Top Consult ha riprogettato la propria infrastruttura con l’utilizzo del cloud di Aruba. L’azienda, che si occupa di gestione elettronica dei documenti e di conservazione digitale a norma, ha scelto il cloud del fornitore italiano di servizi di data center, cloud, web hosting, Pec e registrazione domini, per la propria infrastruttura IT per due ragioni principali: perché Aruba può contare su un network di data center in Italia (viene così soddisfatto un requisito fondamentale, ossia quello che prevede che l’infrastruttura per la conservazione dei documenti elettronici debba essere collocata sul territorio nazionale) ed è al 100% italiana e quindi competente sulle leggi nazionali che regolamentano il mondo del documento informatico.
Le esigenze manifestate dai clienti di Top Consult hanno fatto propendere per una soluzione cloud con hardware completamente dedicato, sia per evitare di preoccuparsi dell’infrastruttura, sia per operare in un ambiente flessibile e capace di adattarsi alle esigenze specifiche a seconda delle richieste delle aziende clienti: siano esse Pmi, che spesso affrontano il passaggio all’utilizzo di servizi di gestione elettronica dei documenti in modo graduale e non hanno le infrastrutture e le competenze IT interne adeguate, siano esse large enterprise, ossia caratterizzate dall’interesse verso servizi di Platform as a Service. Le grandi imprese, che negli anni hanno investito molto sulla propria struttura IT interna, guardano allo stack applicativo e alla possibilità di integrare direttamente il software con i sistemi gestionali aziendali. L’infrastruttura cloud, in questo caso, ospita questi applicativi erogati as a Service ai clienti, e allo stesso tempo, abilita ad operare in totale sicurezza.
Il processo di passaggio dal vecchio cloud provider al nuovo è iniziato a marzo 2018 ed è entrato a regime già nello scorso settembre.
“È stato possibile procedere in tempi così ridotti – ha commentato Pier Luigi Zaffagnini, CEO di Top Consult – grazie a una consulenza sempre attenta e pronta, oltre a logiche di flessibilità contrattuale pay-per-use garantite da Aruba, che prevedono un onere economico che segue gradualmente lo switch fino al completamento In questo modo, abbiamo potuto iniziare le operazioni di migrazione partendo dai nostri servizi interni, per poi passare alla migrazione di quelli dei nostri clienti, dopo aver appurato la sicurezza delle procedure.”
Parallelamente a queste operazioni, l’azienda sta realizzando anche un progetto di Disaster Recovery per i propri software gestionali e servizi di Conservazione Digitale a Norma presso un sito secondario – nel Data Center di Arezzo – che, come previsto da politiche di Disaster Recovery, si trova a oltre 400 chilometri di distanza dal primo sito, Global Cloud Data Center, vicino Bergamo.
“Il passaggio al Cloud – ha dichiarato Lorenzo Giuntini, Responsabile Area Ingegneria di Aruba – abilita di fatto una trasformazione fondamentale e, rendendo più efficaci soluzioni e processi esistenti, interni o per i clienti, ha consentito in questo caso anche di ampliare l’offerta dei servizi di Top Consult. Infatti, delegare l’operatività della gestione infrastrutturale all’esperienza di un fornitore affidabile, permette al cliente di concentrarsi sull’evoluzione funzionale della sua piattaforma di gestione digitale dei documenti e diventare maggiormente competitivo, concentrandosi sull’elemento chiave per il proprio business. Tutto il resto rimane delegato a noi, che in qualità di provider di infrastrutture e cloud, garantiamo la massima attenzione e performance.”