Se Facebook e Twitter, se gli smartphone e Internet hanno contribuito a rovesciare, soltanto pochi giorni fa, alcune dittature nel bacino del mediterraneo (organizzando, diffondendo notizie e informazioni, creando contatti anche a livello internazionale attraverso il “passaparola digitale”), volete che non riescano, prima o poi, a entrare nella vostra azienda solo perché sono difficili da inserire in una consolidata IT governance e sono potenzialmente pericolose per la sicurezza?Guardiamo l’atto finale, ormai inutile, dei diversi Raìs: parlare al popolo (spesso dopo aver oscurato Internet sperando, invano, di limitare la circolazione di informazioni, video e contatti) promettendo concessioni e riforme… quando ormai il paese stava bruciando.
Lo stesso, naturalmente molto più in piccolo e in un contesto molto meno drammatico, potrebbe avvenire nella vostra azienda se il fenomeno “Facebook, LinkedIn, Twitter e altri” non verrà agevolato e supportato. Evitiamo di censurare oggi tout court l’utilizzo dei social networks in impresa (esistono ancora aziende che proibiscono l’uso dei social media così come, alcuni anni fa, altri “concedevano” a pochi privilegiati l’uso della posta elettronica). Sarà inutile domani tentare, quando ormai sarà troppo tardi per sfruttarne vantaggi e valore competitivo, una disperata retromarcia non più credibile in termini di competenze e di fattibilità da parte dell’IT.
A quel punto, i “nativi digitali” che tra 4-5 anni cominceranno a entrare nella vostra azienda, apparterranno a un mondo il cui modo di pensare, di relazionarsi e di lavorare potrebbe non essere più il vostro. Volete riportarli a un modello disallineato con il mondo (mercati) in cui la vostra azienda opera e con il quale deve interfacciarsi? Andrebbero invece create le condizioni perché queste competenze e questi valori comunicazionali siano patrimonio diffuso e valorizzato per la crescita delle opportunità aziendali e per dare al business tutte le occasioni che possono scaturire da un efficace allineamento tra persone e strumenti. “Facebook has the power”.
People have the power
Pubblicato il 02 Mar 2011
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