“È emerso chiaramente durante l’ultimo It Manager Day 2011: la figura del Cio è ad un bivio ma la scelta è quasi obbligata. Diventare la “guida” del cambiamento verso un It strutturato e governato per essere proposto come servizio di valore per le scelte e le necessità/dinamiche del business è imprescindibile per quei Cio che operano in aziende con un minimo di informatizzazione e che vogliono distinguersi e competere sul mercato. Cioè quasi tutte!”. Esordisce così Alessio Cuppari, presidente di itSMF Italia, nel descrivere la propria opinione in merito al nuovo ruolo del Cio. “La trasformazione che stiamo vivendo è prima di tutto sociale e, proprio in quanto tale, l’impatto è dirompente e inarrestabile su tutti i fronti perché coinvolge l’utente privato/cittadino con conseguenze dirette sulle imprese, dalle piccole realtà via via salendo fino alle grandi organizzazioni e alla pubblica amministrazione. E dato che per le imprese questo significa trovare nuove vie per essere competitivi e sviluppare nuovi business model, l’It a sua volta deve trovare nuove vie per supportare le aziende in questo percorso”.
Il che significa, dice Cuppari, “trasformare l’It in un centro di servizio”. E per il Cio questo vuol dire “avere una maggiore comprensione di quelle che sono le necessità dell’azienda, oltre ad una maggiore capacità di governo della complessità totale del servizio It”.
Nella visione di Cuppari, naturalemnte, l’It Service Management “risulta uno strumento fondamentale per affrontare le complessità dell’It. Le linee di business che devono competere, eccellere e garantire qualità mettendo al centro nuovi servizi o soluzioni innovative sul mercato, richiedono all’It un ruolo sempre meno tecnologico, più service oriented e capace di partecipare alle strategia dell’impresa”. “E in quest’ottica – osserva ancora Cuppari – l’It Service Management permette di realizzare efficienze e fornisce le giuste regole per far funzionare correttamente le organizzazioni It, non solo in un’ottica di efficacia e di efficienza, ma in una nuova veste di erogatori di servizi a valore”.
E per essere un po’ più concreti, Cuppari parla di cloud computing. “Attraverso una corretta visione e strategia di It Service Management, i dipartimenti It riescono a gestire e governare correttamente anche i servizi erogati attraverso ambienti di cloud privato, piuttosto che acquistati tramite il cloud pubblico, così come può diventare una leva strategica per i service provider che decidono di fornire tali servizi”, esplica il presidente di itSMF Italia. “Con il cloud computing la complessità tecnologica si sta spostando sempre di più fuori dai sistemi informativi aziendali. Da qui la necessità per il Cio e il suo dipartimento di cambiare ruolo, come dicevano. Ruolo che dovrebbe prevedere anche una miglior capacità di interazione con i vendor, dato che il focus si sposta sul livello di servizio e quindi su concetti come affidabilità, accessibilità, sicurezza, ecc.”.
“Noi pensiamo – conclude Cuppari – che l’It Service Management sia la politica strategica migliore per incentivare questo delicato processo di trasformazione, aiutando l’It a migliorare i propri processi attraverso una nuova chiave di lettura, ossia concentrandosi sulla qualità e l’efficienza del servizio erogato”.
Cio al bivio, ma la scelta è obbligata: guidare verso l’It a servizio
La figura del Cio sta decisamente cambiando e viene chiesto da più parti che l’It diventi protagonista nell’erogazione di servizi a valore a sostegno del business. “Richiesta che obbliga il Cio ad una maggiore comprensione delle esigenze e, al tempo stesso, ad una miglior capacità di governo della complessità dei sistemi”, afferma Alessio Cuppari (nella foto), presidente di itSMF Italia.
Pubblicato il 28 Set 2011
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