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Eni e HPE, insieme per un supercomputer per la big data analysis

Il sistema di supercalcolo, situato nel Green Data Center di Ferrera Erbognone, è in grado di raggiungere una disponibilità di potenza di picco pari 22,4 Petaflop, vale a dire 22,4 milioni di miliardi di operazioni matematiche svolte in un secondo

Pubblicato il 01 Feb 2018

supercomputer big data

Eni ha annunciato la propria collaborazione con HPE per implementare il potente supercomputer commerciale, in grado di raggiungere un picco di prestazioni pari a 18,6 Petaflop. Tale nuova macchina supporterà la multinazionale italiana nel processo di trasformazione digitale attraverso l’intera catena del valore – dalla fase di esplorazione e sviluppo dei giacimenti di petrolio e gas, alla gestione dei big data generati da tutti i beni produttivi.

Il nuovo supercalcolatore, denominato HPC4, è in grado di quadruplicare la potenza dell’intera infrastruttura situata nel Green Data Center di Ferrera Erbognone (PV), in quanto, associata a quella del sistema di supercalcolo già operativo (HPC3), è in grado di raggiungere una disponibilità di potenza di picco pari 22,4 Petaflop, vale a dire 22,4 milioni di miliardi di operazioni matematiche svolte in un secondo.

L’infrastruttura di calcolo di Eni funziona sulla base di un unico ecosistema di algoritmi estremamente avanzato e complesso, creato, sviluppato e di proprietà di Eni, e basato sull’esperienza e sul know how della compagnia. HPC4, in particolare, consentirà per le attività upstream l’esecuzione e l’evoluzione degli algoritmi dedicati all’imaging geofisico tridimensionale, alla modellizzazione dei sistemi petroliferi e all’elaborazione di modelli sofisticati di simulazione di giacimento e di ottimizzazione degli impianti produttivi.

L’Amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, ha commentato: “Gli investimenti dedicati al potenziamento delle infrastrutture di supercalcolo e allo sviluppo di algoritmi rappresentano una parte importante del processo di trasformazione digitale di Eni. Possiamo elaborare e stoccare enormi quantità di dati per l’imaging geofisico, la modellizzazione di sistemi petroliferi e di giacimento e altresì utilizzare algoritmi predittivi e di cognitive computing per tutte le nostre attività di business. Queste tecnologie ci consentono da un lato di accelerare e rendere più efficiente e accurato l’intero processo upstream, riducendo i rischi nella fase esplorativa e guadagnando al contempo un notevole vantaggio tecnologico, ma anche di aumentare il livello di affidabilità, integrità tecnica e continuità operativa di tutti i nostri impianti, con benefici sia in termini di sicurezza che di impatto ambientale. Per la nostra industria è sempre più vitale poter elaborare una quantità di dati in continua crescita, garantendo risultati sempre più accurati e in tempi rapidi: con HPC4 stiamo tracciando la strada dell’utilizzo di supercalcolatori di potenza exascale nel mondo dell’energia, sistemi che potrebbero rivoluzionare le modalità di gestione delle attività oil&gas. In linea con il nostro impegno per la sostenibilità, HPC4 è stato sviluppato in modo da ottenere il massimo livello di efficienza energetica. Inoltre, lo stesso Green Data Center che già utilizza tecnologie innovative per ridurre al minimo le emissioni di CO2 e i costi operativi”.

L’architettura del nuovo supercalcolatore HPC4 è stata concepita con la stessa filosofia delle precedenti, tutte basate su una tecnologia cluster ibrida.

HPC4, come si diceva, è fornito da Hewlett Packard Enterprise (HPE) ed è costituito da 1.600 nodi HPE ProLiant DL380, ognuno costituito da 2 processori Intel 24-core Skylake (per un totale di oltre 76,000 cores) e 2 acceleratori GPU NVIDIA Tesla P100. I nodi sono connessi attraverso una rete ad alta velocità EDR Infiniband. Il sistema HPC4 sarà affiancato da un sistema di archiviazione di 15 Petabytes ad alte prestazioni.

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