Una società di progettazione e costruzione di grandi opere come il Gruppo Astaldi vive quotidianamente la globalizzazione dei mercati. Per fatturato (circa 1,7 miliardi di euro) Astaldi è oggi la seconda società nazionale di costruzioni, sempre più presente sui mercati esteri (Est Europa, Turchia e Medio Oriente, Nord Africa, Centro e Sud America, Florida negli Usa).
Già questa presenza su scala globale rende l’idea della complessità di gestione dei progetti a cui lavora la società. Si tratta di realizzazioni di grandi opere nel campo delle infrastrutture di trasporto ferroviario, stradale e aeroportuale, degli impianti di produzione di energia idroelettrica, di ospedali e di edilizia civile e industriale. Pochi, grandi progetti di estrema complessità sia tecnica che finanziaria e con notevoli problematiche di gestione delle commesse, avanzamento lavori e pianificazione degli approvvigionamenti.
Agli aspetti di complessità ‘strutturale’ vanno poi sommati quelli derivanti dalla storia più recente della società e in particolare la forte crescita dimensionale e di fatturato (+ 80% solo nel periodo 2007-2009), grazie anche a numerose acquisizioni e la decisione di quotarsi in Borsa per finanziare un ulteriore sviluppo.
Dal legacy all’ERP
La crescita delle attività, la necessità di integrare le differenti componenti relative ai cantieri aperti e l’obbligo di adeguamento alle necessità informative poste dalla quotazione di Borsa hanno portato con il tempo all’inevitabile abbandono dei sistemi legacy sviluppati internamente, sostituiti dall’Erp di Baan di Infor. In Astaldi, Baan ha supportato una serie di revisioni e di standardizzazioni dei processi aziendali con il progressivo miglioramento dell’integrazione tra Erp e le altre componenti del sistema informativo (come HR e tesoreria).
Dopo il completamento della copertura delle attività sul mercato italiano Baan è stato anche protagonista di una nuova fase di crescita del sistema informativo legata a un’espansione delle attività all’estero che, spiega il direttore dei Sistemi Informativi Giampiero Astuti (nella foto), “ha posto nuove problematiche, come la gestione delle diverse lingue nazionali e delle questioni normativo-contabili estremamente diversificate vista la notevole varietà dei paesi in cui sono aperti i nostri cantieri”.
A conti fatti, l’Erp scelto da Astaldi si è rivelato uno strumento ottimale per accompagnare la crescita della società e affrontare di volta in volta le grandi complessità (controllo dei costi di commessa, gestione delle variabili finanziarie, contabili e amministrative dei diversi paesi in cui la società opera). L’efficienza di Baan ha anche consentito ad Astaldi di conservare una struttura IT interna estremamente ridotta: otto specialisti tra analisti funzionali per le componenti di backoffice amministrativo contabile e la gestione commesse, un sistemista e un programmatore, affiancati da un consulente Infor per affrontare i momenti di picco delle attività. Una struttura che, conclude Astuti, consente ad Astaldi “il lusso di destinare ben il 70% del budget IT all’evoluzione del sistemi informativi e solo il rimanente 30% alle attività di gestione e manutenzione”.