Il paradigma hybrid e, in particolare, il concetto di applicazione ibrida sono tra i principali protagonisti di questa intervista video a Alfredo Nulli, CTO Office di Pure Storage, realizzata durante i Digital360 Awards 2019 (l’iniziativa promossa dal Gruppo Digital360 con l’obiettivo di individuare e premiare i migliori progetti di trasformazione digitale).
Viene infatti spiegato nel dettaglio che un approccio pragmatico allo sviluppo delle applicazioni significa poter contare su un una infrastruttura flessibile; d’altra parte, è fondamentale elaborare una corretta strategia di collocazione gestione del dato in modo da minimizzare l’impatto sulla rete della mobilità dei dati utilizzati.
Guardando al futuro Nulli si aspetta che l’infrastructure-as-a-service rappresenterà semplicemente un altro piano di adozione e il naturale punto di approdo del percorso evolutivo iniziato con i server fisici.
Inoltre, il manager è convinto che assisteremo a un sempre maggior utilizzo dei software container (che testimoniano quella rivoluzione silenziosa rappresentata dalla possibilità di creare software semplici per assemblarli tra loro e con altri micro servizi rendendo più rapidi i rilasci di nuovo codice). Già utilizzati presso i clienti enterprise, questi saranno sempre più proposti anche direttamente dai software vendor (il che comporterà un’adozione inconsapevole da parte delle aziende) ma anche scelti come soluzione per le proprie esigenze di sviluppo.
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