Una delle caratteristiche più innovative delle soluzioni cloud native è la scomposizione delle applicazioni in microservizi che vengono poi riaggregati in container rendendo più agili le applicazioni stesse. La containerizzazione rappresenta un tassello importante della vision tecnologica di Micro Focus. “Negli ultimi due anni – dice infatti a ZeroUno Danny Cavion, EMEA Business Development Manager di Micro Focus – la nostra azienda ha investito molto sui container che possono essere spostati da un ambiente all’altro senza scrivere nuovo codice. Gartner afferma che questa tecnologia abbatte i costi dell’IT in misura superiore alla virtualizzazione”.
Com’è noto, la virtualization aiuta ad ottimizzare l’utilizzo delle singole infrastrutture IT grazie all’astrazione dell’hardware: “La containerization – sottolinea Danny Cavion- si basa su un livello di astrazione ancora superiore, per permettere la migrazione delle applicazioni fra ambienti IT molto eterogenei e distribuiti, dall’on-premise al multi-cloud. La sfida per i responsabili dei servizi IT diventa quindi quella della scelta degli ambienti più idonei dove migrare i container e di come far usufruire ovunque gli stessi servizi IT, quali il Service Management o altre applicazioni su misura di specifico utente. Considerato che sono sempre di più i provider che offrono piattaforme public cloud che supportano i container, secondo Gartner si può già parlare di un mercato Hybrid IT che vale oltre un miliardo di dollari”.
La containerizzazione, quindi, non è solo un tema da sviluppatori, ma anche di chi si occupa di Hybrid Cloud Management (HCM). E a questa problematica è indirizzata una delle sei suite della piattaforma Micro Focus IT Operation Management, e precisamente la soluzione Hybrid Cloud Management.
Ecco alcuni esempi di vantaggi offerti dall’utilizzo di questa soluzione: “Ogni cloud provider – spiega Cavion – propone tool proprietari per il monitoraggio delle performance. La nostra soluzione, invece, consente di implementare autonomi Key Performance Indicator (KPI), comparare le offerte e i costi di diversi provider e allo stesso tempo monitorare il rispetto dei Service Level Agreement (SLA)”.
E’ inoltre possibile misurare le differenze fra le performance dei container (performance e disponibilita’ di servizi su containers) dei container quando girano nel data center o in cloud. “Un’altra sfida che i nostri clienti devono affrontare – aggiunge Cavion – è quella di spostare in modo dinamico i container da un ambiente a un altro in funzione dei costi, delle geografie, degli orari del giorno o del variare dei carichi di lavoro fra i periodi lavorativi e quelli di vacanza. HCM di Micro Focus risponde a pienamente a queste esigenza, infatti dispone di tutte le funzionalità necessarie per disegnare policy per aggregare e orchestrare servizi, e offrirli ai propri clienti attraverso un portale multi-tenant, multi-geography, basato su un backbone in grado di integrare tutti i servizi presenti su data center, private cloud e public cloud”.