Se il passaggio a Windows 10 è ormai una tappa obbligata (il supporto alla versione 7 terminerà il 14 gennaio 2020), le operazioni di aggiornamento possono procurare qualche grattacapo ai professionisti It. Blocchi, crash ed errori vari potrebbero compromettere la migrazione con inutili perdite di tempo. Ecco una guida pratica alla risoluzione dei problemi in Windows 10.
Se dopo avere effettuato l’upgrade (da precedente versione del sistema operativo) oppure gli updates (con l’installazione dei nuovi aggiornamenti) la procedura non sembra andata a buon fine, Microsoft consiglia una disamina attenta delle cause potenziali prima di contattare l’assistenza tecnica.
Questo è l'articolo 3 della serie Migrare a Windows 10
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Rimozione hardware e controllo unità di sistema
Il primo step per la risoluzione problemi Windwos 10 riguarda la rimozione degli hardware esterni non essenziali, come dock-in station e dispositivi usb (dalle cuffie alla stampante ai monitor aggiuntivi), in modalità sicura.
Si può quindi eseguire il controllo dell’unità di sistema che ospita il sistema operativo (tipicamente il disco C) alla ricerca di eventuali errori. Per procedere, avviare il Prompt dei Comandi dal menu Start, digitare chkdsk /F e premere Invio. Il sistema chiederà se pianificare la verifica della partizione al prossimo riavvio del computer: digitare Y. Dopo il restart, il caricamento di Windows sarà temporaneamente sospeso per effettuare la riparazione automatica dell’hard drive.
Troubleshooting guidato e ripristino file immagine
È altresì possibile utilizzare Windows Update Troubleshooter (il programma di riparazione errori Microsoft) per rilevare e correggere i problemi più comuni (ad esempio un download corrotto oppure un riavvio in sospeso che impedisce l’installazione degli aggiornamenti) attraverso una procedura guidata.
Per la risoluzione dei problemi di Windows 10, potrebbe essere necessario procedere alla correzione dei file di sistema. Avviare quindi il Prompt dei Comandi, ottenere il controllo come amministratore, digitare sfc /scannow e premere Invio: il sistema rileverà eventuali errori nell’immagine del sistema operativo. Al termine della scansione, se necessario, si potrà procedere alla riparazione del file corrotto ripristinandola da immagine disco Wim o da Virtual Hard Disk (Vhd). Per versioni Windows 8.1 e superiori, è anche previsto il ripristino da fonte online: basterà digitare e inviare il comando DISM.exe /Online /Cleanup-image /Restorehealth .
Sicurezza, aggiornamenti e requisiti minimi
Altre note di attenzione, nella risoluzione dei problemi di Windows 10, vanno messe sullo stato del dispositivo hardware: prima di procedere all’aggiornamento del sistema operativo, bisogna assicurarsi di avere installato tutti gli updates importanti, che riguardano ad esempio i driver delle periferiche oppure i firmware (come il Bios).
La presenza di programmi obsoleti o di software di sicurezza sviluppati da terze parti possono rappresentare un limite quando si effettua un tentativo di aggiornamento di Windows 10.
Infine andrebbero verificati i requisiti minimi del computer per l’installazione degli aggiornamenti di Windows 10: banalmente lo spazio libero nella partizione dell’hard drive, non inferiore a 16 GB per sistemi operativi da 32 bit o a 20 GB per quelli da 64 bit.
In caso non fosse possibile finalizzare l’installazione, Microsoft offre comunque tutto un set di strumenti integrati che permette di rimuovere un aggiornamento Windows installato, ripristinare le impostazioni di fabbrica del computer, tornare alla versione precedente del sistema operativo.