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Unified Communications a misura di PMI: la proposta di ComApp

In un mercato affollato da soluzioni che integrano parte telefonica e sistemi di collaboration, ComApp, system integrator del gruppo Present, lancia il binomio di OpenScape Business e Circuit. Semplicità d’uso e costi concorrenziali della combinazione si prestano a venire incontro alle esigenze delle piccole e medie imprese, spiega Roberto De Fazio, responsabile della Business Unit UC di ComApp

Pubblicato il 01 Lug 2020

ComApp 1

ComApp è un’azienda tecnologica con quartier generale a Milano che ha più di 50 anni di storia alle spalle. Entrata a far parte nel 2015 del gruppo Present, multinazionale ICT italiana con circa 120 milioni di fatturato e oltre 1500 addetti, ComApp è un system integrator specializzato nella progettazione, implementazione e gestione di sistemi di Multimedia Contact Center, Omnichannel e Business Intelligence. Roberto De Fazio, tra i suoi fondatori, oggi è alla guida della Business Unit Unified Communications (UC). Prima del lockdown, la BU era in procinto di lanciare ufficialmente in Italia una soluzione ritagliata appositamente per il mercato delle PMI, un segmento diverso rispetto a quello abituale che utilizza i Customer Relationship Center sviluppati da ComApp e rispetto ai clienti di classe enterprise a cui si rivolge la capogruppo Present. La soluzione a misura di piccola e media imprese vede l’abbinata di OpenScape Business con Circuit, entrambi appartenenti al brand Unify, società tedesca nata da una costola della Siemens e acquisita nel 2016 dalla francese Atos.

OpenScape Business e Circuit, un’integrazione nativa

“Abbiamo scelto un binomio tra la parte telefonica, che è quella di OpenScape Business, e quella di collaboration e team working di Circuit – spiega De Fazio -. Puntiamo a rivolgerci ad aziende con un numero di utenti compreso tra i 50 e i 300, certi che il costo competitivo e la facilità d’uso possano fare la differenza per questa tipologia di imprese”. Analogamente a quanto hanno fatto altri vendor tramite i rispettivi canali, ComApp ha proposto gratuitamente la piattaforma Circuit durante il periodo di quarantena soprattutto alle scuole, scontando però una situazione di sostanziale duopolio o oligopolio per accordi pregressi stabiliti dagli istituti con altri fornitori. Tuttavia, in una scuola della provincia di Milano, gli oltre 100 docenti che hanno comunque deciso di testare Circuit, hanno potuto fare lezione e condividere file senza alcun limite di tempo. Cosa che non tutte le altre soluzioni permettevano di fare. Se gli insegnanti avessero potuto provare anche OpenScape Business, avrebbero scoperto i vantaggi di avere un centralino PBX (Private Branch Exchange) con un unico numero per effettuare telefonate che non hanno bisogno di appoggiarsi al classico doppino di rame. Una funzionalità pienamente integrata con quelle di Circuit con cui è possibile chattare, trasferire file, fare video chiamate effettuare riunioni, partecipare al lavoro di squadra.

Il ruolo del system integrator nell’adozione di soluzioni UC

“È probabile che le linee di rete fissa, nell’arco dei prossimi 5-10 anni, non rivestiranno più grande interesse – aggiunge De Fazio -. In questa logica abbiamo stipulato un accordo con un carrier che prevede l’offerta di VDC (Virtual Data Center) per consentire ai nostri clienti di sfruttare il cloud”. L’ipotesi di migrazione del centralino sul cloud in versione hosted non vuole essere vincolante, così come la modalità di acquisto, se Capex oppure Opex, è definita da ComApp di volta in volta in base alle esigenze espresse da ciascuna azienda. In generale, l’approccio è quello del system integrator, non tanto del rivenditore di prodotti, tiene a precisare Roberto De Fazio, in linea con la tradizione della società sul fronte dei sistemi di gestione del contatto del cliente e del miglioramento della sua customer experience. Anche in questo caso, la selezione di partnership di valore nel panorama dei vendor di tecnologie è parte integrante della value proposition di ComApp. Tant’è vero che, per esempio, l’accoppiata tra OpenScape Business e Circuit non è obbligatoria. “Possiamo integrare OpenScape – sottolinea De Fazio – con piattaforme preesistenti diverse da Circuit. Anche perché la nostra anima è quella dell’integrazione dei sistemi e, quindi, desideriamo dare continuità al lavoro con i clienti in un’ottica di pluralità di servizi a contorno di una soluzione specifica. Resta il fatto che consideriamo la combinazione tra OpenScape e Circuit una delle migliori oggi presenti sul mercato in termini di costi e prestazioni”.

Multidevice, usabilità e registrazione: i vantaggi di Circuit

A sostegno della sua tesi, il responsabile della BU Unified Communications di ComApp rivendica la facilità di configurazione della piattaforma sulla postazione di lavoro. Inoltre, mostra la fluidità con cui Circuit consente di trasferire la conversazione dal PC al tablet o allo smartphone senza interruzioni e portandosi dietro tutte le informazioni scambiate e i file condivisi a prescindere dal device. “Può capitare che ci si trovi in una conference e che si debba stampare un documento, perciò è necessario spostarsi di stanza. Posso farlo trasferendo con un click la conversazione dal PC allo smartphone. Questa è una delle funzionalità più apprezzate quando facciamo vedere la demo ai clienti. In ogni caso, in ComApp ce l’abbiamo già da un po’ e personalmente, quando scelgo un prodotto, non leggo quasi mai il manuale delle istruzioni. Voglio capire se la sua usabilità è immediata. E in effetti non ho avuto bisogno finora di consultare quello di Circuit”. Un’altra caratteristica che distingue il software di Unify dalla concorrenza riguarda la registrazione. Tutti ce l’hanno, ma Circuit, a differenza di competitor anche più blasonati, riesce a compattare in 180-200 MG la registrazione di una riunione della durata di un’ora e mezzo, e non nei quasi 2 TB che solitamente occorrono agli altri. Il che ne agevola l’invio ai partecipanti perché non richiede spazio su Web o su disco particolarmente elevato.

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