Progettazione e sviluppo software verticale nonché integrazione di sistemi: sono queste le competenze che, accanto a quelle più strettamente legate al mondo della comunicazione online, caratterizzano le attività di Intesys, system integrator a valore aggiunto la cui struttura complessiva è di oltre 80 persone. Attività nelle quali l’open source ha sempre avuto un ruolo importante e l’azienda ha maturato significative esperienze in questo ambito, soprattutto per il settore banking e finance (Intesa Sanpaolo e Arag) e per la Pubblica Amministrazione (Ulss 20 e Comune di Milano).
“Le tecnologie open source – racconta a ZeroUno Ilario Gavioli, general manager di Intesys, – sono un asset delle soluzioni Ict proposte da Intesys sin dalla sua fondazione, oltre 15 anni fa. Molto è nato grazie all’esperienza maturata con le prime collaborazioni con l’Università ed è stato per noi naturale tenerle in considerazione come punto di riferimento per la nostra crescita tecnologica e di business”. Secondo Gavioli, da almeno due o tre anni il mercato delle piattaforme open source enterprise può considerarsi maturo e rappresenta una valida alternativa per le imprese rispetto ai prodotti proprietari: “Una soluzione di classe enterprise per la sua natura e per le caratteristiche dei suoi utilizzatori deve: garantire sempre alta disponibilità; poter crescere quanto serve (scalabilità); poter fornire sempre prestazioni adeguate (alte prestazioni per grandi organizzazioni); assicurare livelli di sicurezza dei dati adeguati deve essere adeguatamente supportata. Tutte caratteristiche che il software open source può oggi assicurare”.
“Dal punto di vista operativo va notato inoltre – prosegue Gavioli – che un elemento vincente dei prodotti open source è l’intrinseca propensione a migliorare l’interoperabilità tra i vari sottosistemi, integrando sistemi aperti con sistemi legacy e proprietari, consentendo costi di startup di progetto molto più contenuti e preservando nel tempo gli investimenti in sviluppo applicativo”. Il general manager di Intesys sottolinea poi un altro aspetto importante: “L’approccio all’open source può essere graduale: gli utenti possono inizialmente adottare le soluzioni gestite dalle community per poi passare a quelle enterprise, acquistandole dai vendor che ne garantiscono la maggiore completezza funzionale, il debugging e l’assistenza tecnica”.
La convenienza economica delle soluzioni open source, soprattutto nelle organizzazioni medie, “è dovuta principalmente – sostiene Gavioli – all’adozione degli standard: ciò riduce i tempi di sviluppo e semplifica il reperimento delle risorse tecniche sul mercato, non essendo necessarie competenze specifiche su linguaggi proprietari. Tutti i prodotti proprietari – continua il general manager di Intesys – tendono oggi ad adottare degli standard, ma spesso l’adozione è parziale e questo comporta ulteriori costi di licesing mentre nelle soluzioni open source l’implementazione degli standard avviene in una modalità più condivisa e collaborativa”. Tutte queste caratteristiche fanno sì che le soluzioni open source abbiano un minore Total cost of ownership (Tco) rispetto alle soluzioni proprietarie.
“Un ultimo e ulteriore elemento interessante delle soluzioni open source enterprise – puntualizza Gavioli – è la loro mutua integrabilità a livello funzionale e architetturale. Un’azienda che utilizzi più soluzioni open source potrà riscontrare una elevata possibilità di rendere sinergici i singoli prodotti creando nuovi e più avanzati livelli applicativi e di servizio”. Alcuni esempi di queste soluzioni, scelte fra quelle proposte da Intesys, sono: Apache Syncope (Identity Management), Zimbra (Collaboration), Alfresco (Document Management), Liferay Portal Server (Portal Server ed Enterprise Social Network), Activiti (Business Process Management).