Nella sua visita in Italia, Brad Smith, Presidente e Chief Legal Officer di Microsoft, ha voluto parlare direttamente alle giovani generazioni, studenti universitari e delle medie superiori, nella prestigiosa cornice del Politecnico di Milano per ricordare come la tecnologia abbia sempre avuto un impatto dirompente a livello sociale ed economico e sottolineare come oggi, con la potenza dell’intelligenza artificiale, questo impatto sia pervasivo in ogni momento della nostra vita. È dunque vitale, per lo sviluppo della nostra società, che le giovani generazioni ne siano consapevoli e sviluppino le competenze adeguate per rispondere alle sfide che le nuove tecnologie pongono.
L’incontro è stato anche l’occasione per presentare due importanti iniziative nell’ambito del progetto di Microsoft Ambizione Italia: la prima è Ambizione Italia per la scuola, realizzata con Fondazione Mondo Digitale, rivolta a 250.000 studenti di età compresa tra i 12 e 18 anni e a 20.000 insegnanti, per acquisire competenze nell’ambito dell’intelligenza artificiale e della robotica; la seconda è l’estensione della partnership con il Politecnico di Milano, nell’ambito della quale viene annunciato il terzo laboratorio, insieme a quelli avviati con l’Università Federico II di Napoli e il Politecnico di Bari, dedicato a Intelligenza Artificiale e Big Data per la formazione di data scientist.
AI: le opportunità vanno colte, i rischi vanno capiti e superati
“È un onore per noi avere la possibilità oggi di un incontro internazionale per parlare delle sfide più importanti che ci aspettano e che aspettano soprattutto voi”, ha detto Ferruccio Resta, Rettore del Politecnico di Milano, nel salutare l’ospite e rivolgendosi direttamente all’affollata platea di studenti. “Sono sfide che si riassumono in una sola espressione: intelligenza artificiale. Un’espressione che dà speranze, ma che in qualche momento ci preoccupa”. Nel lasciare la parola a Smith, Resta ci ha tenuto a sottolineare quella che è la visione del Politecnico sul tema dell’intelligenza artificiale: “Siamo la prima università tecnica in Italia, tra le prime 20 nel mondo nel settore dell’ingegneria e delle tecnologie. Sentiamo la responsabilità di essere sul fronte della ricerca e della formazione ogni giorno, ma abbiamo una visione un po’ particolare sull’intelligenza artificiale: non abbiamo aperto un corso di laurea in AI o in data science perché riteniamo che i dati e l’AI siano pervasivi in tutte le applicazioni. Non si potrà parlare domani di sanità o di trasporti o di un qualsiasi altro settore se non affrontiamo e cogliamo tutte le opportunità che queste tecnologie abilitano. E noi lo stiamo facendo in tutte le discipline del nostro ateneo, ma io vedo un futuro dove non ci potrà essere un giurista o un medico senza competenze in intelligenza artificiale”. Il Rettore non ha presentato un futuro esclusivamente positivo: “Ci saranno dei pericoli? Ci saranno delle minacce? Certo. In ogni rivoluzione industriale si sono presentati dei rischi, ma è nostro compito capirli, superarli, non temerli ed è questo che ci aiuterà a vincere le sfide che pongono”.
E per ribadire l’importanza di queste tecnologie è intervenuta anche Silvia Candiani, Amministratore delegato di Microsoft Italia: “L’intelligenza artificiale è una grande opportunità per il nostro paese: è stato calcolato che l’AI possa contribuire in Italia a far crescere il PIL dell’1%. Ma affinché si possano cogliere questi benefici è indispensabile affrontare il tema delle competenze: purtroppo l’Italia – ha sottolineato Candiani – è uno dei paesi con il più forte divario tra le competenze richieste dal mondo del lavoro e quelle disponibili. Mancano professionisti qualificati nel mondo ICT dove si stima che nel 2020 si apriranno 135.000 nuove posizioni che non potranno essere coperte”.
La formazione è dunque la chiave di volta per riuscire a cogliere le opportunità offerte dall’AI: “È indispensabile – ha ribadito l’AD di Microsoft Italia – investire nella formazione avanzata e aiutare i nostri giovani ad acquisire quelle competenze che serviranno per i lavori del futuro. Questo è l’obiettivo di Ambizione Italia per la Scuola: affiancare le lezioni tradizionali a training su AI e robotica per consentire agli studenti di acquisire capacità funzionali e trasversali fondamentali per essere pronti per il mondo del lavoro”.
Salito sul palco, Smith si è rivolto direttamente agli studenti ricordando come abbia iniziato a lavorare in questo settore esattamente 30 anni fa, anni di grandi trasformazioni e grandi innovazioni: “E se guardo ai prossimi 30 anni che ci attendono, vedo un futuro con cambiamenti ancora più profondi, un futuro pieno di opportunità”. Il presidente di Microsoft ha quindi ricordato come oggi i computer ci aiutano a capire il mondo (figura 1): “Analizzando una fotografia o un video, il computer è in grado di capire cosa rappresenta; per non parlare delle capacità di comprensione del linguaggio. La tecnologia ha compiuto enormi passi in questi ambiti rendendo l’intelligenza artificiale una realtà, con applicazioni che già oggi noi utilizziamo quotidianamente”.
Smith ha quindi ricordato le tecnologie che hanno permesso di concretizzare l’AI: da un lato la potenza computazionale del cloud, dall’altro la grande disponibilità di dati che consente di alimentare gli algoritmi di machine learning e deep learning.
Non ha poi mancato di sottolineare che per affrontare le sfide e cogliere le opportunità dell’intelligenza artificiale, contrastando pericoli e impatti negativi, bisogna sempre avere un occhio critico: “La domanda che ci si pone è: se i computer si comportano sempre più come esseri umani, quale impatto avranno sulle persone reali? Una domanda che solleva anche molti timori, come quelli espressi dallo scienziato Stephen Hawking (“Temo che l’intelligenza artificiale possa sostituire del tutto gli umani”), ma bisogna guardare al futuro ricordando gli insegnamenti del passato”. Prendendo come esempio l’invenzione dell’automobile, Smith ha ricordato come questa abbia fatto scomparire alcune professioni, ma ne abbia create molte altre (figura 2) con impatti positivi diretti e indiretti sull’economia.
“In Microsoft – ha concluso Smith – ci impegniamo da sempre per aiutare gli studenti ad acquisire le competenze digitali necessarie per affrontare i lavori del futuro. Ma preparare le nuove generazioni significa anche aiutarle a comprendere l’impatto etico, politico e sociale dei nuovi trend tecnologici. Ambizione Italia è un progetto importante che ci aiuta a fare entrambe le cose”.
Le due nuove iniziative del progetto Ambizione Italia
Le due iniziative presentate durante la mattinata milanese, fanno parte di Ambizione Italia, progetto più ampio avviato a settembre 2018 per accelerare la trasformazione digitale in Italia, che fa leva sulle opportunità offerte dall’Intelligenza Artificiale e che consiste in un programma di formazione, aggiornamento e riqualificazione delle competenze. A quattro mesi dall’avvio, sono già 200.000 i professionisti coinvolti nel progetto, di cui 43.000 hanno seguito corsi di formazione e 7000 hanno ottenuto certificazioni Microsoft.
Marta Michilli, Direttore generale di Fondazione Mondo Digitale, è quindi intervenuta per illustrare nel dettaglio l’iniziativa Ambizione Italia per la scuola dove, dei 250.000 studenti coinvolti, l’80% è dislocato nelle aree più svantaggiate del Paese: “Gli studenti si cimenteranno anche in laboratori di produzione, hackathon e maratone di creatività. I corsi si svolgeranno in 37 hub dislocati in 14 regioni italiane. Nella trasformazione digitale del Paese in corso la scuola giocherà sempre un ruolo cruciale nell’accompagnare gli studenti ad abbracciare la tecnologia. Noi – ha detto Michilli – intendiamo contribuire a questo percorso, con esperienze concrete e laboratori incentrati sulle competenze digitali e in particolare sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale, con una particolare attenzione a quelle aree geografiche lontane dai grandi centri o che oggi offrono ancora poche opportunità di crescita per i giovani”.
Sono quindi saliti sul palco alcuni studenti che hanno presentato progetti che si sono già distinti per creatività e portata innovativa:
- gli studenti dell’IIS Cipriano Facchinetti di Castellanza, Varese, hanno ideato per esempio Good Morning, un guanto in grado di tradurre la lingua dei segni in voce attraverso dei sensori capaci di analizzare i movimenti delle mani e trasmetterli a un altoparlante che converte il segnale elettrico ricevuto in onde sonore;
- ad Avellino gli studenti del Liceo Pasquale Stanislao Mancini hanno realizzato Floatalyzer, una piattaforma galleggiante per misurare e combattere l’inquinamento dei fiumi in grado di analizzare in tempo reale la qualità dell’acqua, rilevare eventuali sostanze nocive e raccogliere i dati emersi in un database;
- i ragazzi dell’IIS Leonardo Da Vinci, Roma, hanno pensato a Ciutech un ciuccio intelligente capace per esempio di monitorare costantemente la temperatura corporea di un neonato e il suo stato di salute attraverso l’analisi della saliva.
Ha chiuso la mattinata Donatella Sciuto, Prorettore del Politecnico di Milano, spiegando come l’ateneo milanese si occupi di intelligenza artificiale fin dal 1971 e come oggi questa disciplina permei tutte le attività di ricerca e formative del Politecnico: “Bisogna portare l’AI in ogni applicazione: la cosa fondamentale dell’AI è il modello che si costruisce e per farlo bisogna avere il dominio applicativo; per questo abbiamo portato competenze di intelligenza artificiale in tutti i nostri corsi di laurea. A questo abbiamo accoppiato corsi di etica perché questo è un aspetto cruciale quando si sviluppano sistemi di questo tipo; l’etica della scienza è un tema trasversale di estrema importanza quando si va sui domini applicativi dell’AI”.
Per quanto riguarda poi la partnership con Microsoft, Sciuto ha spiegato che all’interno dei corsi semestrali del Politecnico che già trattano i temi dell’intelligenza artificiale e dati, i docenti integreranno moduli online ed esercitazioni per consentire agli studenti di sperimentare le tecnologie Microsoft, che si affiancheranno a quelle open source e di altre aziende già in uso, acquisendo ulteriori competenze specifiche che li renderanno più pronti alle sfide digitali del mondo del lavoro.