Le previsioni dell’impatto economico della pandemia in Italia parlano di perdite tra i 5 e i 7 miliardi di euro: una condizione che, secondo Morgan Stanley, porterà a un crollo del Pil italiano del 5,8%. E una delle sfere potenzialmente più a rischio nelle aziende è quella del procurement. Dalla Fase 1 alla Fase 2 il commercio globale è impattato pesantemente. Non c’è azienda che non stia asccusando il colpo rispetto alle catene di fornitura interrotte.
Per far fronte a questo scenario, dunque, è necessario puntare su nuove strategie e su soluzioni altamente tecnologiche che favoriscano interoperabilità e agilità aziendale. Solo così sarà possibile garantire una visione d’insieme della rete di fornitori e dei mezzi alternativi per soddisfare le esigenze di approvvigionamento diretto e indiretto.
Questo white paper, fornito da Jaggaer, illustra quali sono le 5 tendenze che modificheranno il volto del procurement nel prossimo futuro. Potrete capire più nel dettaglio:
- abilitare una gestione flessibile e olistica degli approvvigionamenti alternativa al global sourcing
- supportare i processi di acquisto in modo più intelligente, e diversificato, tenendo sempre conto di piani alternativi per la gestione del rischio
- sfruttare il contributo dell’Intelligenza Artificiale che, grazie ad analitiche evolute, garantiscono modalità predittive e prescrittive ai processi di procurement
- aumentare la visibilità sull’intero ciclo di vita del contratto attraverso una digitalizzazione delle informazioni e delle procedure di gestione più spinte
- abilitare un approccio olistico ai meccanismi di source-to-Pay