La consumerizzazione dell’It avrà un impatto molto forte sulla sicurezza dei sistemi informativi aziendali nel prossimo triennio. Lo sostiene uno studio realizzato da Ca Technologies proprio su questo tema. Questo impatto è destinato a crescere man mano che aumenterà il numero di nuovi device intelligenti e incrementerà l’accesso ai dati e alle applicazioni business in mobilità, quindi al di fuori delle infrastrutture It centralizzate.
Le risorse It critiche devono essere rese disponibili in modo sicuro anche a una user base più distribuita e che usa dispositivi consumer di propria scelta.
Secondo l’autore del white paper, Sumner Blount, director of Security Solutions di Ca Technologies, l’It consumerization va accolta come un’opportunità che le imprese possono sfruttare per espandere il business in nuovi canali, aumentare la produttività dei dipendenti, diventare più efficienti. Le aziende che si oppongono al fenomeno della consumerizzazione dell’It si espongono al rischio di perdere vantaggi competitivi rispetto a quelle che invece capitalizzano su questo trend.
Secondo lo studio, il fenomeno dell’It consumerization sta esplodendo sull’onda di tre fattori fra loro correlati: la già citata crescita dei device (oltre ai classici pc e laptop anche smartphone e tablet), l’utilizzo dei social media (con Facebook, Twitter, LinkedIn, per comunicare con gli altri e diffondere informazioni su se stessi) e l’adozione progressiva di servizi cloud-based. Per quanto riguarda i social media, la ricerca sottolinea quanto il loro uso sarà sempre più esteso anche ai processi di business: per esempio per interagire con i clienti esistenti, al fine di aumentare la customer satisfaction e la lealtà alla marca; oppure per guadagnare l’accesso a nuovi segmenti di mercato, con conseguenti incrementi di market share e fatturato. Il ricorso al cloud computing è considerato una modalità per incrementare l’efficienza dei processi It.
L’atteggiamento dei responsabili It
Come cambia allora il ruolo del dipartimento sistemi informativi nei confronti dell’It consumerization? Lo studio chiama in causa una ricerca Idc condotta presso oltre 800 It manager di aziende con un fatturato superiore al miliardo di dollari. Il 19% degli intervistati ha affermato di occuparsi del fenomeno in modo proattivo; il 27% si è dichiarato sempre più coinvolto; il 22% ha affermato di cercare di essere in linea con quanto propone il mercato; il 17% ha riportato di stare pianificando qualche passo in direzione dell’It consumerization, mentre un altro 15% ha ammesso che il processo è gestito direttamente dalle business unit con poco o alcun coinvolgimento della direzione It. La conclusione è che la maggior parte dei Cio si sta occupando della consumerizzazione dell’It aziendale.
Se in una prima fase del processo l’It si preoccupava quasi esclusivamente di dare supporto ai nuovi device, oggi l’attenzione principale è rivolta al tema del controllo di un fenomeno a cui non ci si può più opporre. Nel riconoscere e supportare la facilità d’uso e la convenienza delle tecnologie afferenti alla It consumerization, l’It deve garantire sempre la sicurezza. Secondo il guru di Ca, i responsabili dei sistemi informativi devono rendersi conto che ora le regole con cui si gioca sono quelle degli utenti, intesi come gruppi. A questo punto, l’It deve muoversi anche su questo terreno con un approccio di asset management e optimization, con l’obiettivo di abilitare nuovi modelli di business e altre opportunità.
It e modi di lavorare del futuro
L’aumento della produttività e della soddisfazione degli utenti che deriva dall’utilizzo delle tecnologie (non solo i device) dell’It consumerization ha anche delle ragioni legate allo stato dell’arte di queste soluzioni e alla familiarità crescente che con loro hanno i vecchi e i nuovi dipendenti. I dispositivi consumer sono diventati sempre più potenti, utilizzabili ovunque ed economici. Non si può non considerare che al mondo del lavoro si affaccia una nuova generazione che, non solo conosce, ma dipende dai social media e dalla loro potenza e dal loro raggio d’azione per una parte rilevante della vita personale e lavorativa. I servizi cloud, sviluppatisi inizialmente soprattutto nella parte consumer dell’Ict, si affiancano all’outsourcing e all’off-shoring come opzioni a disposizione delle aziende per ridurre i costi It: almeno quelli legati alle attività non core business.
L’utilizzo sia per lavoro sia nella vita privata degli stessi device, la possibilità di connettersi con essi ai sistemi informativi aziendali in qualunque momento e da qualunque luogo, l’uso per svago e per lavoro degli stessi social network o servizi cloud… L’It consumerization asseconda una progressiva cancellazione dei confini tra vita privata e professionale e favorisce il telelavoro. Anche in virtù di questo fenomeno la consumerizzazione dell’It richiede alle aziende cambiamenti di tipo organizzativo. Che si riverberano sull’It sotto forma di nuovi requisiti nell’ambito dei processi di Identity e access management (Iam). L’obiettivo è evitare la presenza di “brecce” intorno ai sistemi mission-critical che possono essere sfruttati per attacchi che poi si trasformeranno in danni di immagine e finanziari per l’azienda.
Secondo Ca Technologies, i responsabili It devono pianificare miglioramenti all’It security per assicurare che siano predisposti i processi e i controlli necessari a proteggere informazioni e applicazioni sensibili. Non potendo più impedire l’accesso a questi sistemi da device eterogenei, in orari e da località imprevedibili, occorre puntare su forme di autenticazione il più possibile “strong” e su funzionalità in grado di analizzare il contesto da cui si verificano gli accessi e i contenuti su cui navigano gli utenti, al fine di rilevare anomalie e prevenire frodi. Sia ad opera di dipendenti sia di utenti privilegiati. Le soluzioni per permettere alle imprese di cogliere i benefici dell’It consumerization senza mettere a rischio la conformità alle normative e il business esistono!