BARCELLONA – Buon momento per chi si occupa di virtualizzazione e, in particolare, protezione degli ambienti virtualizzati. Come dimostra Veeam, società nata sei anni fa con l’obiettivo di proporre tecnologie di backup/replication e management di ambienti virtualizzati. Al termine del terzo trimestre 2012, la multinazionale con sede mondiale in Svizzera ha festeggiato il superamento dei 50.000 clienti a livello globale e una crescita del fatturato anno su anno del 43%.
ZeroUno ha intervistato a Barcellona, in margine al Vmworld Europe (il principale evento europeo di Vmware, di cui Veeam è un partner Elite Technology Alliance – vedi Vmware scommette sulla gestione di “nuvole eterogenee”) Daniel Fried, managing director Emea, con base a Parigi. “Le ragioni del successo di Veeam – ha esordito il top manager – sono principalmente tre: la capacità d’innovazione tecnologica, la focalizzazione esclusiva sulla virtualizzazione e un modello di vendita completamente basato sul canale”.
Le soluzioni del vendor, le principali e più note delle quali sono Veeam Backup & Replication, per il backup delle virtual machine, e Veeam One, per il monitoraggio e la reportistica sullo stato dei sistemi, si concentrano esclusivamente sui sistemi virtualizzati e lo fanno in modo agnostico rispetto ai due maggiori fornitori di motori di virtualizzazione: Vmware e Microsoft. L’azienda ha scelto di non supportare le tecnologie open source. Come vede Fried la competizione fra questi due colossi nel progredire dell’adozione della virtualizzazione da parte delle aziende? “Vmware è partita per prima, mentre Microsoft è il challenger. Vmware ha una forte base installata nelle medie e grandi società. Microsoft ha una forte presa sul mercato small and medium business. Hyper-V, di conseguenza ha un accesso facilitato in questo segmento e può essere fornito in un unico package con altri software Microsoft”. L’offerta di Veeam comprende anche una soluzione come Veeam Management Pack for Vmware (Scom), rivolta agli ambienti misti fisico-virtuali, che consente di monitorare i sistemi basati su Vmware direttamente da Microsoft System Center e di proteggere, quindi, gli investimenti effettuati in questa tecnologia.
Sempre nel segno dell’agnosticismo fra i due marchi è anche l’ultima release, la 6.5, di Veeam Backup & Replication, che supporta entrambi gli hypervisor vSphere 5.1 di Vmware e Windows Server 2012 Hyper-V di Microsoft. La nuova versione ha introdotto anche inedite capacità avanzate di gestione dell’infrastruttura di backup. Inoltre, Veeam ha da poco introdotto sul mercato anche Backup Management Suite 6.5, una piattaforma che integra Veeam Backup & Replication 6.5 e Veeam One 6.5. Grazie alla sua capacità di pianificazione, Veeam One permette di esaminare i trend di utilizzo delle risorse, identificare quelle sovraccariche e offrire modelli “what if” flessibili. Quali i futuri obiettivi di Veeam? “Fra i più importanti – risponde Fried – la crescita della penetrazione nel mercato dei provider di servizi cloud, in particolare private e hybrid, supportando sempre le tecnologie Vmware o Microsoft e non quelle open source”.