Anni di maturazione hanno reso il cloud adatto al supporto di qualsiasi applicazione aziendale, anche di quelle più critiche per l’operatività d’impresa. Lo dimostra un mercato cloud che in Italia ha raggiunto nel 2018 il valore di 2,34 miliardi di euro (rilevazione dell’Osservatorio Cloud Transformation del Politecnico di Milano) in crescita del 19% nell’ultimo anno. Se, da una parte, l’impiego del cloud non è in discussione in aziende startup o laddove il supporto di applicazioni end-user rende impossibile stimare le necessità di risorse IT e i conseguenti costi, dall’altra ci sono buoni motivi per impiegare la nuvola nell’aggiornamento degli ambienti applicativi tradizionali, a cominciare dall’ERP SAP.
Com’è noto, la software house tedesca ha tracciato con S/4Hana la modernizzazione delle funzionalità gestionali d’impresa e il passaggio al cloud: un doppio passaggio che è certamente utile, ma difficile da affrontare per imprese che oggi usano le versioni legacy dell’ERP on premise. Per fortuna ci sono modalità più graduali per modernizzare le applicazioni aziendali e beneficiare della scalabilità, tutela dei dati, efficienza dell’accesso geografico, semplificazione operativa offerti dal cloud. Mettere l’ERP nel cloud significa inoltre accelerare l’integrazione con applicazioni innovative che, per esempio, sfruttano tecnologie di IoT e intelligenza artificiale. In occasione del recente Webinar di ZeroUno Modernizzare l’azienda portando in cloud le applicazioni mission critical è stato affrontato il tema, con gli interventi di Ermanno Gallo, Practice Manager di Techedge e Antonio D’Ortenzio, Solution Architect di Amazon Web Services (AWS).
Le opportunità di portare SAP in cloud
“Abbiamo cominciato a sperimentare internamente AWS nel 2009, comprendendone subito le potenzialità – spiega Gallo -. Dal 2011 l’abbiamo utilizzato nei progetti di sviluppo e test di alcuni clienti, e negli anni abbiamo acquisito esperienza fino ai temi più attuali come AI e machine learning”. Come partner SAP, Techedge ha ridisegnato con il cloud le infrastrutture a supporto della trasformazione digitale.
“Lo abbiamo fatto sfruttando le capacità del cloud IaaS e di Docker su AWS per alcuni progetti dei nostri clienti, con applicazioni come Hybris Commerce, software non SAP – continua Gallo -. Abbiamo trovato nella nuvola il mezzo per accelerare l’innovazione di cui le aziende hanno bisogno per generare valore dai dati e ampliare i business model”. L’evoluzione verso SAP S/4Hana è un nodo cruciale per far crescere le capacità dal punto di vista applicativo, mentre il cloud aiuta le aziende a essere veloci e agili nel supportare il cambiamento. “Dalle applicazioni della Business Suite ai database, passando per Hybris che si appoggia a Java, tutto si avvantaggia del cloud: per le capacità di autoscaling delle risorse o delle capacità di sicurezza e segregazione offerte dai virtual private cloud. Con gli ultimi rilasci è possibile scalare Hana fino a 12TB di memoria per nodo e usare l’Elastic File System di AWS per supportare i file system del mondo SAP, semplificando la gestione”. Con il cloud diventa possibile dare risposte semplici a esigenze di alta affidabilità, disaster recovery sia su scala metropolitana sia geografica. “È possibile definire nuove modalità di backup con le funzioni native, per esempio, sfruttando le funzioni Lambda [serverless computing di AWS ndr] – continua Gallo -, gestire gli start-stop in modalità on-demand degli ambienti non produttivi, fare deploy con procedure automatizzate che dall’infrastruttura arrivano alle applicazioni”.
Allo stesso modo diventa semplice gestire sistemi di training, test di pre-produzione e i system refresh: “Con le API di AWS è possibile fare l’autoscaling degli app server, esporre le funzioni native di SAP all’esterno e quindi integrare meglio le applicazioni nell’infrastruttura di cloud, velocizzando la consegna dei nuovi progetti e riducendo il tempo speso nei task operativi”, prosegue il manager Techedge.
Il cloud per accelerare l’innovazione
Secondo i risultati di una ricerca condotta dall’inglese Resulting all’inizio del 2018 su un centinaio di clienti SAP di diversi settori industriali, il delivery applicativo continua a soffrire dei problemi di tempo, rispetto dei budget ed efficacia di business. “L’indagine rivela come solo il 36% degli intervistati si sia dichiarato soddisfatto del delivery ‘on plan’, il 30% per il rispetto dei budget e il 48% per il risultato finale in termini di business – spiega D’Ortenzio -. Meno della metà dei clienti dà feedback positivi ai progetti SAP. Eppure tra pochi anni, entro il 2025, potrebbe essere dismesso il supporto della SAP Business Suite, obbligando l’intera base installata a migrare su Hana e spostare le attuali implementazioni on premise nel cloud”. Certamente la migrazione dà vantaggi sul fronte delle capacità realtime per l’analisi dei dati, l’uso di nuovi KPI e processi di business, ma impone un forte cambiamento. “Con rischi progettuali e di complessità da affrontare – continua D’Ortenzio -. Con AWS e partner come Techedge possiamo fare da ponte nel passaggio dal vecchio al nuovo, offrire un’infrastruttura certificata SAP per Hana, rapida da avviare, capace di raggiungere ogni parte del globo, elastica rispetto alle necessità di risorse e prevedibile nei costi. Un’istanza SAP da 2TB di RAM idonea per Hana può costare intorno ai 700 dollari per settimana su base on demand, valore che si riduce di oltre il 70% se le istanze sono definite in contratti triennali”. D’Ortenzio spiega come AWS possa aiutare la valorizzazione delle applicazioni ai fini del business: “Velocizzando operazioni come il cloning e l’upgrade dei sistemi. Una volta che applicazioni e i dati sono in cloud, diventa semplice sfruttare nuovi servizi per machine learning, IoT, analisi su big data. Grazie ai contenuti dell’AWS Marketplace diventa possibile attingere a una molteplicità di soluzioni di terze parti e ISV”. Il cloud dà supporto all’integrazione con l’on premise, “un interesse primario per molti clienti e a cui rispondiamo con soluzioni in grado di ottimizzare il networking e la security delle architetture ibride”.
I percorsi adottabili per la migrazione al cloud
Per portare le applicazioni aziendali critiche su cloud serve adottare un approccio di migrazione ben strutturato. “Si parte dalla fase iniziale di assessment per mappare lo strato applicativo e fisico – spiega Gallo –, quindi l’integrazione tra on premise e cloud. Suggeriamo una fase pilota per prendere confidenza con il nuovo ambiente prima di definire il percorso della migrazione”.
Un percorso che è diverso a seconda che l’azienda voglia passare a S4/Hana, oppure abbia bisogno di step intermedi per cambiare la gestione delle operation. “Il cloud permette approcci di tipo lift & shift, ossia di migrare le applicazioni esistenti, contestualmente al passaggio a S/4Hana, diluirlo nel tempo o semplificarlo – continua Gallo -. Siamo attrezzati per fare dei proof of concept delle migrazioni nell’arco di tempo di due o tre mesi. Come Techedge siamo oggi in grado di supportare clienti distribuiti su scala globale grazie a +1800 persone e 20 uffici nell’area EMEA, Nord e Latin America”.
Quali sono gli impatti prevedibili delle migrazioni? “Sono diversi a seconda se riguardano la migrazione a S/4Hana oppure il passaggio dall’ERP on premise al cloud – precisa Gallo -. In un caso l’impatto riguarda il mondo applicativo, comporta esigenze formative agli utenti finali; nell’altro si limita all’IT, in funzione dei sistemi che vado a spostare, alle necessità che ho di ri-testare le integrazioni applicative dentro e fuori dal cloud. Nel secondo caso, per l’utente di business, il passaggio risulterà trasparente”. L’assessment iniziale nei progetti è utile per rilevare anche i problemi di compliance normativa quindi i possibili vincoli nelle migrazioni al cloud pubblico eventualmente risolvibili con il cloud ibrido. “Problemi che risolviamo con il supporto di IPSec oppure di servizi Direct Connect per connessioni sicure e veloci tra i sistemi del cliente e la nostra infrastruttura”, conclude D’Ortenzio.