Come ci spiega Erik Simonsen (nella foto), consulente indipendente, uno degli organizzatori di Cleanweb, iniziativa che mira ad utilizzare le tecnologie dell’informazione per favorire l’affermarsi di un modello di sviluppo economico sostenibile, l’ispirazione deriva dalla visione della terza rivoluzione industriale che, come la propone Jeremy Rifkin, vede nella convergenza fra Ict e Cleantech (il settore delle tecnologie green) una possibile soluzione alla carenza di risorse energetiche, nel rispetto dell’ambiente, visto anch’esso come risorsa finita. “È così nato dal basso un movimento internazionale promosso da sviluppatori di software, imprenditori e professionisti, sostenuti dall'industria e accomunati dalla ricerca nell'innovazione di software per la sostenibilità – spiega Simonsen – L’obiettivo è promuovere lo sviluppo di applicazioni che aiutino a risolvere problemi legati a risorse e ambiente, come gestione del clima, dell'energia, dell'acqua, dei trasporti”.
Dopo il lancio, lo scorso settembre a Roma, l’iniziativa proseguirà con Cleanweb Hackathon (dal 30 novembre al 2 dicembre a Roma, presso Enlabs), un incontro fra sviluppatori di software, esperti di web, professionisti designer, aziende del mondo green, pubblica amministrazione e investitori per costruire insieme, grazie alla leva del web e delle tecnologie mobile, applicazioni in ambito energetico e ambientale.
L’obiettivo è anche di sensibilizzare il pubblico sull’importanza delle nuove tecnologie per la gestione dell’ambiente ed evidenziare la potenzialità della collaborazione fra le aziende.
Il movimento si propone di sfruttare anche l’onda degli open data che metterà a disposizione in formato elaborabile le informazioni finora detenute solo dalle amministrazioni pubbliche. Gli sviluppatori che si riconoscono nel movimento Cleanweb potrebbero sfruttare questa opportunità per fornire strumenti in grado di gestire in modo più efficiente le risorse. Alcuni esempi sono la creazione di applicazioni per mappare i consumi energetici delle città, che potrebbero avvalersi della grande diffusione degli smart meter nel nostro paese, per la gestione del traffico e del car/bike sharing, strumenti per la pianificazione economica di investimenti nel solare e nell’eolico, per lo scambio di informazioni sui punti di riciclaggio e addirittura un ranking per la localizzazione preferibile dal punto di vista ambientale dei datacenter o app per calcolare le proprie emissioni di Co2.
Si prospettano dunque molteplici opportunità per conciliare la salute del pianeta e delle città con attività sostenibili anche in termini di business.