“Questa giornata è una tappa importante nella preparazione del futuro”, con queste parole Christiane Masset, Ambasciatore francese in Italia, saluta la platea presente all’inaugurazione del 4° data center del campus Data4 di Cronaredo (MI), un data center costruito con tutti i criteri necessari di alimentazione elettrica, raffreddamento e sicurezza per garantire l’efficienza e la connettività necessarie per sviluppare applicazioni di intelligenza artificiale, quel futuro di cui parla appunto Masset.
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Christiane Masset
La vitalità dell’area lombarda e le infrastrutture per abilitare l’AI
Masset ha ricordato come tra Italia e Francia esista una relazione economica molto stretta, un interscambio commerciale tra i due paesi di circa 80 miliardi di euro e più di 100 miliardi di investimenti incrociati. “E questo data center fa parte di questa storia italo-francese. Una storia che comprende scambi e interlocuzioni sulle rispettive strategie sull’intelligenza artificiale per arrivare a fare proposte comuni in Europa, perché l’AI è un trasformazione potente, ma non si fa da soli, c’è bisogno dell’Europa”, ha poi aggiunto l’Ambasciatore che ha sottolineato anche l’importante relazione, dal punto di vista tecnologico, tra Francia e la regione lombarda: “In Francia c’è un fantastico sviluppo del mondo delle startup che stanno collaborando in modo sempre più importante con le realtà italiane, in Lombardia c’è una french tech community molto forte che lavora con le aziende italiane e questo campus ne è una dimostrazione”.
E nel suo saluto introduttivo, anche Olivier Micheli, Amministratore Delegato del Gruppo, ha evidenziato come il nostro paese rappresenti un mercato importante per l’azienda francese: “L’Italia è stato il primo paese nel quale abbiamo investito quando abbiamo deciso di uscire dalla Francia perché il mercato italiano è molto dinamico e attrattivo”. La dimostrazione delle parole di Micheli viene dalla dichiarazione poco dopo fatta da Davide Suppia, Country Manager di Data4 Italia, che ha annunciato l’imminente costruzione di un 5° e, probabilmente, di un 6° data center nell’area. Anche Micheli si è soffermato sul tema che ha fatto da sfondo all’intera giornata, l’intelligenza artificiale: “Intelligenza artificiale e high performance computing richiedono potenza di calcolo, storage e networking che solo un data center avanzato può fornire, quindi tra i fattori di successo di un data center vi è la capacità di utilizzare le tecnologie di intelligenza artificiale nel trattare i dati. Secondo Gartner nel 2020 produrremo più dati di quanti non ne abbiamo mai prodotti nei secoli precedenti e in futuro i data center che non avranno capacità di machine learning e di intelligenza artificiale al loro interno andranno incontro a problemi economici e di performance”.
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Olivier Micheli
La mattinata è proseguita con l’intervento del vicepresidente della Regione Lombardia Fabrizio Sala che, tra le altre cose, ha ricordato come la Regione Lombardia abbia investito nel 2018 il 3,3% del PIL in Ricerca&Sviluppo (dati Banca d’Italia) a fronte dell’1,3% a livello nazionale (tanto per avere un’idea di cosa questo significhi, Sala ha specificato che Israele investe il 4,3%): “E Milano è l’area in Europa più infrastrutturata sul 5G. Il 5G produce una valanga di dati che non può essere sfruttata che con tecnologie di intelligenza artificiale”.
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Fabrizio Sala
È seguita una serie di interventi focalizzati sull’intelligenza artificiale. Stefano Quintarelli, in qualità di appartenente al gruppo dei massimi esperti sull’Intelligenza Artificiale a livello EU, ha aggiornato la platea sulle novità della strategia della Commissione Europea in fatto di AI e, in particolare, sulle linee guida etiche presentate alla CE lo scorso aprile. Paola Generali, Vice Presidente di Assintel, ha fornito una panoramica sull’adozione delle tecnologie che supportano la trasformazione digitale in Italia sottolineando la mancanza di competenze, difficoltà con la quale si scontrano le imprese anche se, come risulta dai dati presentati, “Il 20% delle medie aziende italiane non ha neanche definito una strategia di trasformazione digitale”. Piero Poccianti, Presidente di Associazione Italiana per l’Intelligenza Artificiale, ha ricordato l’impatto dell’intelligenza artificiale sulle nostre vite e il ruolo dell’Associazione nel lavoro di evangelizzazione del mercato, sottolineando che “per sostenere gli sviluppi di queste tecnologie (come l’object detection attraverso il deep learning) è necessario che i data center evolvano e supportino lo spostamento dell’elaborazione sempre più vicino ai dati perché diversamente per alcune applicazioni consumi di energia e latenza non sarebbero accettabili”. Alessandro La Volpe, vice presidente, Cloud & Cognitive Software, di IBM (azienda che occupa interamente uno dei 4 data center del campus di Cornaredo) ha infine presentato alcuni esempi concreti di implementazione tecnologie di machine learning e intelligenza artificiale.
Le caratteristiche del nuovo data center Data4
“Quello che inauguriamo oggi è un data center già pronto per accogliere l’infrastruttura tecnologica per applicazioni di intelligenza artificiale, ma non è nato dal nulla: sono stati necessari 7 anni di sviluppo e la costruzione di un data center pilota nel nostro campus alle porte di Parigi [un’area di 100 ettari ndr] che è stato reso operativo dopo 3 anni di sperimentazione”, ha specificato Suppia in chiusura della sessione plenaria: “L’obiettivo era costruire un data center con determinate performance e caratteristiche, tra queste una, importantissima, è l’ecocompatibilità che si concretizza nella silenziosità dei data center e nell’efficienza energetica”.
La peculiarità del quarto data center “è il rafforzamento dell’aspetto Next Generation, un design ancora più modulare ed eco-performante che consente alta scalabilità, una più facile gestione, nonché l’allineamento con i criteri di sostenibilità ambientale a livello europeo del Gruppo, garantendo livelli di massima sicurezza fisica e di efficienza energetica. L’apertura di questo data center rientra nel percorso di evoluzione di Data4 Italia che oggi è in fase di significativo sviluppo con una percentuale di crescita del 20% nel 2019 e la previsione di duplicazione del fatturato nel 2023”, ha affermato Suppia.
Il campus, che è stato costruito in un’area esente da rischi di prossimità (ossia lontano da aeroporti, impianti chimici ecc.) e idrogeologici (da oltre 150 anni, ossia da quando vengono misurati in Lombardia, non ci sono stati eventi disastrosi di questo tipo) si estende su una superficie di 10.000 metri quadrati e può ospitare 10 data center, ognuno di 5.000 m2, di cui 2.000 per le infrastrutture IT, con una potenza media per data center di 3-4 MW.
Il campus dispone di 60 MW di potenza erogata con un doppio anello ad alta tensione, “quindi molto affidabile e che ci garantisce una continuità eccezionale; in 5 anni, da quando è operativo il primo data center Data4 del campus, non abbiamo mai avuto interruzioni di servizio e non abbiamo mai superato gli SLA di temperatura” ha detto il country manager. L’alta tensione è fornita da due fornitori, Enel e Terna. Ad oggi l’azienda ha investito 150 milioni nello sviluppo del campus e, come detto, ha già programmato la costruzione del 5° e del 6° data center. “Grazie al sostegno del nostro azionista AXA, il Gruppo Data4 ha l’ambizione di assurgere al ruolo di principale operatore data center nel Sud Europa, grazie agli investimenti consistenti non solo in Italia ma anche in Spagna, dove la settimana prossima inaugureremo la sede di Madrid”, ha specificato il country manager.
Il 4° data center Data4 del campus di Cornaredo ha la caratteristica di consumare il 10% in meno rispetto agli altri 3 dove il PUE è 1,4 a medio carico (già molto efficienti dato che il PUE medio dei data center è intorno a 1,8), possibile “grazie a UPS di ultimissima generazione che hanno il 99,9 di efficienza e sono raffreddati tramite free cooling diretto in vece del free cooling indiretto”, hanno spiegato i tecnici che ci hanno accompagnato in un tour del data center che ha compreso una demo dove abbiamo potuto sperimentare di persona le capacità di raffreddamento: dopo essere stato portato artificialmente alla temperatura di 38° l’ambiente, in 2.30 minuti, è stato raffreddato fino a raggiungere i 12°.
Infine, la connettività che, ovviamente, è fondamentale: “Il campus si trova vicino al centro di via Caldera e al Milan Internet Exchange e tutti i principali carrier hanno deciso di investire nel nostro campus portandovi la connettività in fibra”, ha concluso Suppia.