Software Defined Networking, alias SDN. Sebbene la softwarizzazione dei sistemi di rete sia piuttosto sfidante per questo segmento di mercato, i service provider continuano a implementare SDN. E quanto emerge da una recente ricerca condotta da IHS Markit. La motivazione principale? Che sono tutti stimolati dal potenziale dell’automazione rispetto a un netto miglioramento nell’erogazione dei servizi.
I ricercatori hanno intervistato a livello mondiale 23 service provider (con un panel che rappresenta il 44% del fatturato mondiale del settore TLC) per capire le loro strategie in merito al software-defined networking. Tutti hanno dichiarato che a un certo punto i fornitori abbiamo iniziato ad adottare modelli incentrati sulle SDN: più di tre quarti (78%) nel 2018 con proiezioni di crescita pari all’87% entro la fine del 2019.
“L‘automazione è la forza principale che guida l’adozione di un modello SDN- ha commentato Michael Howard, direttore esecutivo della ricerca per le reti di carrier di IHS Markit della sede londinese -: il 74% del campione ha dichiarato di voler utilizzare l’SDN per automatizzare la fornitura di nuovi servizi. Una scelta che comporta l’automazione sia delle interazioni con i clienti che delle operazioni di rete nonché della gestione e del monitoraggio della rete”.
SDN per service provider: si parte da piccoli progetti
Mentre la maggior parte dei service provider ha implementato l’SDN, l’approccio adottato è stato quello di limitare i rischi contenendo la distribuzione. Invece di utilizzare il networking software-defined per controllare l’intera rete, ad esempio, l’implementazione di una SDN è stata fatta per un piccolo insieme di servizi o un piccolo gruppo di utenti.
“È naturale e prudente iniziare con piccoli progetti per maturare esperienza e imparare bene cosa funziona e cosa no, cosa deve essere migliorato e come rendere le operazioni più efficienti. Implementare SDN su una piccola scala, infatti, fornisce le conoscenze necessarie, minimizzando i margini di rischio”.
Ma i fornitori di servizi, per implementare SDN devono affrontare altre sfide, tra cui le difficoltà di integrazione e la mancanza di software di livello carrier.
La necessità di personalizzazione
Quali sono le caratteristiche di software SDN carrier-grade?
- Software robusto, corredato di tutte le funzionalità che servono agli operatori
- Supporto per la resilienza
- Compatibilità con versioni future
- Semplicità di installazione
- Efficienza a livello operativo
“La questione è che l’architettura SDN deve ancora arrivare a questo livello di maturità – ha aggiunto Howard -. Al momento ai service provider è richiesto un lavoro di personalizzazione del software per riuscire ad adattare il loro ambiente. Questa immaturità rende impossibile per i fornitori di servizi a comprare una soluzione SDN pronta all’uso per installarla, metterla in produzione, automatizzare la gestione e procedere con facilità al suo aggiornamento”.
“Un’ulteriore complicazione con SDN – ha sottolineato Howard – è la sua incapacità di sostenere pienamente l’automazione sia dei servizi che delle operazioni. Mentre l’SDN attualmente può sostenere buoni livelli di automazione, non sono state ancora raggiunte pienamente tutte le reali capacità di automazione associate a questo approccio. In ogni caso, dalla ricerca è emerso come i vantaggi derivanti dal passaggio all’automazione, dall’aggiunta di maggiore agilità del servizio e dall’aumento dell’esperienza del cliente con i servizi online in modalità on-demand sono così importanti che gli operatori sono tutti disposti a continuare a investire”.
L’SD-WAN è meno rischioso
“L’SD-WAN offre i vantaggi di una SDN senza i rischi associati alla gestione del data center – ha commentato Zeus Kerravala, fondatore e Principal Analyst di ZK Research, società di ricerca del Massachussets – Le imprese, ad esempio, possono più facilmente calcolare il ROI e misurare risparmi sui costi quando si tratta di WAN. Il mercato delle WAN software-defined non a caso continua a crescere in modo costante perché le imprese continuano a investire”.