Il backup dei dati, ormai sinonimo di continuità operativa, è un passaggio obbligato per una buona gestione aziendale. Compiere questa operazione, infatti, significa fare un duplicato e creare una copia di sicurezza di informazioni e file. In caso di software baggato, corruzione dei dati, guasto dell’hardware, hacking dannoso, errori degli utenti o altri eventi imprevisti, ciò che si è salvato è l’ancora di salvezza della governance. In linea generale, questo non vale solo per i grandi apparati informatici. Vale per i pc, gli smartphone, i tablet, i lettori audio e qualsiasi altro dispositivo equipaggiato di software.
Questa routine, di per sé noiosa, si rivela pertanto cruciale nel momento in cui l’accesso ai dati è per vari motivi risulta inibito: indispensabile alla continuità operativa, oggi può essere fatta attraverso varie opzioni tecnologiche che oggi passano anche attraverso il cloud.
Questo white paper, realizzato da NetworkDigital360 in collaborazione con ZeroUno, spiega cos’è, a cosa serve, come e perché fare il backup dei dati. Proseguendo la lettura, potrete scoprire:
- quali sono i 4 casi in cui il backup è un’attività fondamentale
- come si formula un piano efficace di disaster recovery
- perché è necessario mappare e inventariare dispositivi e processi
- quali sono le diverse tipologie di backup
- come può essere attivato il backup in cloud
- a cosa si riferisce la Continuous Data Protection