Conoscenza non ottimale delle nuove tecnologie digitali, dei processi e dei nuovi modelli di business che la loro adozione abilita. Rassegnazione al fatto di non avere le competenze interne necessarie. Timore di affrontare un forte cambiamento organizzativo e culturale. Questi sono alcuni fra i freni all’innovazione e alla digital transformation che spingono molte aziende a restare ancorate a un ecosistema di applicazioni, infrastrutture e processi IT a volte obsoleti.
Esistono anche organizzazioni che hanno deciso di esternalizzare tutto l’IT, una filosofia che può avere come contropartita la progressiva perdita delle skill e del controllo dei processi di sviluppo ed erogazione dei servizi. Alcune di queste, dopo aver sperimentato un periodo di outsourcing totale, stanno compiendo faticosamente il percorso inverso.
“Le aziende che vogliono fare proprie le nuove tecnologie e metodologie IT e dominarle – spiega Pietro Femminò, responsabile del Cloud & DevOps Competence Center di Par-Tec (system integrator con sedi a Roma e Milano) – sono il nostro interlocutore ideale. Il nostro approccio si fonda su tre pilastri principali: evangelizzazione sull’innovazione IT e sulle tecnologie open source al fine di diffonderne la conoscenza e accrescerne la fiducia; formazione, a distanza, in aula e on the job, con l’obiettivo di aiutare i nostri clienti a superare la ripida curva di apprendimento e diventare autonomi nelle proprie scelte tecnologiche; riconosciuta capacità di esecuzione – dimostrata da diverse prestigiose referenze – nell’implementazione di sfidanti progetti innovativi e nell’assistenza on-site e da remoto, anche in modalità 24×7”.
Dal punto di vista tecnologico, Par-Tec, che ancora oggi è l’unico dei 5 Red Hat Premier Business Partner italiani specializzato sul Cloud Infrastructure, vanta una consolidata esperienza nel mondo open source: “La nostra filosofia di empowerment dei clienti – sottolinea Femminò – rispecchia quella delle community open source e promuove lo spostamento degli investimenti dalle licenze software alle competenze, consentendo così di evitare la classica trappola del vendor lock-in”. Ricordiamo che il software aperto è concepito per essere liberamente analizzato e modificato dagli utenti, che possono contribuire alla crescita della comunità mettendo a disposizione i miglioramenti apportati. Ed è proprio nel mondo open source che è nata, per esempio, la containerizzazione: “Alcune aziende – rileva Femminò – credono di poter ottenere gli stessi benefici con la virtualizzazione, ma la containerization abilita la trasformazione di applicazioni monolitiche in soluzioni basate su microservizi predisposti per essere riutilizzati da altre applicazioni, spostati, replicati e orchestrati su cloud privati e pubblici”. Il cloud non è l’unica frontiera verso la quale Par-Tec, anche in collaborazione con Red Hat, accompagna i propri clienti. L’attenzione è rivolta anche all’emergente metodologia di sviluppo e rilascio continuo DevOps, “che permette – conclude Femminò – di accelerare il business e consentire ai team di sviluppo e operation di cooperare in modo più agile ed efficace”.
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