Avanza ma a fatica, l’Ict dello stato

Nel dicembre 2002 il ministero per l’innovazione e le tecnologie fissava dieci obiettivi che l’amministrazione pubblica avrebbe dovuto raggiungere entro la corrente legislatura nel suo processo d’informatizzazione. qual è lo stato di avanzamento di questi obiettivi? quale la situazione dell’innovazione tecnologica nelle amministrazioni centrali?

Pubblicato il 02 Nov 2004

Aumentano i servizi della Pubblica Amministrazione Centrale erogati via Internet ed è cresciuta l’estensione delle infrastrutture Ict di base della Pa e della connessione in rete degli enti; questi i fatti positivi. È invece diminuita sensibilmente (1.354,5 milioni di euro nel 2003 con una riduzione del 7,9 % rispetto al 2002), la spesa per l’acquisto di beni e servizi informatici nella Pa Centrale; e questo è il dato negativo che rischia di frenare il processo di innovazione dell’ammimistrazione pubblica. Per correttezza, bisogna segnalare che la variazione è, in parte, dovuta agli ingenti acquisti effettuati dall’Arma dei Carabinieri e dalla Guardia di Finanza nel 2002, ma la tendenza è comunque verso una flessione della spesa.
Che la pubblica amministrazione in Italia abbia fatto, dal punto di vista dell’innovazione tecnologica, sostanziali passi avanti è innegabile; il permanere della pessima situazione dei conti pubblici rischia però di inficiarne il futuro. Fatta questa doverosa premessa, vediamo qual è la fotografia della situazione scattata dalla Relazione 2003 sullo stato dell’informatizzazione della Pa e resa pubblica lo scorso luglio; per il momento limitiandoci alla Pa centrale, rimandando un approfondimento sulla Pa locale al numero di dicembre di ZeroUno.

Obiettivi raggiunti e obiettivi mancati
Dei dieci obiettivi di legislatura che erano stati fissati per il 2003, sono stati raggiunti solo i primi quattro; sugli altri sei si registrano ritardi dovuti a differenti motivi. Vediamoli in dettaglio.
Obiettivo 1: disponibilità del 40% dei servizi prioritari, limitatamente ai 37 di esclusiva competenza della Pac. Di questi, 18 sono completamente disponibili (quindi il 48 %), e altri 11 lo sono in parte; rispetto al 2002, quando i servizi disponibili erano 15, si evidenzia inoltre l’accresciuto utilizzo dei servizi in rete disponibili. L’ obiettivo 2 era il rilascio di un milione di dispositivi di firme digitali; al 31 dicembre 2003 i dispositivi complessivamente rilasciati a cittadini e imprese erano circa 1,1 milioni. L’obiettivo 3 era che il 40% della posta interna fosse in formato elettronico, ed è cresciuto sia l’uso della posta elettronica nelle comunicazioni interne delle amministrazioni (144 milioni di messaggi nel 2003, il 76% in più rispetto al 2002) sia il numero dei dipendenti con una casella e-mail, dal 48% del 2002 al 61% del 2003. Il quarto obiettivo era, infine, di raggiungere i 20 milioni di impegni e di mandati elettronici di pagamento. Nell’anno ne sono stati effettuati oltre 24 milioni.
Passiamo ora agli obiettivi mancati. L’obiettivo 5 era la diffusione di 3,3 milioni di Cie (carta d’identità elettronica) e 4,7 milioni di Cns (Carta nazionale dei servizi). Per mancanza di fondi e necessità di ulteriori approfondimenti tecnici, il progetto Cie ha accumulato un ritardo di circa un anno e mezzo sulle previsioni. L’obiettivo 6 era di acquistare tramite e-procurement beni e servizi per 3 miliardi di euro, mentre le convenzioni stipulate dalla Centrale acquisti (Consip) hanno totalizzato 1.959 milioni di euro, di cui 1.092 solo per la Pac. Va però detto che la Finanziaria 2004 ha seriamente messo in discussione il ruolo della Consip (vedi ZeroUno n. 267) e bisognerà attendere il prossimo anno per verificarne gli effetti.
Clamorosamente mancato l’obiettivo 7 (alfabetizzazione informatica del 60% dei dipendenti pubblici). Gli impiegati della Pac che possiedono la certificazione Ecdl, o equivalente, sono solo 6.300: l’1,2% dei dipendenti informatizzabili. Anche l’obiettivo 8, erogazione del 15% della formazione via e-learning, non pare raggiungibile, sebbene le iniziative siano in aumento. Mancato anche l’obiettivo 9: accesso on line all’iter delle pratiche dal 30% degli uffici. Solo poche amministrazioni danno informazioni sullo stato di lavorazione delle pratiche, e nemmeno di tutte quelle di loro competenza. Inoltre, sebbene la legge preveda che tutti i procedimenti amministrativi siano gestiti elettronicamente dal 1°gennaio 2004, l’adeguamento delle amministrazioni a tale normativa procede con molto ritardo. Mancato infine l’obiettivo 10, la misura della customer satisfaction nel 30% degli uffici che erogano servizi. Per il momento, solo l’11% degli uffici della Pac cerca di sapere se gli utenti-cittadini sono soddisfatti del loro lavoro.

Lo stato dell’informatizzazione nella Pac
Vediamo ora in generale lo stato dell’informatizzazione dell’amministrazione pubblica nei vari ambiti in cui questa si esplica. Modalità di accesso ai servizi. Tutte le amministrazioni dispongono di almeno un sito internet, tramite il quale interagire direttamente con i cittadini, e oltre ai siti istituzionali, molte amministrazioni ne hanno creati altri per specifiche categorie di utenti. Si segnala poi un ampliamento dei canali e delle modalità di comunicazione dei servizi erogati. Resta però il problema del “digital divide” per gli anziani e i disabili, anche se per questi ultimi sono state intraprese varie iniziative. Servizi on-line.
I servizi in rete erogati tramite i siti web presentano sia elementi positivi sia alcune criticità. Tra i primi si rileva l’aumento dei servizi erogati e della loro fruizione da parte di cittadini e imprese e il consolidamento del ruolo del Portale del cittadino, al quale cominciano ad affiancarsene altri. Le maggiori criticità riguardano il riconoscimento non univoco dell’utente e la mancata estensione a tutti gli ambiti territoriali dei servizi già erogati.
Funzionamento interno delle amministrazioni. 49 amministrazioni su 52 sono provviste di una intranet (nel 2002 erano 40) e cresce l’utilizzo della posta elettronica, mentre, come si è detto, la diffusione del protocollo informatico procede con ritardo.
Patrimonio applicativo e informativo. Cresce l’utilizzo dei linguaggi evoluti e si espande l’impiego dei software open source. Il patrimonio informativo resta però concentrato in pochi settori, quali quelli della previdenza, del fisco e del territorio, e permane la frammentazione nell’area dell’autoamministrazione, nonché dei trasporti e infrastrutture.
Risulta scarsa l’attenzione alla qualità dei dati.
Sicurezza informatica e privacy. Le iniziative in questi ambiti non appaiono ancora sufficienti a coprire tutte le amministrazioni.
Infrastruttura di base. Crescono i posti di lavoro informatizzati (anche se meno nelle unità periferiche di alcune amministrazioni) e crescono i Pc portatili e le postazioni connesse in rete locale e geografica.
L’estensione della Rete Unitaria ha consentito una maggiore disponibilità di banda (da 5 a 9 Gbps) e iniziano ad essere utilizzate le tecnologie wireless. Si afferma il processo di concentrazione e consolidamento dei mainframe e inizia quello dei server dipartimentali, a vantaggio di una maggiore efficienza gestionale.
Organizzazione Ict. In molte amministrazioni la posizione in organigramma della struttura preposta allo sviluppo dei sistemi informativi è inadeguata rispetto al ruolo strategico della funzione.


UNA GUIDA AI SERVIZI ONLINE
“Dalle code al click” è il titolo della guida dei servizi digitali offerti dalla PA centrale e locale, e non potrebbe essere più esplicativo. Realizzata dal dipartimento per l’Innovazione e Tecnologie e giunta alla terza edizione, la guida è scaricabile dal sito www.innovazione.gov.it e consente l’identificazione facile e veloce dei servizi di interesse disponibili in rete, con la relativa pagina web. Il documento è organizzato in 44 sezioni in ordine alfabetico, da Agricoltura a Viabilità, che raggruppano in modo omogeneo i relativi servizi on line della Pubblica Amministrazione.
Individuato il servizio desiderato, si viene indirizzati alla pagina della guida dove sono elencati gli enti che erogano il servizio in questione. Per ciascun ente è indicato un codice di accesso, digitando il quale si va direttamente alla pagina web del servizio e al livello di interattività offerto (solo informativo, scaricamento modulistica, attivazione di procedura o completamento dell’operazione via Web).
Un altro importante strumento per conoscere i servizi della PA è il Portale Nazionale del Cittadino (www. italia.gov.it) che, a poco più di un anno dalla sua nascita, permette di raggiungere in soli tre click oltre 4.500 informazioni e servizi disseminati in centinaia di siti di enti ed amministrazioni pubbliche.

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