Come intelligenza artificiale e umanità possono coesistere? Con questa provocazione il computer scientist Kai-Fu Lee apre il proprio intervento TED, tenutosi a metà dello scorso anno, che spiega qual è stata la recente evoluzione di AI e deep learning (promossa inizialmente per lo più dall’impegno dei ricercatori americani) arrivando a sottolineare che oggi siamo ormai nell’era dell’implementazione di queste tecnologie. Viene, a questo punto, spiegato perché e come in questa fase più esecutiva sia la Cina ad avere un ruolo da protagonista. E quindi come, in pratica, le due superpotenze mondiali, Cina e USA, stiano lavorando per rendere ancora più veloce la rivoluzione tecnologica. Una rivoluzione che impatterà su numerosi profili professionali, eliminandone alcuni, trasformandone altri, creandone di nuovi con una forte componente creativa. “L’intelligenza artificiale esiste per liberarci dai lavori routinari – ha affermato dal palco lo studioso, raccontando la propria esperienza – ma soprattutto per ricordarci ciò che ci rende umani”. Compassione, amore, empatia sono, infatti, passioni e sentimenti che l’intelligenza artificiale non potrà mai avere. Sulla base di questa consapevolezza, Kai-Fu Lee suggerisce di rafforzare l’impegno in creatività, sia dal punto di vista dello sviluppo di nuove professioni in quest’ambito sia sostenendo quelle già esistenti, mettendovi a servizio anche l’intelligenza artificiale ove necessario, per collaborare tutti insieme (dunque: cuori, cervelli e macchine) al miglioramento dell’intero contesto in cui viviamo.
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Intelligenza artificiale e umana, ecco perché devono coesistere
Pubblicato il 27 Feb 2019
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