Green It: le domande delle aziende

I dipartimenti It aziendali, secondo un’analisi di Forrester, sono ancora alle prese con la fase di planning delle strategie Green It. Bisogna capire come controllare e giustificare gli investimenti e quali tecnologie adottare. Vediamo allora tendenze, dubbi e movimenti futuri che emergono dallo studio realizzato su un campione di aziende americane

Pubblicato il 24 Gen 2011

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Ma il green It è vivo o è un fenomeno già passato di moda? Se ne è parlato a lungo tra il 2007 e il 2009 ma lo scorso anno la tematica sembrava essere passata in secondo piano per lasciare spazio oltre alle problematiche contingenti legate alla pesante crisi, a fenomeni dirompenti quali il cloud computing, l’It as a service, il Mobile, l’Internet delle cose. Eppure, parlare di Green It è tutt’altro che “fuori moda”, sempre che di moda si possa parlare quando si trattano argomenti che impattano sulle scelte di investimento e innovazione delle aziende. A confermarlo sono i dati di un’analisi condotta da Doug Washburn, analista di Forrester che, andando a fondo nelle strategie Green It di 146 aziende americane (che hanno chiesto l’aiuto di Forrester per le loro strategie Green It), traccia un quadro della situazione in cui, approssimativamente, il 60% di queste, nel 2010, aveva in essere un planning in questo ambito, mentre il 40% rimanente era alle prese con la “giustificazione” degli investimenti fatti e con la selezione di tecnologie e servizi.
E sulla base di questi risultati, la società di analisi ha stilato alcune indicazioni proprio per aiutare le aziende a migliorare i processi di planning, justification e selection. Nella fase di planning, indicativamente, serve un maturity assessment dettagliato. Nella fase di “giustificazione” assumono un ruolo determinate le metriche che meglio indirizzano il procurement, le funzioni operative e il controllo “end-of-life” (la fine del ciclo di vita delle risorse) affinché si sappia fin dall’inizio come muoversi all’interno della strategia Green It ma in relazione a ogni singola azione specifica. Nella fase cosiddetta di selection, il consiglio di Forrester è di investire in tecnologie reclutandole sulla base del maturity assessment fatto, avendo chiaro fin dall’inizio che poi le tecnologie andranno calate in un contesto di miglioramento di persone, processi, policy. Guardiamo nel dettaglio questi tre passi e le differenti strategie adottate dalle aziende.

Pianificare bene per avere successo
Dallo studio di Forrester è emerso che su 146 aziende analizzate, il 60% di queste sta pianificando la propria strategia Green It, anche se solo il 26% ha a disposizione budget specifici per iniziative di questo tipo.
Le aziende che hanno chiesto supporto a Forrester per tracciare un’adeguata strategia in ambito Green It erano aziende soprattutto dei settori Telecomunicazioni, Oil&Gas, Finance e per far comprendere meglio quali sono le problematiche da queste riscontrate nella fase di planning, la società di analisi riporta alcune delle domande più frequenti che gli analisti si sono visti sottoporre:
– “Sono diventato responsabile Green It nella mia organizzazione; quali sono gli ambiti dove dovremmo focalizzarci (energy consumption, emissione di CO2, riciclo dei materiali, paperless)? Come possiamo fare tutto ciò? Esistono delle best practice per il nostro settore?” (Telecommunications industry)
– “Quali iniziative posso adottare per dimostrare velocemente dei risultati? E come li comunico?” (Oil and gas industry)
– “Stiamo valutando le nostre iniziative e vorremo avere dei benchmark per capire cosa stanno facendo altre compagnie in merito e capire come compararci a loro” (Financial services industry).
Dall’analisi dei vari progetti e dalla conoscenza acquisita da Forrester, non solo sulla base di queste 146 aziende clienti, emerge che quasi il 70% delle iniziative Green aziendali è focalizzato sull’area dei data center con operazioni di virtualizzazione e printing consolidation. Dalla Global Green IT Online Survey del 2010 emerge poi che solo il 27% delle aziende adotta un sistema di pianificazione strutturato. Il risultato è che spesso le strategie Green It risultano inconsistenti, non replicabili e non misurabili.
Ecco perché la fase di pianificazione assume un ruolo importantissimo, soprattutto in virtù del fatto che stiamo passando da un approccio di tipo “Green for It” a “It for Green”, ossia, dalla iniziale ricerca di maggior efficienza, energetica soprattutto, a livello di hardware, l’attenzione si sta spostando sulla capacità delle strategie Green di influenzare l’It a livello di software e servizi, nonché di allineare persone e processi. Il che rende ancora più complesso parlare di Green It. Come si può procedere per evitare errori, lo suggerisce Forrester che identifica quattro dominii (process and governance, data center, distributed It, and business operations) abbinati a quattro livelli di maturità per riuscire ad avere un buon assessment iniziale (figura 1).

Figura 1 – I domini da considerare per ottenere un buon assestment delle strategie Green It
(cliccare sull'immagine per visualizzarla correttamente)

Il modello suggerito da Forrester dovrebbe infatti aiutare le aziende ad avere un quadro, visualizzabile, della propria strategia Green It, con l’identificazione delle priorità e delle azioni da pianificare.

Giustificare gli investimenti con le metriche
Per aiutare le aziende clienti a capire come poter giustificare gli investimenti It in ambito Green, Forrester è partita, anche in questo caso, dalle domande che le aziende hanno sottoposto:
– “Quali metriche potete suggerirmi per misurare i benefici, a livello di business, del Green It? (Government)
– “Come controlliamo e misuriamo il miglioramento dell’efficienza energetica dei nostri data center?” (Airline industry)
– “Come può la mia azienda ottenere dei saving dal Pc power management?” (Consumer products industry).
Le domande sono semplicemente esplicative per evidenziare come quasi sempre la giustificazione richiesta è inerente il rapporto costo/benefici e il risparmio ottenibile, partendo quindi dal Roi. Forrester evidenzia come spesso il Roi possa essere correttamente identificato usando metriche specifiche in ambito procurement, operational, end-of-life.
La società di analisi riporta alcuni interessanti esempi di metriche adottabili che ben identificano l’approccio corretto al Green It con casi che vanno dalla riduzione dell’impatto ambientale di Pc e monitor (con l’utilizzo di metriche di controllo del procurement), alla maggior efficienza del data center (metriche di controllo a livello operational), fino alla gestione dei rifiuti (con metriche di controllo end-of-life).
Ciò che suggerisce Forrester, in sostanza, è di adottare sistemi di controllo e metriche specifiche per ogni singola operazione (metriche tuttavia riconducibili al massimo a tre ambiti, per evitare che poi si faccia confusione e ci siano troppi parametri diventando così inefficaci), in modo da poter valutare in modo corretto i benefici, i costi, il Roi.

La scelta di tecnologie e servizi
Infine, anche per spiegare come poter correttamente scegliere tecnologie e servizi a supporto delle proprie strategie Green It, Forrester pubblica le richieste ricevute dalle aziende americane per evidenziare come, spesso, esigenze, difficoltà e domande siano molto simili tra le varie organizzazioni. Ciò che maggiormente chiedono le aziende è capire come fare le giuste scelte tecnologiche: come identificare l’hardware veramente efficiente dal punto di vista energetico, a chi rivolgersi per riuscire ad avere green report dettagliati da presentare al business e agli stakeholder, con quali software creare questi report, come verificare che l’outsourcer applichi strategie Green, ecc.
E sulla base di queste richieste Forrester ha dedotto un TechRadar delle tecnologie hardware e software e dei servizi che da oggi e nei prossimi anni saranno di supporto alle aziende nelle loro strategie e iniziative Green It (figura 2), dal quale si deduce che il Green It è tutt’altro che fuori moda.

Figura 2 – Evoluzione delle tecnologie in ambito It
(cliccare sull'immagine per visualizzarla correttamente)

Stando infatti all’analisi di Forrester, sarebbero in stallo solo le soluzioni di server power management che dovrebbero fare registrare nei prossimi anni delle crescite minime (forse perché si tratta di investimenti che molte aziende hanno già fatto). Un po’ più di interesse (e spesa) dovrebbero registrarlo ancora le soluzioni di client virtualization, cooling localizzato, così come i servizi di printing management (con una fase evolutiva ancora abbastanza lunga, da 1 a 5 anni).
Ciò che farà registrare il maggior successo, secondo Forrester, sono soluzioni energetiche da fonti rinnovabili per i data center (oggi in fase “creation” ma con prospettive di sviluppo fino a 10 anni), il cloud computing e l’outsourcing dei data center. Interesse decisamente alto ma in una fase di mercato già di equilibrio (che comunque significa avere soluzioni mature e stabili) le soluzioni di Pc power management, storage optimization, server virtualization.

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