service Assurance, una soluzione che fornisce una visione completa e in tempo reale degli effetti che le infrastrutture It, fisiche e virtuali, hanno sulla qualità dei servizi erogati. Si tratta, per rendere l’idea, di un software che analizza il funzionamento delle risorse del data center secondo i princìpi e i modelli delle soluzioni analitiche applicate alle operazioni. Una sorta di “infrastructure intelligence”, se ci si passa il termine, che evidenzia le cause derivanti da problemi delle risorse It che hanno effetto sulla qualità del servizio abilitando interventi mirati in grado di risolvere rapidamente il problema stesso. Avanzate funzioni di reportistica permettono inoltre di individuare trend di comportamento ed effettuare proiezioni tali da poter, talvolta, prevenire l’insorgere del problema.
È chiaro che accelerando e semplificando la fase di troubleshooting si può non solo mantenere il livello di Sla nei confronti del business, che è lo scopo finale della soluzione, ma anche ridurre una delle voci di spesa più pesanti del budget It.
Quanto ai tre prodotti aggiornati si tratta di: Ca Spectrum Automation Manager, la cui nuova versione 11.7 ha funzioni rapide di provisioning (da fisico a virtuale e da virtuale a virtuale) che consentono un veloce ripristino dei server e offre un esteso supporto alle piattaforme di gestione di ambienti eterogenei VMware, Citrix, Ibm e Sun; Ca eHealth Performance Manager, che nella nuova versione 6.2 individua e raccoglie da VMware e altri ambienti virtuali i parametri necessari al controllo e mantenimento delle performance ottimali, e Ca Insight Database Performance Manager, la cui release 11.3 consente il monitoraggio delle prestazioni dei Dbms (Oracle, Sql Server, Sybase e DB2 per Linux-Unix e Windows) in ambiente VMware in modo continuo, quindi anche in caso di migrazioni ‘a caldo’ eseguite tramite VMotion.
L’importanza della user conference italiana, nel corso della quale sono stati presentati anche i prodotti della nuova linea Ca ecoSoftware, concepita per gestire la realizzazione e l’avanzamento delle iniziative aziendali orientate allo sviluppo ecosostenibile, è stata sottolineata dalla presenza di Russell Artzt, vice Chairman e cofondatore di Ca, della quale ha guidato la R&S e gestito l’evoluzione dei prodotti focalizzandosi sulla loro integrazione e ponendo le basi di quella che è l’offerta attuale.

Al cloud ci crediamo
Ad Artzt abbiamo chiesto come vede lo sviluppo del concetto di Logical Data Center (cioè un Dc ridotto a puro ambiente di gestione di risorse fisiche distribuite e indipendenti), esposto da Ca giusto un anno fa, nell’attuale quadro evolutivo del cloud computing. “Il cloud – dice Artzt – non è un’invenzione, ma una pratica innovazione che, indirizzando il problema della costante inadeguatezza delle risorse infrastrutturali, va a cambiare il mondo dell’It. Nel Logical Dc i concetti di virtualizzazione e cloud si fondono in una soluzione il cui sviluppo è spinto dal circolo virtuoso attivato dalle applicazioni SaaS e i cui limiti stanno solo nella rete sul fronte fisico e nella gestione su quello logico”. Critici, in particolare, sono i problemi di sicurezza e di Sla, per i quali si possono usare anche servizi ad hoc forniti via cloud. Su tale fronte Ca sta lavorando: “Porteremo sul cloud il Federation Identity & Access Management – ci anticipa Artzt – e avvieremo un servizio di Service Level Management. In effetti, vediamo il service providing come una buona opportunità, anche se – conclude Artzt – non sarà il nostro business principale”.


Oblicore entra nel portafoglio Ca

L’offerta Ca nell’area delle soluzioni per la gestione dei servizi It, si è rafforzata con la recentissima (gennaio 2010) acquisizione di Oblicore. Si tratta di una software house specializzata in soluzioni per la definizione, monitoraggio e gestione centralizzata dei contratti relativi alla qualità dei servizi erogati (Sla). Mirati in particolare ai fornitori di servizi cloud (con clienti del calibro di At&t, British Telecom, France Telecom, T-Systems…), gli strumenti Oblicore servono anche per gestire con criteri di economia aziendale l’intero portafoglio dei servizi forniti dalla funzione It alle business unit di una grande impresa. Essendo da tempo in partnership con Ca, il software Oblicore è già bene integrato con Clarity, Wily Introscope, Spectrum Infrastructure Manager e Service Desk Manager. Inoltre, la connettività aperta a qualsiasi fonte dati ne facilita l’integrazione sia con le applicazioni gestionali sia con gli strumenti di It management dei principali fornitori di entrambi i settori, come Bm, Hp, Ibm, Microsoft, Oracle e Sap.

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