All’Rsa Conference di San Francisco si è parlato anche di cyber terrorismo e di come per gli americani Internet rappresenti ormai un campo di battaglia pericoloso e capace di produrre impatti quanto una “bomba ben piazzata”, per usare le parole del direttore dell’Fbi Robert Mueller, intervenuto alla conferenza. I recenti attacchi rivolti a colossi come Google e Intel, hanno evidenziato ancora una volta come il web sia un territorio da salvaguardare con la massima attenzione.
“Dobbiamo continuare a fare il massimo per ridurre i rischi e minimizzare e bloccare gli attacchi informatici”, è stato l’appello di Janet Napolitano, attuale segretario del Dipartimento per la Sicurezza Nazionale Usa, al quale si aggiunge quello di Richard Clarke, ex consigliere della Casa Bianca per la sicurezza nazionale che porta l’attenzione alla globalità del problema: “Tutte le compagnie, americane ed europee, sono oggetto di cyber attacchi e penetrazioni informatiche che hanno come obiettivo il furto di informazioni”.
E a dimostrazione della pericolosità del cyber crimine sempre più esteso, più volte durante la conferenza americana si cita il caso “Mariposa”. La polizia spagnola ha recentemente arrestato tre creatori di quella che gli esperti hanno definito “una delle più grandi botnet al mondo finalizzata alla sottrazione di informazioni personali riservate, credenziali bancarie, password e numeri di carte di credito”. Mariposa è il nome della rete di Pc zombie che ha infettato oltre 13 milioni di Pc in 190 Paesi, inclusi numerosi Pc di grandi aziende (oltre la metà delle 1.000 aziende più grandi al mondo) e almeno 40 importanti banche.
Cyber terrorismo. Minaccia reale e sempre più grave
Pubblicato il 03 Mag 2010
Argomenti
Canali
Speciale Digital360Awards e CIOsumm.it
Articolo 1 di 2