Raccogliere e collezionare informazioni in maniera digitale più semplice e veloce quando si lavora sul campo, in situazioni difficili, dove è necessario avere le mani libere: è il 2014 e nasce dalla constatazione di questa esigenza, la visione dell’amministratore delegato di OverIT Marco Zanuttini di coniugare la realtà aumentata con il mondo del field service management.
“L’esigenza che abbiamo colto nei nostri clienti era quella di fornire ai tecnici un supporto per operare in maniera più sicura, che permettesse loro di avere le mani libere. Abbiamo quindi iniziato a lavorare sulla realtà aumentata per supportare i processi di manutenzione, prima su smartphone e tablet e successivamente su device wearable”, spiega Andrea Bardini, Product Marketing Manager di OverIT.
Ma facciamo un piccolo salto indietro per spiegare chi è OverIT.
Specialisti del field service management…e oltre
Nata alla fine degli anni ’90 come spin off di Bofrost, distributore a domicilio di prodotti surgelati, per la quale Marco Zanuttini (allora direttore dei sistemi informativi di Bofrost Italia) e il suo team avevano sviluppato il software per ottimizzare la distribuzione dei prodotti e quello per gestire l’interazione con il cliente, OverIT è specializzata in soluzioni per il Field Service Management, ma le sue soluzioni, come vedremo più avanti, hanno un’applicazione molto più estesa della sola manutenzione e approcciano oggi anche il mondo del training e della dimostrazione di prodotti, soluzioni, ambienti.
Entrata nel 2004 a far parte del Gruppo Engineering, OverIT è un’azienda multinazionale con oltre 200 clienti a livello globale e le sue soluzioni sono utilizzate da oltre 100.000 utenti sul campo. Italgas, Enel, Acea, Hera, Terna, FCA, Whirlpool, RFI, Danieli, Alstom, Open Fiber, Culligan, Autostrade per l’Italia… sono solo alcune delle grandi aziende che utilizzano le soluzioni OverIT.
E nel biglietto da visita dell’azienda non mancano i riconoscimenti internazionali: unica azienda italiana analizzata da Forrester nel Tech Tide dedicato allo Smart Manufacturing; presente nel Magic Quadrant di Gartner per il Field Service Management dal 2014 (oggi è inserita nel segmento Visionari); posizionata tra i leader nell’IDC MarketScape Worldwide Mobile Field Force Management Solutions for Utilities.
Le soluzioni proposte sono due Geocall e SPACE1.
Geocall, disponibile sia in cloud sia on premise, è una piattaforma software che supporta la gestione di squadre e mezzi sul territorio, coordinando e monitorando tutte le attività previste, ottimizzando i lavori e garantendo il rispetto dei livelli di servizio contrattuali previsti. La piattaforma è disponibile in differenti verticalizzazioni per coprire le esigenze di diverse aree applicative.
SPACE1 è il risultato di quell’intuizione del 2014 e introduce realtà aumentata, mista e virtuale per consentire una collaborazione remota mediante tablet, smartglass e display montati su appositi supporti indossabili come caschetti. Ed è proprio su questo che abbiamo concentrato il nostro incontro con Bardini.
Una collaborazione audio – video di alto livello grazie ad AR/VR
“SPACE1 semplifica le operazioni di ispezione e controllo effettuate dagli operatori mettendoli in contatto con professionisti in grado di guidarli a distanza alla rapida risoluzione del problema”, spiega Bardini.
In pratica, grazie a questa soluzione chi lavora sul campo dispone di uno strumento di collaborazione video e audio di alto livello; dove è possibile condividere, in modalità drag and drop, documenti e disegni, video, con l’acquisizione di informazioni sul posto in modalità automatica tramite lettore OCR. Il tecnico sul campo viene supportato da remoto da un tecnico esperto che lo guida nell’ispezione e nell’attività di manutenzione. I dati dell’ispezione, in formati multimediali, vengono raccolti in report dinamici che rimangono disponibili per eventuali successive verifiche o a scopo formativo.
Nel video vediamo l’utilizzo di SPACE1 da parte di Rail Cargo Carrier, azienda che si occupa di trasporto ferroviario transfrontaliero che si è rivolta a OverIT per consentire agli operatori sul campo, responsabili delle operazioni logistiche, di eseguire le ispezioni periodiche sui treni merci, in modo totalmente sicuro.
Con un’esperienza pluriennale nel field service management di infrastrutture critiche, la sicurezza è garantita in ogni passaggio e la trasmissione dei dati è criptata. Nel caso sia necessario lavorare offline, la sincronizzazione può essere differenziata a seconda della tipologia di connessione disponibile (con una connessione WiFi non dell’azienda è possibile, per esempio, sincronizzare solo alcuni dati per poi completare l’attività quando ci si trova connessi a una rete sicura).
E non è un problema la connettività perché nel caso la banda disponibile sia limitata è stata implementata la funzione low band resolution: “È possibile ridurre il numero di frame: il video sarà meno fluente ma in queste attività non è necessario vedere l’asset in alta definizione. Oppure, abbiamo creato delle lavagne dove viene fatto un print screen dell’asset e il tecnico in remoto può supportare quello sul campo dando comunque le indicazioni necessarie. In questo caso naturalmente non sarà possibile utilizzare l’oggetto virtuale”, precisa Bardini.
Formazione e presentazioni nella nuova normalità
Tornando alla nostra quotidianità, siamo agli inizi della Fase 2 e non sappiamo bene quando potremo tornare alla “normalità” e, soprattutto, non sappiamo se la “normalità” sarà quella che conoscevamo prima del 23 febbraio.
“Già prima di questa emergenza, alcuni clienti avevano manifestato interesse verso soluzioni che potessero consentire di ridurre lo spostamento di tecnici particolarmente skillati o per effettuare presentazioni di prodotti o ambienti senza dover organizzare costose convention. La situazione che stiamo vivendo ha accelerato questo interesse”, dice il manager di OverIT.
SPACE1 ha quindi oggi tre declinazioni: a quella “classica” Maintenance si affiancano Training e Presentation.
Quello del knowledge management è un tema molto importante per le aziende che hanno importanti attività di manutenzione sul campo: per formare un tecnico ci vuole tempo e il bagaglio di conoscenza è elevato, complesso da trasferire sui tecnici più giovani. L’utilizzo di questi strumenti consente di mantenere in sede i tecnici particolarmente esperti che possono così fornire supporto a più tecnici sul campo. Questo supporto si trasforma in un trasferimento di conoscenza e, di conseguenza, diventa formativo. “Abbiamo anche clienti che hanno creato ambienti virtuali per fare training ai tecnici prima ancora che vadano sul campo”, dice Bardini, che prosegue: “È il caso di un’azienda italiana che effettua centinaia di sessioni di formazioni ai tecnici sparsi per il mondo con la necessità di spostare di volta in volta istruttori e macchinari, a scapito di elevati tempi e costi di esecuzione. Con SPACE1, sfruttando le potenzialità della realtà mista, l’istruttore può effettuare le sue lezioni avvalendosi di una virtual room in cui mostrare i macchinari virtuali, interagire con essi, lanciare contenuti multimediali, nonché consentire agli interlocutori di partecipare in modo interattivo alla lezione, come fossero nella stessa aula reale”.
E se il distanziamento sociale e il divieto di movimento tra regioni e/o stati rende impossibile mostrare il proprio showroom ai clienti? Anche in questo caso la risposta sono stanze virtuali nelle quali effettuare la dimostrazione dei propri prodotti.
“E la cosa importante è che progetti di questo tipo possono essere implementati in tempi veramente brevi”, conclude Bardini.