Si parla poco ultimamente di Supply Chain Management (Scm), ma quest'area sta continuando a evolvere 'sotto traccia', soprattutto grazie ad alcune tecnologie che la trasformeranno profondamente entro 10 anni. Recentemente Gartner ha fatto il punto sul Scm con il report 'Hype Cycle for Supply Chain Management 2012' che esamina lo stato di maturità di oltre 60 tecnologie in quest'area: ne abbiamo parlato con Tim Payne, research director della società di analisi americana che ha scritto il report. “Noi pensiamo che soprattutto tre tecnologie avranno un impatto radicale sulla gestione delle catene produttivo-logistiche nei prossimi anni: in-memory database management system (Imdbms), price optimization ed Rfid per la logistica e il trasporto”, ci spiega Payne.
Delle tre, l'Imdbms è quella di cui si è parlato di più negli ultimi mesi, soprattutto grazie al lancio della piattaforma Hana di Sap, osserva Payne, che effettua analisi in-memory, “ma anche la piattaforma analitica cloud di Sas, per esempio, usa tecnologie in-memory per accelerare le elaborazioni, come pure diversi specialisti di supply chain planning tra cui Kinaxis e Om Partners: l'Imdbms è un ottimo strumento per ripianificare più velocemente la produzione e le spedizioni, cosa sempre più importante nello scenario competitivo odierno”.
Le opportunità del real-time
L'utilizzo più immediato dei database in-memory è a fini analitici: “La velocità di queste tecnologie apre alle organizzazioni opportunità completamente nuove di analizzare i propri dati e sfruttare i risultati in tempo praticamente reale, per esempio per promozioni personalizzate nei punti vendita o per la gestione dinamica dei prezzi”.
La velocità degli Imdbms, continua l'analista Gartner, può semplificare il modello di gestione e manutenzione dei data warehouse, eliminando l'esigenza di aggregati e 'cubi'. Tecnologie come i Columnar Imdbms possono poi andare oltre gli utilizzi analitici entrando in ambiti transazionali e abilitando così nuovi tipi di applicazioni prima impossibili per problemi di latenza tra gli ambienti transazionali e analitici: “Per esempio oggi possiamo pensare a soluzioni in grado di recepire i cambiamenti che si verificano man mano nell'esecuzione dei processi di supply chain, simulare i vari scenari per rispondere a tali cambiamenti e presentare i corrispondenti nuovi piani alternativi al decisore, cioè il supply chain planner, in tempo per un intervento efficace – sottolinea Payne -: prima non era possibile ripianificare abbastanza velocemente per rispondere in modo adeguato ai cambiamenti”.
Verso l’ottimizzazione dei piani di pricing
Passando alla price optimization, può essere un tassello fondamentale soprattutto per le organizzazioni b2b con complessi processi di definizione del prezzo. “Queste soluzioni sono pensate ovviamente per aumentare i margini e si possono usare da sole, con input come costi, comportamenti dei clienti, dati storici di domanda e così via, o integrate con vendite e Crm per allineare il comportamento dell'azienda verso il cliente su tutti i canali, o infine anche per individuare opportunità di cross e upselling, attraverso un utilizzo ampio e sistematico di dati storici di acquisto e vendita”. Un paio di nomi di fornitori di soluzioni di price optimization in Europa citati da Payne sono Accenture e Deloitte.
La ‘nuova era’ dell’Rfid
Infine, le tecnologie Rfid. “Queste hanno molte applicazioni, dal tracciamento dei prodotti lungo la catena logistica alla prevenzione di furti e smarrimenti, dalla gestione degli inventari nei magazzini al pagamento di pedaggi: l'impatto varia moltissimo in funzione dei settori, e in ogni caso va fatta sempre un'attenta analisi costi/benefici per capire quale tecnologia di identificazione sia più adatta nel singolo caso”.
Soprattutto nel caso Rfid, però, media e analisti parlano di queste tecnologie già da molti anni, per cui abbiamo chiesto a Payne cosa ci sia di nuovo che spinge Gartner a definirle ora ‘transformative’. “In effetti Rfid ha ancora qualche problema di costi [soprattutto delle etichette o tag 'attivi', cioè dotati di batteria, che permettono molte più applicazioni, ndr] ma in alcuni settori e per alcune aziende può essere davvero di forte impatto”. L'analista Gartner cita come esempio l'Rfid a livello del singolo prodotto (item-level) per il settore retail. Dato il costo dei tag, infatti, di solito si pone una etichetta per ogni confezione di più prodotti o un pallet, “ma ora il calo dei costi delle etichette ha iniziato a rendere conveniente l'Rfid item-level per esempio per i capi d'abbigliamento, con recenti progetti su larga scala di grandi retailer come JC Penney, Macy's e Wal-Mart: i benefici sono di miglior visibilità, soprattutto a livello di punto vendita, con migliore distribuzione degli assortimenti e riduzione degli stock-out [indisponibilità dell'articolo, ndr], ma per un uso ottimale l'Rfid item-level va integrato con buone soluzioni di gestione dei punti vendita e in-store execution” (l'in-store execution è un insieme di funzioni di un software applicativo che assicura che le politiche di marketing e vendita decise nella sede centrale di un'azienda vengano applicate in modo omogeneo in tutti i suoi punti vendita – ndr).
Le altre tecnologie 'transformative'
Imdbms, price optimization e Rfid sono le tre tecnologie che più probabilmente cambieranno il mondo del supply chain management nei prossimi anni. Tim Payne, research director di Gartner autore del report 'Hype Cycle for Supply Chain Management 2012', ci ha citato però in breve alcune altre tecnologie molto promettenti per questo mercato:
- Soluzioni cloud di Plm e manufacturing. “Pochi specialisti software in questi ambiti hanno iniziato a muoversi in ottica cloud, ma presto lo faranno, anche se lentamente”.
- Integrated Business Planning (Ibp). “Queste soluzioni nascono su una base di sales & operational planning (S&op), di cui usano i processi integrandoli con funzioni di modellazione strategica e finanziaria e con la piattaforma Cpm (Corporate performance management) dell'azienda utente”.
- Template di processo. “Sono oggetti preconfigurati per il design, esecuzione e gestione dei processi basati su una piattaforma Bpm, che permettono di sviluppare applicazioni molto semplici per gestire i cambiamenti nei processi”.
- Trade Promotion Optimization (Tpo). “Sono soluzioni che applicano tecniche di analisi di regressione e programmazione lineare alle promozioni commerciali per simularne l'andamento e i risultati”.