La ricerca “The Economic Benefits of Reducing Software Piracy”, promossa da Bsa e realizzata da Idc, rileva che, riducendo l’attuale tasso di pirateria software (pari al 49% in Italia, come indica l’annuale Global Piracy Study) di dieci punti percentuali in quattro anni, si creerebbero più di 7.500 posti di lavoro nell’It e oltre 1,2 miliardi di euro di ulteriori entrate fiscali entro il 2013, di cui l’80% rimarrebbe all’interno dell’economia nazionale. “Dati da non sottovalutare, tenendo conto che in Italia il livello di pirateria software supera di ben 15 punti quello medio dell’Europa Occidentale che si attesta al 34%. Prima di noi c’è solo la Grecia con un ragguardevole 58%”, afferma Matteo Mille, direttore Software Originale di Microsoft Italia e neo presidente del comitato italiano di Bsa, “Il livello di contraffazione è minore nei sistemi operativi rispetto agli applicativi di produttività individuale: per i primi ci si attesta, infatti, intorno a un 20-30% senza grandi differenze tra utente finale e aziende, mentre per Office si parla di un tasso medio superiore al 60% da imputare soprattutto al settore consumer”.
La strategia di Microsoft, che spesso è in comune con quella di Bsa, prevede tre fasi, come spiega Mille: “La prima, l’education, ha lo scopo di evidenziare i benefici ottenibili usando software originale e, nel contempo, i rischi derivanti dall’utilizzo di quello contraffatto. Questa attività comporta sia campagne di informazione sui media, sia programmi formativi dedicati agli studenti e alle aziende”. Microsoft, infatti, mette a disposizione informazioni e contenuti, scaricabili gratuitamente dal sito www.apprendereinrete.it. “Importante anche l’attività di enforcement rivolta soprattutto al canale. Visitiamo, attraverso nostri incaricati in incognito (i cosiddetti Mistery Shopper), migliaia di rivenditori su tutto il territorio italiano (oltre 7.000 negli ultimi quattro anni) – precisa Mille – quando rileviamo un’illegalità ci presentiamo ‘ufficialmente’ e, se il comportamento fraudolento del rivenditore persiste, intentiamo un’azione legale per permettere a tutti i rivenditori onesti di operare in un regime di concorrenza leale. Controlliamo anche le offerte online sui market place e i siti P2P, perseguendo i promotori di offerte illegali”.
Ultima, ma non per importanza, l’attività di engineering che ha lo scopo di rendere difficile la contraffazione del software, aumentandone la complessità e incrementando le difficoltà nella riproduzione dei certificati di autenticità. “Nel contempo Microsoft promuove anche l’utilizzo dei prodotti genuini, attraverso l’adozione di kit che servono per ‘mettersi in regola’ molto semplicemente e a un costo ridotto”, conclude il manager Microsoft, ”Per il sistema operativo abbiamo il Get Genuine Kit e il Get Genuine Windows Agreement; il primo è disponibile per Windows 7, Vista e XP; il secondo si indirizza alle Pmi ed è solo per Windows 7 Professional. A questi si affianca il Genuine Kit Office con Office Small Business Basics 2010, una versione di Office senza PowerPoint”.
Alla salvaguardia del software originale
La pirateria software ha raggiunto in Italia un tasso del 49%, tra i più alti in Europa, che corrisponde a un controvalore commerciale di oltre 1,2 miliardi di euro. Microsoft è da tempo in prima fila, affiancata da Bsa, per lottare contro questo fenomeno e si è attivata su tre fronti: education, enforcement ed engineering. In pratica informare, controllare e prevenire
Pubblicato il 18 Mar 2011
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